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Come scegliere il nome del bambino

di Federica Federico

07 Febbraio 2018

Inutile nascondersi dietro una laconica conclusione del tipo “decidono i genitori“, il nome del bambino è una questione anche sociale perciò nella scelta va considerato l’impatto che esso avrà sulle persone e nella vita, anche adulta, del figlio.

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Come scegliere il nome del bambino?

 

Recentemente la stampa internazionale si è soffermata su un nome assai inusuale: “Chip”. Il nomignolo, non usato come diminutivo e nemmeno come vezzeggiativo o soprannome, è salatati agli occhi di una madre che, mentre stava curiosando su Facebook, si è imbattuta in un’annuncio nascita.

“Chip” ha finito col diventare l’oggetto di una discussione in un forum di mamme e presto si è trasformato nello spunto per una più ampia riflessione su come scegliere il nome del bambino.

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Originalità non vuol dire “rasentare il ridicolo”, una considerazione non sempre scontata.

 

Nello specifico il chip è un microprocessore, la parte elettronica di un computer; a me ricorda Cip e Ciop e può evocare un marchio di patatine.

 

 

Il bambino deve avere un nome facile da pronunciare, conseguentemente facile da scrivere; con un senso non equivoco; possibilmente armonioso con il cognome e non fraintendibile nè in assoluto nè associato al cognome.

 

Io mi chiamo Federica Federico. Sopratutto memore dell’infanzia e dell’adolescenza, posso testimoniare che quella dei mie genitori non è stata una scelta felice … ne ho sentite di battute sconvenienti; sono stata oggetto di ilarità da parte dei compagni adolescenti e tutt’oggi, ogni volta che pronuncio il mio nome, la controparte o lo ripete, sorride, mi guarda o risponde “Come?”

 

 

Il nome deve essere comunicativo, possibilmente leggero, semplice e musicale.

 

Il modo migliore per scegliere il nome del bambino è sforzarsi di immaginarli calato nella realtà.

 

Se è finito il tempo dei nomi familiari (e viva Dio che sia finito) dovrebbe anche finire la moda dei nomi strani ad ogni costo!

 

Marche di profumi; nomi che appartengono a musicalità distanti dalle nostre; nomi che nessuno scriverà mai bene perché infarciti di H e accenti non comuni non rappresentano necessariamente un dono fatto al figlio, talvolta sono un peso non sempre gestito con facilità.

 

Prima di decidere per un nome o per un altro, immaginate voi stessi in quel nome, provate a figurarvi come esso potrebbe essere portato nella vita; presentato agli altri bambini; scritto sui quaderni di scuola; recitato dalla maestra durante l’appello e, in linea generale, percepito dalla comunità.

 

Un nome è una melodia che ci precede nel mondo e non una canzone da cantare da soli!



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