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Cosa sta succedendo alla bimba ferita a Napoli durante l’agguato di camorra

di Federica Federico

06 Maggio 2019

Noemi ha solo 4 anni, un’età in cui il mondo è fatto di piccole-grandi emozioni: l’abbraccio della mamma dopo la scuola, la carezza della nonna, le giostre sgangherate del palchetto in mezzo alla città, l’intesa con la sorellina e gli amici e un futuro in cui avverare sogni. A 4 anni il dolore è qualcosa di sconosciuto, la violenza pure, nemmeno si immagina di quanto dolore e di quanta violenza possa essere fatto il mondo degli adulti. Eppure Noemi, la bimba ferita a Napoli durante l’agguato di camorra in Piazza Mercato, ha dovuto improvvisamente fare i conti con i peggiori mali della sua terra, con l’odio, con la più efferata violenza e col dolore, Lei che fino a venerdì era solo una bimba di 4 anni.

bimba ferita a Napoli durante l'agguato di camorra

La bimba ferita a Napoli è stata raggiunta da un proiettile “full metal jacket“, uno di quelli impazziti, cioè sparati dal killer mentre inseguiva la sua vittima e senza una mira orientata a isolare gli innocenti presenti in strada.

 

Il proiettile ha trapassato la schiena di Noemi, è entrato nei polmoni, ha sfiorato il cuore e si è conficcato in una costola. Il suo corpo è caduto in terra e il killer stesso lo ha scavalcato scansandolo come si scansa un ostacolo, come se fosse una cosa di nessuna importanza. Il primo a prestare soccorso alla bimba è stato un cameriere, la ferita non era immediatamente visibile, la piccola non perdeva sangue

 

C’è un video che mostra tutto, 20 secondi di morte e terrore, ma non è un film. Noemi è una bambina vera, non è un’invenzione cinematografica e il killer che l’ha costretta così vicino alla morte è un uomo capace di portare dolore e sangue in una città che non smette di essere vittima della camorra.

 

Il killer ha il volto coperto, i video lo presentano come una persona di corporatura imponente, ma i contorni delle immagini sono indefiniti e sgranati. Ha messo a segno un primo colpo ferendo il suo obiettivo a distanza ravvicinata, ma quando la vittima dell’agguato ha preso a scappare, nell’inseguirla, la mano armata del killer ha sparato molti colpi “a vuoto”. Il momento dei proiettili vaganti è stato fatale per la piccola Noemi.

 

Restano “gravi, ma stabili” le condizioni della bimba ferita a Napoli nell’agguato di piazza mercato, il proiettile è stato estratto, lei, però, è in coma farmacologico

 

Quando il cameriere l’ha assistita Noemi si è alzata, non parlava, tutti hanno creduto che fosse rimasta impietrita. La mamma l’aveva lasciata per pochi minuti con la nonna all’esterno di un bar nel quale aveva accompagnato l’altra figli alla toilette, chi è mamma di più bambini sa che capita la pipì irrefrenabile e allora si chiede al primo bar disponibile la cortensia di approfittare dei servizi.

 

Sono bastati quei pochi minuti a mettere Noemi esattamente nel luogo in cui non doveva essere.

 

La mamma, nel tentativo di aiutare la figlia a riprendersi, l’ha condotta in bagno, le ha bagnato il viso, l’ha rassicurata, ed è stato allora che l’ha ispezionata cercando di capire se si fosse fatta male: ha trovato un piccolo foro sulla schiena.

 

L’autoambulanza era già lì, la corsa all’ospedale pediatrico Santo Bono è stata immediata e la radiografia ha subito individuato il proiettile asportato con un delicato intervento chirurgico.

 

Bimba ferita a Napoli, queste ore sono decisive per la sua vita

 

Sono stati usati proiettili da guerra, le autorità hanno confermato che nell’agguato sono stati sparati proiettili “Full Metal Jacket” come quelli in uso alle forze armate (li usano nelle armi dell’Esercito come in quelle dei Carabinieri).

 

Questo genere di munizioni è dotato di un rivestimento, un’incamiciatura con un metallo più duro che fa sì che la pallottola non si apra all’interno del corpo della vittima rimanendo, piuttosto, integra. Va detto che questa caratteristica tende a generare ferite meno estese nell’impatto.

 

La preghiera di tutti è per Noemi, nella speranza che la piccola possa trovare la forza di reagire a tanto improvviso dolore. E’ suo il diritto al futuro, ed è di tutti il diritto alla sicurezza.



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