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Andrea Bizzotto: morto il papà malato di cancro

di Federica Federico

02 Marzo 2019

Andrea Bizzotto è il papà di Giulia e il cuore che pulsa dietro “Storia di un maldestro in bicicletta“, il libro che lui stesso ha scritto per lasciare alla figlia una memoria d’amore.

 

Questa storia dovrebbe essere coniugata al passato:

andrea bizzotto

Andrea Bizzotto “era” sino alla notte tra il 28 febbraio e il primo marzo, oggi è ciò che resta di una battaglia combattuta con coraggio e in nome della testimonianza dell’amore.

 

Tuttavia un papà è per sempre e un libro anche, soprattutto quando le pagine sono il testamento di un’essenza che si vuole tramandare a un figlio.

 

Andrea Bizzotto, la storia del suo male e del suo amore

 

Andrea si è ammalato a 33 anni, la prima diagnosi nel 2017, e Giulia è nata mentre lui faceva la chemioterapia, nessuno merita di ospitare un intruso raro e violento quando è nel pieno della sua esistenza, quando il suo cammino lo ha condotto in un luogo dove vivere, gli ha donato un affetto di cui nutrirsi e un figlio da amare. Ma per Andrea le cose sono andate assai diversamente da come dovrebbero:

 

la sua vita è stata pian piano consumata de un tumore raro (i medici lo chiamano sarcoma sinoviale, noi lo chiamiamo assassino di vita e ladro d’amore).

 

Andrea era nato a Cittadella, provincia di Padova; dopo la laurea in ingegneria si era trasferito in Germania, lì animato da una grande passione per la cucina aveva trovato lavoro in una gelateria. Grazie a un cono galeotto ha incontrato Maria, la donna che gli ha fatto dono del bene più grande: la figlia Giulia Grace.

 

Quando, la scorsa estate, Andrea ricevette dai medici la peggiore delle notizie possibili, ovvero la condanna a pochi mesi di vita, decise di racchiudere il suo amore per Giulia in un libro che fosse un testamento di sentimenti, emozioni, aspettative e speranze.

Il libro di Andrea Bizzotto doveva rimanere privato, nasceva perché Giulia potesse leggerlo una volta cresciuta e attraverso le pagine conoscere il suo papà.

 

Quello che più mi mancherà è la mia bambina. Mi sarei meritato la possibilità di crescerla ed educarla, portarla al primo giorno di scuola, prepararle il suo cibo preferito con amore, fare un viaggio da solo con lei. Mi meritavo almeno di lasciarle un ricordo reale di me, non un video o un libro.

 

Andera Bizzoto se ne va dopo avere amato, lo ha fatto così intensamente da essere riuscito a racchiudere tutto il suo amore in 178 pagine scritte in pochi mesi per ricordare per sempre quanto ancora avrebbe voluto vivere e dare di sé.



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