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Un bambino autistico è morto nel sonno all’asilo

di Federica Federico

27 Gennaio 2020

Un bambino autistico è morto nel sonno all’asilo, aveva quattro anni quando è stato trovato “viola” e privo di sensi, per la sua morte, avvenuta a poche ore dal drammatico ritrovamento, è stata aperta un’inchiesta e il processo che ne è scaturito si è appena concluso.

 

Prima di staccarsi dall’abbraccio della mamma, il piccolo le disse che l’amava, lei lo lasciò al nido è andò a lavorare. L’immagine di suo figlio moribondo è tanto distante da questa, dal ricordo normale del loro ultimo saluto all’asilo.

 

Quando la mamma ha portato Cillian al nido, suo figlio sembrava sereno e felice, in salute e vivace, era la mattina del 14 dicembre 2018; poche ore dopo però, quello stesso bimbo spensierato e senza alcun problema apparente, era in un letto d’ospedale devastato nel corpo e già quasi lontano dalla sua vita.

 

Cillian aveva una diagnosi di autismo che ne indicava la spiccata sensibilità e una ridotta capacità ad esprimere i suoi stati fisico-emozionali.

Malgrado ciò, nessuno si è insospettito quando, a poche ore di distanza dall’inizio della scuola, Cillian ha manifestato stanchezza e sonnolenza; la mamma continua a sottolineare che suo figlio non riposava mai al mattino, ovvero non lo faceva più da molto tempo.

 

Alla luce dei fatti, c’è da chiedersi se un pisolino mattutino doveva essere quantomeno considerato un’anomalia o un motivo in più per monitorarlo.

 

Negli asili nido, per regola precauzionale dovuta anche alla promiscuità dei luoghi del riposo, alla difficoltà di valutare a priori eventuali cambiamenti della temperatura ambientale, nonché alla giovanissima età degli ospiti, il sonno dei bambini andrebbe sempre controllato. Secondo la stampa locale (la tragedia si è consumata a Ballincollig in Irlanda), lo standard di controllo del sonno negli asili nido dovrebbe essere di 15 minuti.

 

Bambino autistico morto nel sonno all'asilo nido

Il bambino autistico morto nel sonno all’asilo è rimasto senza alcun controllo per due ore.

 

Da quando Cillian era stato messo a nanna al momento del ritrovamento del suo corpo già agonizzante erano trascorse due ore e trenta minuti, nelle ultime due ore nessun adulto era andato a controllare il bambino.

 

L’aspetto controllo del sonno dei neonati e dei bambini è essenziale in un luogo in cui il bambino arriva dall’esterno, dorme in condizioni di promiscuità ambientale con altri bimbi, in un contesto estraneo alla casa e su cui possono incidere molteplici variabili. Nello specifico, la posizione dei genitori in corso di giudizio è stata la seguente:

se il sonno del bambino fosse stato controllato, probabilmente Cillian si sarebbe salvato dalla morte .

 

Erano le 14:00 circa, quando il personale della scuola materna notò che il piccolo Cillian, disteso nel suo lettino, era “diventato viola” e non rispondeva.

Mentre l’ambulanza raggiungeva il nido, le maestre hanno saputo praticare la rianimazione cardio polmonare sul bambino, ma neanche il trasporto d’urgenza in ospedale è valso a salvare Cillian dal progredire fulminante e fatale della sua condizione.

 

Morto nel sonno all’asilo nido, cosa è accaduto nel corpo del bambino.

 

Al mattino lo avevano portato a scuola, sano e serenamente spensierato, alle 22.30 della stessa giornata i genitori di Cillian lo tenevano tra le braccia in un letto di ospedale mentre i suoi organi interni collassavano e il suo cuore smetteva di battere.

 

La politica dell’asilo in cui è morto il bimbo prevedeva, in linea teorica, che i bambini venissero controllati ogni 10 minuti nel corso di tutto il tempo in cui dormivano; il personale avrebbe dovuto prendere nota del colore dell’incarnato del bambino, della sua respirazione, della sua posizione e della temperatura della stanza. Ma dinnanzi alla corte, durante la fase processuale, è stato sostenuto che questa politica non era applicata alla fascia d’età di Cillian al momento della sua morte.

 

I genitori di Cillian, Deirdre e John Paul O’Driscoll, sostengono che se Cillian avesse fatto lo stesso pisolino a casa lo avrebbero controllato regolarmente, almeno ogni 15 minuti. Nelle ultime due ore della sua vita, invece, il bambino non è stato controllato affatto.

