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Bimba traumatizzata dal crollo del ponte Morandi

di Federica Federico

14 Settembre 2018

La stampa la chiama Adele, ma è solo un nome di fantasia, è la bimba traumatizzata dal crollo del ponte Morandi;

la cronaca colloca questa bambina a Genova sullo sfondo di quella che l’Italia ha appena vissuto come una strage difficile da accettare;

i fatti descrivono Adele come l’emblema della terribile ricaduta delle cose del mondo sugli innocenti, ovvero sui bambini.

 

Adele, stando ai racconti degli organi d’informazione, è una bimba traumatizzata dal crollo del ponte Morandi a Genova: dopo averlo visto cadere si è chiusa in un’invincibile silenzio e ancora adesso non parla più.

bimba traumatizzata dal crollo del ponte Morandi
 

Bimba traumatizzata dal crollo del ponte Morandi: ora comunica con i disegni.

 

Il 14 agosto scorso Adele stava osservando il temporale, era al sicuro dietro la finestra di casa; la bimba e la sua famiglia appartengono all’attuale zona rossa ovvero l’area direttamente interessata dal crollo del Morandi, la stessa dove oggi il paesaggio è dominato dal moncone del ponte e dal silenzio delle case evacuate. D’un tratto la tragedia:

Adele ha letteralmente assistito al crollo del ponte Morandi, ha visto e vissuto gli attimi del dramma.

 

Quelle emozioni laceranti hanno fatto sì che la piccola si chiudesse nelle sue angosce.

Così la bimba traumatizzata dal crollo del ponte Morandi sta in silenzio, non dice più nemmeno una parola.

 

A quanto pare questo mutismo post traumatico sarà solo passeggero, in sé costituisce una reazione all’evento doloroso e spaventoso a cui Adele ha assistito.

 

Di Adele si sa che va alle elementari, che al momento comunica con i disegni e che ha bisogno del massimo supporto affettivo della sua famiglia per superare il trauma.

 

La storia è stata pubblicata da La Repubblica e ripresa da moltissime testate web e portali di informazione.

 

I dottori sono fiduciosi, Adele ha tutte le facoltà e possibilità per lasciarsi alle spalle questa triste conseguenza di ciò che ha vissuto. Tuttavia la notizia di una bimba traumatizzata dal crollo del ponte Morandi, traumatizzata sino al punto di chiudersi in un serrato mutismo, non è cosa da poco e non è secondaria.

Adele deve rinnovare ai nostri occhi e nei nostri cuori la responsabilità morale che abbiamo verso i bambini e i ragazzi: è nostro compito pretendere che a loro venga lasciato un mondo sicuro, fondato su valori solidi e capace di tutelare i figli di tutti.



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