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Giuseppe si poteva salvare, l’agonia del bambino di Cardito

di Federica Federico

30 Gennaio 2019

Giuseppe si poteva salvare, il bambino massacrato di botte Cardito poteva scampare alla morte se solo avesse ricevuto assistenza medica prontamente.

 

Il bambino non è morto sul colpo e nemmeno è morto velocemente, la stampa nazionale lascia trapelare dettagli inquietanti sulla lenta agonia del piccolo.

Giuseppe si poteva salvare, delitto Cardito

Giuseppe si poteva salvare, poteva sopravvivere alla brutale aggressione. Perciò il suo decesso è stato anche una questione di attesa, cioè di tempo trascorso senza intervenire.

 

Valentina, la mamma, era in casa e ha tentato di medicare il figlio, ma non ha subito allertato il 118. Quando la chiamata d’emergenza è stata fatta era già troppo tardi.

 

C’è un buco di due ore nelle ricostruzioni dei fatti, probabilmente proprio queste due ore sono state determinanti per la vita di Giuseppe.

 

Un accenno meritano i tre figli di Valentina e la loro paternità: Noemi (la bambina ferita), Giuseppe (il bimbo rimasto ucciso) ed Erminia di quattro anni (l’unica minore scampata alla furia del patrigno killer). Noemi e Giuseppe sono certamente nati da una precedente relazione di Valentina, resta ancora dubbio se Erminia sia o meno figlia dell’assassino di Cardito. Un amico di Tony ha parlato ai microfoni di Pomeriggio Cinque lasciando intendere che la piccola di casa fosse figlia biologica di Tony, ma le fonti stampa no sono univoche.

 

Sta di fatto che i figli di Valentina avevano subito il trasferimento della mamma da Sorrento a Cardito, trasferimento operato in nome dell’amore per Tony. Qualche testata giornalistica rivela persino la reticenza dei bimbi a vivere nel nuovo contesto, ma questo resta tutto da appurare.

 

Erminia è stata affdata ad una struttura protetta, separata dalla mamma con decreto d’urgenza del Tribunale dei Minori. Laddove, proprio in queste ore, si indaga sul ruolo della mamma nella vicenda, considerando che Valentina era in casa al momento dell’aggressione e non l’ha impedita né ha chiamato prontamente i soccorsi.

 

Anche Noemi è destinata alla stessa struttura protetta che ora si prende cura della sorellina, vi avrà accesso non appena verrà dimessa dall’ospedale.

 

Giuseppe si poteva salvare, è il secondo angelo in cielo per Valentina.

 

Mamma Valentina aveva già perso un bimbo qualche anno fa, lo fa sapere la stampa. A quanto pare, la donna ha subito un lutto perinatale partorendo un bimbo volato in cielo pochi giorni dopo la nascita.

 

Giuseppe si poteva salvare, il buco nero di due ore in cui la vita del piccolo poteva essere preservata.

 

Da indiscrezioni stampa emerge che i litigi in casa di Tony e Valentina andavano avanti dalla sera precedente alla tragedia, già da allora i bambini venivano picchiati con violenza.

 

Alle 10:00 di domenica mattina Tony avrebbe contattato telefonicamente sua madre, la donna, abituata alle liti tra i due, cioè il figlio e la compagna, si sarebbe presentata nella casa di Cardito solo alle 12.30 chiamando subito i soccorsi e la polizia una volta accertato lo stato dei fatti.

 

Giuseppe si poteva salvare, tuttavia la mamma lo ha medicato e non ha chiamato i accorsi, lo ha visto vittima delle percosse e non ha chiesto aiuto né fermato il suo compagno assassino.

 

L’agonia del bambino potrebbe essere durata un paio d’ore, è morto di una morte lenta.

 

Il momento peggiore della ricostruzione di quella domenica dell’orrore, così come sta emergendo dalla stampa nazionale, si è consumato quando Giuseppe ha perduto i sensi, nemmeno allora sono stati allertati i soccorsi.

 



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