 

La causa della morte di Cillian è stata rintracciata in una infezione virale, silente ma in evoluzione; se fosse stata individuata, anche durante il sonno e subito fossero state intraprese azioni mediche mirate, oggi non si chiuderebbe la causa avente ad oggetto questo decesso e il piccolo sarebbe vivo.

 

Il bambino autistico morto nel sonno all’asilo nido ha manifestato dei sintomi prima di diventare cianotico e cadere in uno stato comatoso?

 

Probabilmente sì, l’anatomopatologa Margaret Bolster ha dichiarato alla corte di Cork Coroner che la causa della morte del bambino è stata l’arresto cardiorespiratorio con miocardite irregolare e broncopolmonite bilaterale.

Secondo la ricostruzione della dottoressa, probabilmente un’infezione virale si nascondeva nel corpo di Cillian rimanendo inosservata e latente, forse era silente da due a tre giorni prima che un altro virus entrasse nel suo muscolo cardiaco e nel suo cervello con effetto fulmineo e terminale.

 

La tempestività del secondo virus avrebbe potuto lasciare ben poco margine di tempo e operatività medica, questo assunto teorico è stato confutato, anche agli occhi dell’esperta, da un decesso piuttosto rapido.

 

Bambino autistico morto nel sonno all'asilo i genitori

I genitori del bambino autistico morto nel sonno all’asilo. Fonte immagine: irishexaminer.com

I genitori, John Paul e Deirdre O’Driscoll, sedevano nell’aula di tribunale affollata mentre veniva dato il verdetto. La stampa internazionale è tornata a parlare di Cillian proprio per l’attesa sentenza: è stata decretata la morte del bambino per cause naturali.

 

Malgrado la morte del bimbo sia stata rubricata come decesso per cause naturali: resta aperta la questione del controllo del sonno dei bimbi nelle strutture per la prima infanzia.

 

I genitori hanno un ricordo docile del loro bambino:

Adorava giocare all’aperto, la spiaggia di Fountainstown era uno dei suoi posti preferiti. Amava le coccole e stare con suo fratello. Amava i puzzle e riempiva il letto di pezzi.

Quei pezzi sono ancora nel suo letto.

 

Una foto di Cillian è entrata anche in tribunale perché, indipendentemente dal verdetto, la sua morte deve rappresentare un monito al controllo del sonno dei neonati quando riposano al nido e nelle strutture per l’infanzia.

 

La giuria non è rimasta indifferente a questa necessità di sensibilizzazione e ha esplicitamente raccomandato che tutto il personale di tutte gli asili nido sia informato di tutte le politiche e di tutte procedure aggiornate in fatto di tutela del sonno dei bambini.

 

Bambino autistico morto nel sonno all’asilo nido, la ricostruzione dei fatti che la mamma consegna alla stampa:

 

Alle 8.10 del 14 dicembre 2018 abbiamo consegnato il nostro amato Cillian a Kindercare Crèche, di Ballincollig. Nè lui né noi avevamo alcun motivo di preoccupazione.

Alle 14.30 ricevemmo una chiamata urgente per andare direttamente all’ospedale universitario di Cork, dove era stato portato Cillian e dove morì poche ore dopo.

Ora sappiamo che nelle ore successive all’inizio della scuola, ovvero dopo che lo avevamo lasciato al nido, Cillian era stato messo a dormire al piano superiore della struttura.

Il bambino è rimasto lì per 2 ore e 30 minuti, nelle ultime 2 ore del suo “sonno” nessuno lo ha controllato.

 

Se Cillian fosse stato controllato, è chiaro che la sua infezione virale in evoluzione sarebbe stata individuata, e le azioni intraprese, e sarebbe con noi oggi“, afferma la mamma.

I genitori del bambino autistico morto nel sonno all’asilo sperano in delle migliorie del sistema di controllo, ritengono di vitale importanza che gli asili nido adottino politiche adeguate per garantire la piena sicurezza dei bambini. Ivi compresa la definizione e il chiarimento dei tempi in cui i bambini vengono monitorati mentre dormono.

 

Inoltre, soprattutto in presenza di bambini con esigenze particolari come Cillian, il peculiare bisogno di assistenza ai piccoli non dovrebbe mai trovare il limite dei vincoli finanziari. In altre parole la sicurezza dei bambini non può essere compromessa dalla mancanza di fondi.



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