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Bimba di 11 mesi affogata nel water: una morte evitabile

di Federica Federico

08 Maggio 2019

Finché avranno bisogno di noi, saremo con loro. Questo è stato difficile per i primi soccorritori, ma ovviamente è più difficile per la famiglia. Sono sicuro che la sorella si sente in colpa, ma gli incidenti accadono. È semplicemente terribile che non ce l’abbia fatta.

 

E’ con queste parole che il capitano dei vigili del fuoco ha commentato la morte di una bimba di 11 mesi affogata nel water; attribuendo alla fatalità questo tragico decesso, l’uomo ha raccontato le prime fasi dei soccorsi e ricostruito la scena dinnanzi alla quale i suoi uomini si sono trovati.

bimba di 11 mesi affogata nel water

Bimba di 11 mesi affogata nel water, un tragico incidente figlio della distrazione – un semplice presidio di sicurezza domestica (una serratura per il wc) avrebbe potuto salvare la vita di questa bambina

 

Savanna, così si chiamava la piccola, ha gattonato sino al bagno, si è arrampica sul water aperto e infine ha perduto l’equilibrio tuffandosi involontariamente nella tazza.

 

Non era sola in casa, la piccola era stata affidata alle cure della sorella maggiore, un’adolescente di 16 anni.

 

Bimba di 11 mesi affogata nel water, mentre si trovava nella sua casa in Arizona – è sfuggita alla sorveglianza della sorellastra di 16 anni ed è incorsa in una morte silenziosa e dolorosa

 

La polizia ha aperto un’indagine sull’accaduto, ma al momento l’ipotesi privilegiata è quella dell’incidente.

 

I fatti risalgono allo scorso mercoledì 1 maggio e, stando alle ricostruzioni giornalistiche, tutto è accaduto nel giro di pochissimi minuti, peraltro la morte per annegamento è una morte senza rumore che può avvenire anche in pochissime dita d’acqua.

 

In questo caso specifico è presumibile che la bimba sia caduta a testa in giù, complice la pesantezza del cranio.

 

E’ stata la sorella ad allertare i soccorsi, ad un certo punto si è resa conto che la piccola le era sfuggita, ma non stava gattonando nei paraggi, era uscita dal suo campo visivo! Quando l’ha trovata “capovolta” nel wc ha chiamato il 911, immediato lo stato di choc, quando i soccorsi sono giunti sul posto Savana era morta e sua sorella era sprofondata in un stato di crisi, sconvolta e persa.

 

Per i vigili del fuoco che per primi sono giunti sul posto è “stato terribile assistere a quelle scena”, ma la morte di questa bimba di 11 mesi affogata nel water si poteva evitare?

 

L’attenzione, intesa come controllo entro un campo visivo gestibile, è il primo presidio di sicurezza quando i bambini imparano ad esplorare il mondo. Va detto, però, che questo controllo richiede una considerevole fatica, anche emotiva. Pertanto è bene considerare il livello di disponibilità e di attenzione delle persone a cui affidiamo la cura dei bambini, i fratelli e le sorelle adolescenti, per esempio, non è detto che siano babysitter motivati o sempre vigili.

 

Il secondo monito che viene da questa storia è la sicurezza della casa: isolare le prese elettriche; bloccare gli sportelli della cucina o del bagno, laddove vi sono detersivi, medicine o prodotti per l’igiene e la cura della persona; bloccare le porte in modo che i bambini non possano ferirsi le dita; eliminare dalle zone basse e accessibili della casa gli oggetti pericolosi e delicati (come i monili di vetro); controllare che i balconi non siano accessibili ai bimbi piccoli e che siano sicuri, sono solo alcuni esempi di sicurezza domestica.

serratura tavoletta wc

Lasciare la tavoletta del WC aperta è di per sè un rischio: il bambino potrebbe caderci accidentamente dentro mosso dalla voglia di esplorare e, com’è successo a Savanna, potrebbe restarvi fatalmente bloccato.

 

Ricordate sempre che il baricentro del bambino è squilibrato dal peso della testa.

 

Il water può rappresentare un’attrazione per il bambino anche come “canestro“, non di rado i piccoli gettano nei WC i loro giochi, il pericolo, quindi, sorge nel momento in cui l’intenzione si sposta dal lanciare il gioco al riprenderlo, è allora che i bimbi possono incorrere in un incidente come quello finito in tragedia per Savanna.

 

Abbiate, dunque, memoria di questa vicenda e traducetela in un’esperienza che possa spingere ogni mamma a massimizzare la sicurezza.



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