L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) sostiene con forza l’importanza dell’allattamento materno: almeno sino ai 6 mesi di vita, l’allattamento esclusivo è considerato il migliore nutrimento che la mamma possa garantire al suo bambino (corredo immunitario, auto-regolazione e prevenzione dell’obesità infantile, digeribilità, adattamento alla vita extra-uterina sono solo alcuni dei fattori coinvolti).
Se il favore medico – scientifico verso l’allattamento al seno è assoluto, più nascosta e meno dibattuta è la fatica che ogni mamma deve fare per sostenere i ritmi dell’allattamento a richiesta.
Allattare è quanto di più bello possa accadere a mamma e bambino, è una continuazione naturale del rapporto intra-uterino ed è un’esperienza di profondissima conoscenza.
Tuttavia può essere stancante e la tentazione del biberon (complice anche la facilità della suzione dalla tettarella che può incidere negativamente sull’abitudine a ciucciare dal petto), non deve essere proposta in alcun modo come un’alternativa priva di un peso specifico sulla crescita e sullo sviluppo del bebè.
Chiara Ferragni e il post del latte artificiale – la fashion blogger ha pubblicato un post che riguarda l’allattamento, inequivocabilmente quello artificiale. Poco dopo, raggiunta dalle critiche delle utenti e delle mamme, lo ha cancellato.
Il post rimosso recitava in lingua americana:
Quando sono in viaggio, mi manca enormemente il mio bambino. Mi rassicura sapere che però ha una riserva (di latte). Solo il meglio per il mio Leo.
L’hashtag advertising (che si traduce in “pubblicità”) attesta che, accanto al sorriso di Leo, mamma Ferragni ha reclamizzato una nota marca di latte artificiale.
Leo è un Baby Blogger ! Di fatto è ovvio che il lavoro della sua mamma lo coinvolgesse sin dalla nascita in un meccanismo di forte esposizione mediatica.
Il problema relativo a questa sponsorizzazione in particolare è la delicatezza del tema argomentato: l’allattamento.
Per parte mia ritengo che il dovere morale di ogni madre dovrebbe essere quello di informare le altre donne sulle molte e diverse possibilità di mantenere e potenziare il latte materno, anche fronteggiando difficoltà comuni. Laddove poi il latte del seno può essere tirato e conservato sopperendo ottimamente all’assenza fisica della mamma.
E’ a sé il discorso sulla suzione che ha meccanismi diversi nel seno rispetto alla tettarella.
Chiara Ferragni e il post del latte artificiale – c’è un problema quasi giuridico?
Talune utenti hanno scavalcato il problema etico segnalando che in Italia sarebbe illegale reclamizzare il latte artificiale per neonati (a stabilirlo il decreto del 9 aprile 2009, n. 82, in attuazione della direttiva 2006/141/CE).
Ma, a differenza dell’Italia, negli USA non è illegale reclamizzare anche il latte in formula. Pertanto un profilo di illegalità sarebbe assai difficile da stabilire. Oltretutto il prodotto reclamizzato nel post oggetto della discussione social non è un prodotto a marchio italiano.
Chiara Ferragni e il post del latte artificiale – foto, advertising e commenti: tutto cancellato.
Probabilmente anche Chiara Feerragni è stata pervasa da qualche serio dubbio sull’opportunità di portare il latte artificiale all’attenzione dell’utenza, per di più rappresentandolo alla stessa stregua di un bel passeggino o di un buon capo di abbigliamento, infatti l’intero post è stato rimosso.