Una bambina non ancora nata è stata estratta dal grembo materno e sottoposta a un’operazione salva vita: era affetta da spina bifida e ha subito un intervento innovativo, riuscito perfettamente.
I medici hanno agito senza che la sua condizione di “feto”, di sole 24 settimane, venisse alterata; infatti, subito dopo l’operazione chirurgica, la piccola è stata rimessa al suo posto naturale, ovvero è stata ricollocata nella pancia di sua madre.
24 settimane di gestazione – feto estratto dal grembo materno e operato, infine ricollocato nel pancione della mamma
E’ la stessa mamma, Bethan Simpson, a raccontare come e perché ha affrontato questa esperienza di chirurgia pionieristica e salvavita.
A 20 settimane di gestazione i medici notarono qualcosa di anomalo nella crescita della bimba nell’utero di Bethan, le misure del suo cranio già suggerivano un generico allarme che divenne presto un pericolo con la diagnosi di spina bifida.
Le opzioni che si prospettavano ai genitori erano poche: continuare la gravidanza sapendo di mettere al mondo un essere fragilissimo e con una salute fortemente compromessa oppure interrompere la gravidanza. Mamma Bethan non nasconde di aver pensato ad un’interruzione volontaria della gestazione. Ma ogni sua prospettiva è cambiata non appena ha scoperto che al di là di queste due opzioni ve ne era una terza: l’intervento prenatale.
Il feto estratto dal grembo materno e operato, per chiudere la spina bifida e rimuovere il difetto del tubo neurale, viene trattato come un piccolo paziente chirurgico ma senza comprometterne i legami con la mamma né la condizione, appunto, di feto. Infine torna nella sua sede naturale, cioè nel pancione.
Mamma Bethan e la sua minuscola bambina hanno dovuto affrontare un lunghissimo protocollo di controlli: esami diagnostici, tac, test sul sangue e una dura prova di resistenza.
Alla fine, i chirurghi le hanno ritenute idonee all’intervento e hanno tagliato il ventre della mamma (la cicatrice è molto più estesa di quella di un cesareo), hanno rimosso la più piccola paziente, ne hanno operato la schiena e, infine, hanno riportato la piccola alla sua condizione di feto in attesa di crescere nella pancia della mamma.
La stampa internazionale fa sapere che questo tipo di operazione, sin ad oggi, era stata eseguita solo in Belgio, mentre Bethan è stata operata in Inghilterra al Great Ormond Street Hospital e l’intervento è stato eseguito grazie alla collaborazione di medici belgi e inglesi.
La nascita della bimba di Bethan è prevista per aprile, la mamma afferma di sentirla scalciare e, a parte i dolori del post operatorio, madre e figlia stanno bene, i dottori assicurano la buona riuscita dell’operazione.
Feto estratto dal grembo materno e operato, merito della chirurgia fetale capace di intervenire sul bebè già prima della sua nascita
La spina bifida è un difetto che coinvolge il midollo spinale e la spina dorsale del bambino: tecnicamente i medici parlano di difetto del tubo neurale.
Il tubo neurale principia la sua formazione sin dall’inizio della gravidanza e si chiude circa quattro settimane dopo il concepimento, si parla di spina bifida quando si rintraccia o un difetto nello sviluppo di parte del tubo neurale oppure un difetto nella corretta chiusura di esso.
Nei casi più gravi un canale spinale rimane aperto permettendo al midollo spinale di fuoriuscire e formare una sacca sulla schiena del bambino.
Siccome il tubo neurale incide sullo sviluppo e sulle funzionalità del cervello e del midollo spinale del bebè, le conseguenze della spina bifida possono essere gravi e interessare la forza e la tonicità dei tessuti muscolari, l’apparato intestinale e lo sviluppo corporeo,inoltre possono essere compromesse funzionalità importanti come la deambulazione e il controllo degli sfinteri.
Mamma Betahn lo accenna soltanto, tuttavia questo intervento pionieristico non è esente da rischi ed è una tecnica in fase di perfezionamento che oltretutto richiede una idoneità vagliata sulle condizioni fisiche di mamma e bambino.