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Invecchiamento della placenta: come prevenire e evitare, cosa fare

di Carla Gozzer

26 Marzo 2018

La placenta è un organo che si sviluppa e matura fisiologicamente durante i nove mesi della gravidanza. In alcuni casi però l’ invecchiamento della placenta avviene troppo velocemente e può comportare dei rischi per il nascituro.

 

Invecchiamento della placenta è un processo fisiologico

 

La placenta è un organo temporaneo nel nostro corpo: si forma nelle prime settimane di vita e viene eliminata dal ventre materno dopo la nascita del bambino. La placenta serve per mettere in comunicazione il corpo della mamma con quello del nascituro:

regola l’arrivo al feto delle sostanze necessarie alla sua crescita e esclude alcune di quelle inutili o dannose.

invecchiamento della placenta

Durante la gravidanza la placenta va incontro a cambiamenti necessari al bambino ma che ne provocano l’invecchiamento. Una di queste modificazioni é la formazione di calcificazioni, cioè di depositi di calcio che si accumulano con il tempo in quest’organo. Questi depositi possono essere visibili verso la fine della gravidanza, cioè dopo la 33 settimana. A questa data vengono considerati fisiologici e non portano complicazioni al bambino. Alla 36 settimana è molto probabile che si vedano numerosi. Diverso é quando queste calcificazioni si riscontrano precocemente, cioè prima della 32 settimana, perché sono sintomi di un invecchiamento della placenta troppo precoce.

Come si riconosce l’invecchiamento della placenta e quali sono le conseguenze

 

L’ invecchiamento della placenta può impedire il corretto funzionamento di quest’organo essenziale per la crescita del feto. La presenza di calcificazioni può infatti compromettere le funzioni della placenta interferendo con la corretta circolazione e il giusto apporto di nutrimenti con conseguenze sulla crescita fisiologica del nascituro.

Non a caso la ridotta crescita del feto rispetto alle settimane di gestazione è un segnale dell’invecchiamento della placenta, una condizione che può essere diagnosticata attraverso controlli più approfonditi, coma ad esempio l’esame flussimetrico che valuta come avvengono gli scambi nutritivi e quelli di ossigeno e anidride carbonica tra mamma e figlio.

Inoltre all’invecchiamento della placenta è correlato anche una minore quantità di liquido amniotico.

 

Come sempre Vitadamamma ricorda che ogni donna è diversa e, una volta diagnosticata una condizione di invecchiamento della placenta, sarà il ginecologo a valutare la terapia migliore perché conosce la storia clinica e personale della propria paziente. Nella più auspicabile delle ipotesi può decidere di monitorare costantemente e frequentemente la gravidanza e le condizioni di salute di mamma e figlio.

 

Molto più spesso, lo specialista può ordinare il riposo assoluto alla donna in dolce attesa in modo che tutte le energie vengano utilizzate per la crescita del bambino. Oltre al riposo spesso viene anche consigliato alla mamma di bere molto più del solito al fine di idratarsi e preservare il liquido amniotico.

 

A volte però il medico, dopo aver valutato i rischi e i benefici che interessano ogni singolo caso, può decidere per un approccio più impegnativo:

potrebbe ritenere necessario un ricovero in ospedale per tenere la gravidanza sotto stretto controllo o addirittura per far nascere prematuramente il bambino.

 

Cosa fare per impedire l’ invecchiamento della placenta

 

Abitudini e stile di vita possono contribuire a prevenire l’ invecchiamento della placenta.

 

Alcuni studi hanno mostrato infatti come lo stress ossidativo provoca l’invecchiamento della placenta: in particolare fumare in gravidanza è la principale pessima abitudine che predispone alla formazione di depositi di calcio.

 

È molto importante anche tenere sotto controllo la glicemia e la pressione arteriosa. È stato dimostrato infatti che l’iperglicemia, come avviene nel diabete gestazionale, e la pressione sanguigna troppo elevata, cioè in caso di ipertensione, contribuiscono a causare l’ invecchiamento della placenta .

 

Per impedire che questo organo sia sovraccaricato di lavoro e di stress dunque è importante mantenere un corretto stile di vita e una giusta alimentazione durante la gravidanza. È consigliabile bere molto per conservare l’ adeguata idratazione, limitare l’assunzione delle sostanze nocive al feto o che possano alzare la glicemia o la pressione arteriosa e adottare abitudini salutari come ad esempio possono essere le passeggiate all’aria aperta.

È estremamente importante evitare di fumare o di bere alcolici.

 

Si tratta di piccole accortezze che permettono di salvaguardare la salute della placenta e la sua fisiologica maturazione per evitare i problemi legati un suo invecchiamento troppo in anticipo.


Fonte immagine Ingimage – Image ID:02J85697



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