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Mamme in rete e depressione: “Ho sperato che mio figlio morisse nel sonno”

di Federica Federico

05 Ottobre 2017

Le mamme usano spesso la rete per manifestare dubbi e esprimere paure, lo fanno con lo scopo ultimo di trovare aiuto e conforto. Qualche volta le mamme in rete sono anche disperate, perdute nel loro male di vivere; del resto, per quanto si stenti ancora a riconoscerlo, le madri risultano fortemente esposte alla depressione post parto, all’esaurimento delle forze e allo stress. Ovviamente non è detto che queste condizioni siano o divengano patologiche e nemmeno può dirsi che tutte le mamme in rete siano alla ricerca di un aiuto salvamamma o salvabebè.

 

Raramente accade che le madri che usano la rete come piattaforma di confronto manifestino una condizione emotiva e personale persino “pericolosa”. La stampa internazionale ha recentemente diffuso l’autodenuncia di una madre in evidente stato di Black out mentale.

Mamme in rete, richiesta d’aiuto e depressione: la sofferenza di molte donne al di là del caso specifico.

E’ comparso sul social Reddit un profilo anonimo intitolato “dislikemythird”, ovvero, scomponendo le parole, dislike my third che si traduce in odio il mio terzo (in questo caso terzo si riferirebbe al terzo figlio, ndr).

mamme in rete

Stando alla notizia riportata dalle fonti estere l’account, allo stato attuale cancellato, avrebbe riportato un solo messaggio, presto divenuto virale, una richiesta d’aiuto alle mamme in rete, il mittente sarebbe una donna incapace di amare il suo terzo figlio.

Mamme in rete: la richiesta d’aiuto di “dislikemythird”, vera o falsa che sia, rappresenta uno squarcio sulla depressione pre e post parto.

La stampa estera riporta i passaggi di un post descritto come “velocemente e tristemente virale”, l’oggetto del messaggio veicolato in forma anonima sarebbe stato l’odio di una madre per il suo terzo figlio.

 

Il contenuto del post, così come descritto dalla stampa (che peraltro non riporta shot fotografici), è stato dato per veritiero, in realtà non conta che ab origine lo sia o meno, piuttosto, risultano rilevanti le risposte stimolate dalla notizia, ovvero la reazione delle mamme in rete:

  • la mamma, presunta autrice del messaggio, avrebbe raccontato di aver scoperto la sua terza gravidanza a 16 settimane, troppo tardi per praticare l’aborto che avrebbe voluto;
  • avrebbe raccontato del rifiuto intimo dello stato di donna incinta e della speranza che l’amore per quella creatura arrivasse, sebbene in ritardo;
  • avrebbe raccontato della desolazione nel provare distacco e rifiuto nei confronti del bambino, sensazione opposta all’amore e alla ricerca delle sue due altre figlie.

Insomma quella che descritta è una tipica mamma depressa, in preda ai devastanti effetti psicologici di un profondo mal di vivere pre parto prima ancora che postpartum.

Questo terzo figlio sarebbe il risultato di una gravidanza non pianificata, lo avrebbe esplicitamente scritto la mamma stessa: il figlio non voluto sarebbe arrivato contro la prevedibilità di un sistema contraccettivo sempre usato, comune e che la coppia non aveva mai considerato fallace. Il ritratto è quello di un’intera famiglia avversa alla terza gestazione, questo bimbo, a quanto traspare, è il figlio che nessuno voleva, nè madre nè padre!

 

In realtà capita, veramente e nemmeno tanto raramente, che i terzi siano i figli del destino, quelli che si inseriscono inattesi in una famiglia stabilmente felice, salda sul suo equilibrio a quattro e completamente impreparata alla possibilità di allargarsi.

Ciò che la stampa riporta si fa, però, agghiacciante nel rifiuto netto e costante della terza maternità: c’è un passaggio del post firmato dalla fantomatica”dislikemythird” in cui la madre confessa di aver “sperato che il bimbo morisse nel sonno”, ammette che se fosse successo lei si sarebbe sentita sollevata.

“Non voglio essere insensibile a chiunque abbia subito una perdita in questo modo, ma devo essere onesta, mio ​​marito ed io abbiamo avuto entrambi un periodo in cui se fosse morto nel sonno, avremmo sentito sollievo.” (Fonte dichiarazione Mirror)

15 mesi senza dormire, coliche, poppate, rigurgito e il dolore di un figlio rifiutato sin dalla scoperta della gestazione. Le mamme in rete leggono il racconto di una profonda depressione nel post della presunta “dislikemythird”.

La donna avrebbe ribadito che le espressioni d’affetto del suo terzo figlio la lascerebbero tuttora indifferente, diversamente da quelle delle prime due figlie capaci di colmarla d gioia.

Questa donna è una mamma a metà che nel cuore muore ad ogni sguardo del figlio.

La stessa stampa internazionale sottolinea che prima della cancellazione del profilo la mamma avrebbe raccolto molti commenti delle mamme in rete, alcune persino solidali perchè testimoni di condizioni similari a questa. Ciò più di ogni altra cosa deve farci riflettere: ci sono mamme che soffrono per la mancata accettazione dei figli e del loro ruolo di madri.

 

Va premesso che per esplicita richiesta”dislikemythird” non cercava giudizi ma aiuto, infatti, avrebbe scritto: “Odio sentirmi così, aiutatemi”. Ed è appena il caso di ribadire a chi vive accanto alle madri che la depressione esiste, logora la donna, la famiglia, la coppia e i figli e va combattuta col sostegno e l’affetto, l’aiuto concreto e la presenza.



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