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Dale Clarke: morto di tumore 1 mese prima della nascita della figlia

di Federica Federico

11 Maggio 2018

Dale Clarke, calciatore 26enne, è morto prima di poter vedere la sua bambina venire al mondo, la compagna partorirà a luglio; a strapparlo così prematuramente alla vita è stato un cancro all’organo riproduttivo.

 

Il suo organo genitale è morto prima di lui, tutto è incominciato con una difficoltà evidente nella minzione, bruciore e un grumo grande quanto un chicco di riso proprio sopra il membro.

Dale Clarke

Poco prima di morire Dale Clarke ha lanciato un appello a tutti gli uomini:

 

non va trascurata la sintomatologia anomala eventualmente manifesta sull’organo genitale.

Quel “grumo” delle dimensioni di un chicco di riso è diventato un acino d’uva velocissimamente, era la tumefazione tumorale che incominciava a mangiare la vita intima e la salute di Dale.

 

Nell’anno 2016, solo a due uomini di età compresa tra i 25 e i 29 è stato diagnosticati un cancro genitale, questo il dato registrato dal Macmillan Cancer Support.

 

Si tratta di una diagnosi rara, un cancro aggressivo che lede la virilità, mangia l’autostima e mina il possesso del proprio corpo, distrugge il fisico e scava nell’animo, in questo caso ha portato alla morte.

 

Dale, promettente calciatore del Forest Hall a Newcastle upon Tyne, lascia un figlio di 6 anni, Cole, e una bimba che verrà alla luce in luglio.

 

Al momento della diagnosi, l’aspettativa di Dale di diventare ancora papà crollò, malgrado tutto, la sua compagna due mesi dopo era incinta.

Inizialmente la malattia sembrava affrontabile e sostenibile.Sebbene la diagnosi fosse stata uno choc, Dale aveva affrontato con la tenacia di un combattente ogni cura (chemio, radio e interventi).

L’uomo, ad un certo punto, è stato sopraffatto dalla voracità del male e aveva pubblicamente ammesso che la sua vita intima era finita, il suo organo genitale adempiva solo alle fisiologiche funzioni mancando completamente di forza e virilità.

 

La tempestività delle diagnosi fa, in questi casi, la differenza:

in sette mesi, il ventiseienne ha subito ben cinque operazioni, ha affrontato nove cicli di radioterapia e due cicli di chemioterapia.Conservava cicatrici nell’inguine e la pelle era tumefatta e lacerata perchè, proprio dall’inguine, i medici avevano esportato campioni di tessuto per rimpolpare il membro.

 

Dale Clarke non è stato fortunato il suo cancro continuava a tornare.

 

Chi lo ricorda disegna il ritratto di un talentuoso calciatore amante dello sport e altruista, la vita gli ha tolto la possibilità di vedere i suoi figli crescere. Lui avrebbe voluto seguirli.

 

Malgrado l’amore con la sua compagna avesse risentito di una patologia così invalidante, i due si sono dimostrati uniti sino alla fine e non facevano mistero di volersi sposare. La vita ha deciso tragicamente e molto diversamente da come questa famiglia avrebbe voluto e meritato.

 

Dale Clarke non ha nascosto la sua condizione: gli uomini parlano troppo poco del tumore al membro e del cancro ai testicoli, questa reticenza diventa non conoscenza e omesso controllo e prevenzione sul proprio corpo.

 

Faccio fatica ad andare in bagno e il mio pene non serve ad altro che a urinare.

Non ha più sentimenti. Il cancro è indaffarato a divorarlo, quindi probabilmente lo perderò presto

Così diceva Dale poco prima di morire.

 

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