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Camilla e Valentina, gemelle premature nate a 22 settimane

di Maria Corbisiero

04 Maggio 2017

Ogni volta che leggo le storie dei piccoli nati prematuramente resto sempre sorpresa dall’incredibile forza che questi piccolissimi guerrieri dimostrano.

Spesso non sono più grandi della mano di un adulto e con un peso inferiore ad un pacco di zucchero, i loro corpicini sono esili, fragili eppure resistono, lottano e si aggrappano alla vita più di chiunque altro, confortati dall’amore dei genitori che restano accanto alle loro culle di cristallo affinché non si sentano mai soli.

 

Tra queste storie vi è quella di Camilla e Valentina, due sorelle gemelle nate 4 mesi prima del termine previsto per il parto e alle quali i medici avevano dato solo il 5% di probabilità di sopravvivenza.

Camilla e Valentina, le gemelle premature nate a 22 settimane che hanno stupito tutti.

Camilla e Valentina, gemelle premature nate a 22 settimane

Tutto ha avuto inizio l’estate scorsa, quando le piccole Valentina Juliette e Camilla Isebelle non erano altro che un desiderio che albergava nei cuoi di quelli che presto sarebbero diventati i loro genitori, Jenny Barrios e Jeronimo Carmona.

 

Dopo aver lottato a lungo contro l’infertilità, Jenny, residente in Texas (USA), si sottopose proprio in quel periodo ad un trattamento di fecondazione in vitro e rimase incinta al primo tentativo.

Per tutto il primo trimestre la gravidanza proseguì senza eccessivi problemi fino al fatidico 15 novembre 2016.

 

Quel giorno, durante un’ecografia di controllo, il medico notò una dilatazione del collo dell’utero della donna, situazione che il dottore decise di trattare con un cerchiaggio, ossia una procedura medica che consente di chiudere la cervice ed evitare un parto prematuro.

Cerchiaggio uterino: cos’è e come viene effettuato.

<<Mi aspettavo di ricevere questo trattamento e di andare a casa a risposare ma era troppo tardi ormai – ha raccontato Jenny – ero in travaglio e il parto era già avviato>>.

Camilla e Valentina sono nate al Medical Center Alliance Hospital con un cesareo d’emergenza, il peso delle piccole registrato al momento della nascita era rispettivamente di 1 pound e 4.3 ounces (650 grammi circa) e 1 pound e 7.3 ounces (750 grammi circa).

Camilla e Valentina, gemelle premature nate a 22 settimane

Entrambe trascorsero le loro prime settimane di vita nel reparto di terapia intensiva neonatale cercando di resistere alle varie crisi che si susseguivano e che mettevano a rischio le loro vite.

<<Quando ci prendiamo cura di questi bambini molto piccoli sappiamo di dover procedere un giorno alla volta – ha dichiarato il dottor Druv Balkundi, specialista in medicina neonatale che ha avuto in cura le gemelle – Non sappiamo mai cosa succederà il giorno dopo o nelle prossime ore>>.

Il medico precisa che il loro lavoro è stato agevolato dalla grande forza che hanno dimostrato di avere Jenny e Jeronimo, la loro fede li ha spinti a credere fortemente che le due bambine sarebbero sopravvissute e che presto sarebbero tornati tutti a casa e godere dell’amore della loro famiglia.

Non si lasciarono abbattere neanche dalla notizia che Camilla e Valentina sarebbero state divise, costrette ad un lungo ricovero in due diversi ospedali.

Alla più piccola delle loro bambine infatti, Camilla, fu diagnosticata un’enterocolite necrotizzante (NEC), una patologia che colpisce soprattutto i nati prematuri e rappresentata dalla morte dei tessuti (necrosi) di parte dell’intestino.

I medici proposero loro di staccare i macchinari che la tenevano in vita al fine di evitarle una lunga sofferenza.

<<È stato doloroso – racconta Jenny – non volevo che soffrisse ma volevo anche darle una possibilità di sopravvivenza. L’ho lasciata nelle mani di Dio>>.

I genitori della piccola guerriera optarono così per una procedura salvavita, un’operazione chirurgica che venne effettuato al Medical City Plano, maggiormente attrezzato per gli interventi sui nati prematuri.

Quella difficile decisione rappresentò per Camilla e Valentina la svolta che oggi consente loro di poter crescere insieme, l’una accanto all’altra.

 

Nei successivi due mesi la neo mamma divenne una pendolare, Jenny sapeva quanto fosse importante trascorrere anche una sola ora in più con le sue figlie e per questo andava da un ospedale all’altro per non lasciarle mai sole mentre il marito, che di giorno lavorava, alternava le sue visite.

<<Io non sapevo per quanto tempo avrebbero vissuto ed ho fatto in modo di non perdere nulla – racconta la madre – Erano due combattenti. Volevo che sapessero quanto le amavamo>>.

Il 6 marzo scorso, dopo aver raggiunto un peso di 7 libbre e 3 once (circa 3,300 Kg), Valentina ha finalmente lasciato l’ospedale, pur dovendo continuare ad utilizzare un piccolo monitor che regolasse la sua respirazione, la sua prognosi era buona.

Poco più di un mese dopo, esattamente il 12 aprile, anche Camilla è stata dimessa, avrebbe dovuto continuare ad usare l’ossigeno ma solo come precauzione.

Camilla e Valentina ora sono finalmente insieme, le due guerriere hanno stupito tutti, medici in primis, ed ora possono finalmente godersi l’affetto dei loro genitori che più di tutti avevano creduto in loro.

 

Fonte: Star-Telegram

 



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