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Anita Nicholson: mamma e figli morti nella Pasqua di sangue in Sri Lanka

di Federica Federico

22 Aprile 2019

Ben, il marito di Anita Nicholson, ha vagato per ore tra i cadaveri negli obitori di Colombo, dopo la strage di Pasqua in Sri Lanka, chi lo ha incontrato lo descrive come lucidamente determinato:

 

era completamente ricoperto di sangue, ma non era ferito, aveva solo un tagliato sulla fronte, cercava tra i morti i suoi figli e sua moglie.

Anita Nicholson morta nelle esplosioni in Sri Lanka

Anita Nicholson, 42 anni, e Alex Nicholson, 11 anni, sono stati ritrovati per primi; più tardi è stata confermata anche la morte di Annabel, la più piccola della famiglia.

 

La famiglia di Ben è stata sterminata nell’esplosione presso lo Shangri-La Hotel di Colombo. Anita Nicholsos, i suoi figli e suo marito erano ospiti dell’Hotel e stavano facendo colazione quando le bombe suicide hanno squarciato la Pasqua del mondo intero. Adesso, i loro volti sono l’emblema del dolore che ha colpito trasversalmente il globo, le religioni, le culture e i Paesi.

 

Anita Nicholson era un’avvocato britannico che per lavoro viveva lo Sri Lanka e lo conosceva, avvocato anche suo marito; la loro doveva essere una Pasqua familiare, condivisa con i figlia. Si è, invece, trasformata in una tragedia e Ben, ora, incarna il volto della solitudine.

 

Gli attacchi kamikaze in Sri Lanka hanno ucciso 290 persone in 8 esplosioni, ferendone più di 500 e tra essi 35 stranieri.

 

Le dimensioni di questo attenta terroristico sono immani ed è struggente la definizione che si dà della matrice terroristica dell’attacco: terrorismo religioso. Quale religione può giustificare la morte?

 

L’auspicio è che i lumi della ragione, la cultura della vita e del suo rispetto informino l’umanità facendo terra bruciata intorno agli integralismi di ogni genere.

Anita Nicholson era una mamma come noi, i suoi figli erano bambini come i nostri, del loro sangue sono sporche le anime di chiunque abbia animato questi attacchi, non c’è ragione per tanto dolore.

 

L’uomo non può essere portatore di morte. E’ questa la convinzione che dovrebbe radicarsi nei credi e negli animi di tutti, Anita Nicholson è l’emblema del male che l’uomo può scagliare contro gli altri uomini senza nemmeno conoscerli, senza poter imputare loro nessuna colpa specifica:

 

Lei ha voluto essere madre e qualcuno l’ha uccisa uccidendo anche i suoi figli, il suo futuro, la sua progenie. E’ rimasto Ben col dolore enorme del ricordo e della solitudine.



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