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Fratelli morti negli attentati dello Sri Lanka, erano sopravvissuti alla prima esplosione

Colombo, Negombo e Batticaloa sono stati i centri nevralgici degli 8 attacchi kamikaze che hanno messo in ginocchio lo Sri Lanka e affranto il mondo intero, il bilancio delle vittime è cresciuto e non è ancora definitivo, sono almeno 310 i morti e oltre 500 i feriti. Tra loro due ...

di Federica Federico

23 Aprile 2019

Colombo, Negombo e Batticaloa sono stati i centri nevralgici degli 8 attacchi kamikaze che hanno messo in ginocchio lo Sri Lanka e affranto il mondo intero, il bilancio delle vittime è cresciuto e non è ancora definitivo, sono almeno 310 i morti e oltre 500 i feriti. Tra loro due giovani fratelli britannici, Daniel e Amelie: questi due fratelli morti negli attentati dello Sri Lanka stanno commuovendo il mondo per la tragicità della loro fine, grazie al papà erano scappati dalla prima esplosione ma, anziché trovare rifugio, hanno trovato la morte.

 

Secondo il governo dello Sri Lanka, dietro gli attentati esplosivi ci sarebbe un gruppo jihadista locale che si è avvalso di kamikaze , uomini e donne capaci di caricare il proprio corpo di esplosivi, accedere in modo apparentemente pacifico a luoghi affollati e lasciarsi saltare in aria causando morte, terrore e lutti: 40 le persone arrestate in una serie di raid in cui anche tre agenti di polizia hanno perso la vita.

 

Dalle macerie, dalle schegge di vita sporche di sangue, dai resti di corpi che erano speranze, aspettative e futuro, crudelmente emergono ora le testimonianze delle vite umane perdute.

fratelli morti negli attentati dello Sri Lanka

Daniel e Amelie, la storia struggente dei due fratelli morti negli attentati dello Sri Lanka

 

Daniel Linsey, 19 anni, e la sorella minore Amelie, 15 anni, erano nell’Hotel Shangri-La quando la prima esplosione ha avuto luogo, lì c’era anche il padre, Matthew, 61 anni, sopravvissuto. I due giovani sono stati assistiti dal padre subito dopo l’esplosione, di lì a poco sono morti.

 

Quello di Pasqua, quello della loro morte era l’ultimo giorno delle loro vacanze.

Il racconto del padre è devastante. Matthew Linsey, 61 anni, ha raccontato di aver visto i figli perdere i sensi subito dopo la prima esplosione: erano scappati dalla sala da pranzo, dove l’esplosione è avvenuta mentre gli ospiti dell’Hotel facevano colazione, in prossimità delle scale i ragazzi sono caduti a terra esanimi. Il papà ha dovuto scegliere quale figlio salvare, quantomeno quale dei due ragazzzi tentare di salvare. In preda alla disperazione e al dolore ha portato il figlio Daniel al piano di sotto al bar Table One e ha lasciato Amelie indietro credendo che la ragazza avesse subito ferite meno gravi.

Il signor Linsey, a sua volta ferito da una scheggia, ha a cercato di rianimare Daniel prima di portarlo in ospedale, dove è arrivato probabilmente già morto. Anche Amelie è morta per le ferite riportate.

Dany, come lo chiamano i familiari ricordandone bellezza e intelligenza, e Amelie, di cui tutti ricordano l’amorevole altruismo, erano nati in Gran Bretagna ma avevano la doppia cittadinanza USA-Regno Unito grazie al papà, un imprenditore nato negli Stati Uniti.

 

Sono stati portati in ospedale ma non c’è stato nulla da fare per i due fratelli morti negli attentati dello Sri Lanka

 

Il fratello David, 21 anni, ha dichiarato alla stampa che entrambi i ragazzi sono stati portati in ospedale, ma i medici non hanno potuto salvarli, è probabile che siano arrivati lì già morti.

 

 

Daniel, Amelie, come Anita, Alex e Annabel (la mamma morta con i suoi due figli nelle stesse esplosioni terroristiche) sono gli occhi spenti su un mondo sporco di sangue, sono la testimonianza di quanto brutale può essere l’uomo, ma sono anche un urlo incontenibile di giustizia e pace.


Aggiornamento dal Mirror alle 10.10 del 23 aprile 2019



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