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Vespe di Mare e Cubomeduse: come riconoscerle

di Federica Federico

14 Agosto 2018

Le Cubomeduse hanno attirato l’attenzione dell’opinione pubblica internazionale a causa del recente e tragico decesso della piccola Gaia Trimarchi, promessa del nuoto italiano. La bimba, 7 anni appena, è deceduta nelle Filippine, paese d’origine della mamma; è stata punta durante una gita in barca e mentre raccoglieva conchiglie sulla riva.

 

Nelle acque italiane non ci sono Cubomeduse potenzialmente letali come quelle presenti negli oceani.

 

Nello specchio d’acqua del Gargano sono state recentemente avvistate delle meduse appartenenti a una delle famiglie delle Cubomedse ma, a parte la forma assolutamente simile e alcune caratteristiche morfologico-strutturali analoghe, questo genere di medusa resta solo urticante e non pericolosa come le cugine tropicali (in altre parole in Italia non ci sono Vespe di Mare).

 

La famiglia delle Cubomeduse è ampia, gli esperti la dividono in due classi e molte famiglie all’interno delle quali la pericolosità per l’uomo varia. A seconda del livello di tossicità del veleno emesso in fase di attacco, ci sono Cubomeduse letali (come le Vespe di Mare) e altre solo più o meno urticanti.

Vespa di Mare

Vespe di Mare e Cubomeduse non letali, cosa hanno in comune tutti questi invertebrati marini?

 

Anche le Vespe di Mare sono Cubomeduse, quindi appartengono tutte alla stessa famiglia.

Questi invertebrati marini si dicono Cubo-meduse per la forma del capo (ovvero della campana) e basta osservarne le immagini per cogliere la peculiarità del capo cubico, cioè squadrato.

 

Inoltre le Cubomeduse (comprese le letali Vespe di Mare) si caratterizzano per la lunghezza dei tentacoli, per il colore, per la velocità e per la presenza di “organi visivi”. Ed hanno in comune il processo evolutivo:

nascono larve, passano per una fase polipoide (che non va confusa col polpo di mare, essendo il polipo un passaggio dell’evoluzione della medusa) e divengono, infine meduse.

Vespe di Mare cubomeduse

Ciò che le differenzia è la tossicità dei veleni.

 

Lunghezza dei tentacoli:

 

Le Vespe di Mare, cioè le meduse definite killer degli oceani (quelle che hanno ucciso la piccola Gaia nelle Filippine e che mediamente uccidono più degli squali nei mari australiani) hanno tentacoli lunghissimi che si estendono (in fase di attacco) anche per diversi metri.

 

Le meduse nostrane sono, invece, molto piccole. Va detto che sono relativamente piccole anche le Cubomeduse rinvenute nello specchio d’acqua del Gargano; queste ridotte dimensioni (limitate rispetto alla grandezza e all’estensione tentacolare delle Vespe di Mare) rappresentano un importante dato di differenziazione evidente dalle meduse killer alle quali, a occhio nudo e senza competenze specifiche, si possano equiparare e paragonare solo per la struttura cubica del capo.

 

Colore e velocità:

 

Le Cubomeduse sono trasparenti, questo fa sì che vederle risulti difficile e sono, diversamente dalle meduse nostrane, molto molto veloci.

Cubomedusa

Cubomedusa, trasparente come le cugine Vespe di Mare ma non altrettanto tossica e pericolosa. (Immagine di repertorio)

 

Una Cubomedusa può raggiungere la velocità di 1metro al secondo.

La capacità di muoversi agilmente in mare è sempre stata considerata importante rispetto alla stessa pericolosità delle Vespe di Mare perché rende gli attacchi più imprevedibili. E’ stato imprevedibile, veloce e privo di avvisaglie anche l’attacco che ha subito la piccola Gaia.

 

Sebbene le Cubomeduse rinvenute nelle acque del Gargano siano veloci come le cugine tropicali, resta il fatto che non tutte le Cubomeduse sono Vespe di Mare letali.

 

Quelle di cui è stata verificata la presenza in Italia si chiamano Carybdea Medusalis, non sono Vespe di Mare, pur appartenendo a una delle famiglie delle Cubomeduse.

