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Bambino allergico: consigli pratici per i genitori

di Carla Gozzer

28 Dicembre 2017

Scoprire che il proprio figlio ha un’allergia può rappresentare un piccolo scombussolamento nelle abitudini giornaliere e sicuramente mette noi mamme in uno stato di apprensione. Tenere la situazione sotto controllo a casa o quando il bambino è con i genitori è facile, ma come fare per stare tranquilli quando è lontano da noi, per esempio quando è a scuola, in palestra, a una festa o a catechismo?

 

Come riuscire a fargli accettare la sua condizione di “bambino allergico” senza farlo sentire escluso o, peggio, troppo preoccupato?

 

Quando ho scoperto che mia figlia era un “soggetto allergico”, mi è stato suggerito che per renderla una bambina sicura avrei dovuto spiegarle esattamente tutto. E la domanda che viene spontanea è “che vuol dire tutto?”.

 

Innanzi tutto è necessario tenere a mente che un bambino allergico è un bambino che ha bisogno di fare più attenzione a determinati cibi, ambienti o animali, ma questo non può e non deve impedirgli di vivere come gli altri suoi coetanei. Gli esperti però sottolineano la necessità che il bambino per essere e sentirsi sicuro debba diventare consapevole di cosa rappresenta la sua allergia e di come affrontarla.

 

Un bambino allergico è sereno e sicuro di sè quando conosce la propria allergia

 
Bambino allergico: consigli pratici per i genitori
 

Spiegare che cosa sia un’allergia usando le espressioni tecniche del medico o dell’allergologo potrebbe confondere il nostro bambino che vedrebbe tutta la situazione molto lontana da sé e strettamente legata al mondo degli adulti. I genitori devono cercare invece di riportare il concetto a qualcosa che un bambino già conosce e che può capire.

 

Si può spiegare che il suo sistema immunitario è come un esercito che protegge il corpo; i soldatini che lo compongono sono molto entusiasti del proprio lavoro e a volte riconoscono come nemici cattivi alcune sostanze che invece non vengono considerate minacciose dagli eserciti dei suoi amichetti. Ogni esercito è diverso e ha i suoi nemici preferiti.

 

Ognuno deve essere il custode del proprio esercito e deve proteggerlo: crescere un bambino allergico sicuro di se stesso vuol dire renderlo consapevole della necessità di evitare quelle battaglie inutili che possono farlo stare male.

 

L’esempio e gli esempi: un bambino allergico ha imparato da chi lo circonda a non temere la sua condizione

 

La sicurezza spesso sta anche nel consolidamento delle abitudini acquisite grazie all’osservazione quotidiana.

 

In caso di allergia alimentare potrebbe essere utile farsi accompagnare da nostro figlio a fare la spesa, mostrargli le etichette con gli ingredienti, insegnargli i simboli sulle confezioni e, sempre se possibile, coinvolgerlo in cucina sperimentando ricette nuove. Sottolineiamo in continuazione che non ci sono le sostanze nemiche: a forza di ripeterlo il nostro bimbo avrà chiaro in testa cosa può e cosa non può mangiare.

 

Lo stesso vale per le allergie legate all’ambiente: mostriamo quali sono gli atteggiamenti giusti e le abitudini salutari che evitano a nostro figlio un attacco allergico.

 

Facciamogli vedere che sbattiamo il materasso per mandar via gli acari, che apriamo le finestre per far respirare gli ambienti; che spolveriamo i termosifoni in modo che lui non respiri la polvere. Ogni volta mettiamo in evidenza che facciamo in quel modo per evitare che il nostro piccolo allergico stia male. Imparerà così cosa fare, si sentirà sicuro in un ambiente pulito ed eviterà di sua spontanea volontà di infilare il naso in quell’angolo buio e pieno di polvere come può essere ad esempio l’armadio delle scope!

 

Un bambino allergico non ha paura di chiedere, chiedere, chiedere …

 

Ai bambini piace fare domande, ne fanno tante e sugli argomenti più assurdi. Insegniamo loro specialmente quando sono fuori casa a chiedere senza imbarazzo tutto quello che li farà sentire più sicuri: gli ingredienti di quel dolce, oppure se è possibile tenere il gatto in un’altra camera, oppure se per favore ci può andare qualcun altro a recuperare la palla sotto al letto o nel garage.

 

Chiedere non costa nulla: spesso anche gli adulti non sanno come affrontare quella determinata allergia e potrebbero senza volerlo creare situazioni pericolose che un bambino reso consapevole sa gestire con sicurezza.

 

Un bambino allergico sa cosa fare quando le attenzioni non bastano

 

Bambino allergico: consigli pratici per i genitori

 

Per fare di nostro figlio un bambino sicuro è importantissimo spiegargli che a volte fare attenzione non basta. In caso di emergenza sono necessarie delle medicine e a volte anche una puntura. Nostro figlio potrebbe trovarsi lontano da casa, per esempio in gita scolastica, e dover riconoscere da solo i primi sintomi di un attacco allergico. È importante che il nostro bambino sappia agire velocemente, riconoscere i segnali e avvertire un adulto di cosa ha bisogno.

 

Sarebbe quindi opportuno fornire sempre un piccolo kit di emergenza e spiegare al piccolo allergico come si usa: questo non vuol dire autorizzarlo ad usufruirne, specialmente se molto piccolo, ma dargli la sicurezza che grazie alla sua borsetta salvavita potrà affrontare al meglio anche una situazione di pericolo.

 

Prepararla insieme a lui, mostrargli ogni singolo componente e spiegargli come e quando farne uso è un buon metodo per familiarizzare con questi farmaci in modo da non essere spaventato e sentirsi sicuro nel momento del bisogno; anche controllare periodicamente le scadenze insieme è un modo efficace per ripassare le informazioni con nostro figlio e renderlo sempre di più un bambino consapevole del suo stato ma sicuro di sè.

 

Vita da Mamma ha deciso di non fare nessun esempio dei contenuti di questo kit in quanto ogni bambino allergico avrà i suoi farmaci perché ogni allergia è diversa e solo un medico o uno specialista è in grado di fornire le indicazioni necessarie al singolo caso.

 
 
 
 
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