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Abeti natalizi nelle piazze: messaggio che spacca il cuore

di Federica Federico

12 Dicembre 2019

In molte città d’Italia sono stati alzati abeti natalizi nelle piazze, nelle gallerie e nelle vie commerciali; spesso lo scopo non è solo simbolico, talvolta il tentativo è anche quello di aggregare intorno ai valori del Natale, praticamente c’è uno scopo sociale.

 

Ebbene presso la Galleria Umberto di Napoli è stato allestito un abete “sociale”, un albero su cui i cittadini appuntano i loro pensieri, le loro emozioni e i loro desideri. NapoliToday ne ha raccolti alcuni tra i più significativi. Tra questi uno sta commuovendo la città intera ed è spunto di riflessione autentica sul senso del Natale, forse persino sul senso della vita.

 

abeti natalizi nelle piazze cittadine

“Vorrei che mia madre tornasse a sorridere” Fonte immagine NapoliToday

Abeti natalizi nelle piazze cittadine: quando le persone parlano attraverso i gesti e le emozioni.

 

Un figlio o una figlia, non è dato saperlo perché il messaggio lasciato sull’albero è anonimo, ha lasciato sull’abete cittadino napoletano un desiderio che spacca il cuore: “Vorrei che mia madre tornasse a sorridere nonostante non ci sia più papà“.

Non si può parlare di bambino o bambina, il tratto grafico e il fraseggio lasciano presumere già una certa maturità per cui sembrerebbe più opportuno parlare di figlio o figlia, forse giovani o giovanissimi, ma comunque non immaturi.

 

Abeti natalizi nelle piazze cittadine, parlano anche di sentimenti

 

Sorridere è un verbo del Natale perché l’opinione comune è quella che questa festa debba votarsi al sorriso: a Natale si deve essere felici e spensierati, Natale è gioia e pace. Eppure c’è chi a Natale comunque non sorride, non può farlo, non sa più farlo o la vita non gli concede di farlo.

 

Questo messaggio ci ricorda che nel mondo la tristezza è una condizione reale, una verità, una circostanza, un ostacolo. Come tale andrebbe considerata con gli occhi dell’accoglienza e dell’aiuto, troppo spesso la tristezza è rifiutata o quantomeno negata.

 

A meno che non ci investano direttamente la tristezza, il dolore, l’affaticamento, l’ansia, la paura, il male tendiamo a negarli, a nasconderli o a rifiutarli, eppure sono parte dell’essere umano e ciclicamente nella vita saremo costretti ad affrontarli. Sarebbe bello accettare che questi sentimenti sono di tutti e provare a tendere la mano verso chi li vive in un dato momento, senza negazioni o nascondenti. Sarebbe umano!



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