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Eleonora Girolimini ha protetto la figlia sino alla morte – Corinaldo

Non ce la faccio a dire niente. Solo che quattro figli sono rimasti senza la loro mamma e uno di loro prende ancora il latte. Parlerò più avanti per dire quello che è successo lì dentro. Non era un concerto ma una discoteca strapiena di gente e piena di alcolici. ...

di Federica Federico

09 Dicembre 2018

Non ce la faccio a dire niente. Solo che quattro figli sono rimasti senza la loro mamma e uno di loro prende ancora il latte. Parlerò più avanti per dire quello che è successo lì dentro. Non era un concerto ma una discoteca strapiena di gente e piena di alcolici. Il concerto doveva iniziare alle 22:00 e invece non iniziava.

 Eleonora Girolimini

Parla Paolo, il marito di Eleonora Girolimini, la sola adulta morta nella tragedia di giovani nella discoteca di Corinaldo.

 

La donna camminava accanto alla sua bambina, lei e il marito avevano accompagnato la figli al concerto, e nella calca ha disperatamente cercato di fare da scudo alla figlia riparandola con il suo corpo.

 

Sono le fonti stampa a riportare lo straziante racconto della figlia diEleonora Girolimini:

 

Mamma mi ha protetto fino all’ultimo istante. Quando siamo finiti in mezzo alla folla lei urlava: – c’è la piccola, c’è la piccola. Cercava di farmi spazio con il suo corpo per non farmi schiacciare, poi è caduta più in basso.

 

Sedata la folla, finito il peggio, è stata proprio la figlia trovare il corpo della mamma riverso a faccia in giù sul pavimento. Paolo, il marito, ha cercato in tutti i mdi di fare qualcosa, ha provato a rianimare la moglie praticandole anche la respirazione bocca a bocca sino all’arrivo del 118. Ma nulla è valso a salvare Eleonora Girolimini dalla morte.

 

Al Corriere della Sera, Paolo racconta gli istanti che hanno preceduto la strage:

 

Ero un passo più avanti rispetto a lei e alla bambina. Ho sentito un odore acre e ho detto: via da qui, correte! Poi mi sono ritrovato nella folla che mi spingeva fuori, non ho potuto raggiungerle, le ho perse di vista.

 

La testimonianza di Paolo è tanto straziante quanto preziosa, rappresenta il punto di vista di una persona coinvolta, per quanto straziata dal dolore, questa persona è però un adulto capace di identificare il pericolo, come di fatto è accaduto, ma impossibilitato dalle circostanze ad evitarlo.

 

Alla figlia di Eleonora Girolimini, come a tutte le vittime va il più profondo affetto di tutto il Paese, ma oggi come non mai la parola che più potrà dare conforto a queste famiglie è “giustizia”. E questa parola deve trasformarsi in un’aperta richiesta allo Stato.



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