 

La loro presenza va monitorata e se colonizzano uno specchio d’acqua, una volta avvistate, sarebbe bene alzare bandiera rossa per evitare ai bagnanti di incontrarle (considerati, appunto, potenziale urticante, nonché colore e velocità).

Puntura di Cubomedusa - immagini di repertorio.

Queste meduse non sono letali come come le Vespe di Mare e enon sono meduse Killer, però solo molto urticanti (più delle meduse nostrane).

 

Presenza di organi oculari:

 

Altra caratteristica comune a tutte le Cubomeduse è la presenza di recettori oculari complessi. In una massima approssimazione si può dire che le Cubomeduse hanno sul capo più “grappoli di occhi”, organi che consentono loro di vedere e quindi di schivare gli ostacoli e orientare la direzione di movimento. Pur non avendo un cervello questi occhi sono resi funzionali da un basilare sistema neurale che decodifica gli impulsi visivi.

 

Grazie ai tentacoli lunghi, alla velocità e alla capacità di vedere, tutte le Cubomeduse sono considerate ottime cacciatrici a strascico (questo vale sia per le Vespe di Mare che per le loro cugine appartenenti alla famiglia delle Carybdea Medusalis).

 

Di fatto queste meduse allungano i tentacoli verso il fondale e si nutrono di zooplancton e piccoli crostacei.

 

Ed è in ragione di ciò che le Carybdea Medusalis rinvenute nelle acque italiane sono più pericolose per alcune specie marine che non per l’uomo. Nutrendosi di zooplancton e piccoli crostacei, le Cubomeduse italiane tolgono cibo alle acciughe, alle sardine e ai piccoli pesci, questo rende la ricaduta della loro presenza in Italia più pericolosa per l’ecosistema marino che non per l’essere umano.

 

In Italia non ci sono Vespe di Mare, vanno evitati allarmismi e disinformazione.

 

Nelle acque del Gargano (a Marina di Lesina, Peschici, Vieste e Manfredonia) sono state avvistate Cubomeduse, lo ha confermato il CNR di Lesina. Si tratta di Carybdea Medusalis, il loro morso è doloroso e sono molto urinanti. Bisogna stare attenti perché (complici le caratteristiche di colore e velocità, come poc’anzi descritte) sono meduse difficili da intercettare in acqua.

 

vespa di mare tossicità

Vespa di mare – immagine di repertorio.

 

La Vespa di Mare può essere letale mente le Carybdea Medusalis non sono meduse Killer.

 

La Vespa di Mare, che si trova negli oceani ed è per definizione una medusa tropicale, può essere letale a causa del veleno neurotossico che inocula nel corpo quando punge.

 

La puntura di una medusa avviene a causa dei minuscoli organi diffusi sui tentacoli: è come se ciascun tentacolo fosse cosparso di peli sensibili al tatto. Al contatto con la preda (o con ciò che costituisce ostacolo, percepito come pericoloso dall’animale) questi minuscoli peli si sollevano facendo scattare un pungiglione. Questa è, ovviamente, una spiegazione sintetica che chiarisce in maniera riduttiva e minimale un meccanismo ben più complesso.

 

Le Vespe di Mare hanno effetti pericolosi, la loro puntura provoca un fortissimo senso di calore, spasmi muscolari, arresto cardiaco, paralisi respiratorie e choc anafilattico. Quanto più è estesa l’area di contatto maggiore è il rischio morte.

Le Cubomeduse trovate in Italia sono solo fortemente urticanti ma non posseggono un veleno letale nè pericoloso come quello delle Vespe di Mare.

 

Dimenticate gli effetti devastanti del veleno neurotossico della Vespa di Mare e usate le accortezze tipiche del morso di medusa:

 

acqua rigorosamente calda, aceto versato sull’area del morso per almeno 30 secondi,

applicazione di gel astringente al cloruro d’alluminio.

 

E’ sempre bene portare con sè (a mare, in montagna, durante una gita in barca, eccetera) un kit di primo soccorso con gel astringente al cloruro d’alluminio, un antistaminico e un cortisonico. Tuttavia prima di somministrare qualsiasi medicinale, in caso di necessità o reazione avversa a punture o morsi, è bene contattare un medico o, in casi urgenti e gravi il 118 (laddove gli operatori che rispondono al numero unico delle emergenze sono sempre in grado di fornire le migliori indicazioni del caso oltre ad allertare prontamente i soccorsi necessari).



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