A Genova una mamma partorisce in videoconferenza, un tablet supera i limiti spaziali e le restrizioni imposte dal Coronavirus, così il papà entra col cuore in sala parto, pur rimanendo fisicamente fuori.
Una delle preoccupazioni delle mamme incinte al tempo del Covid-19 è il parto in solitudine.
Sono numerosissimi i reparti in cui i papà non sono ammessi, un rigore necessario per preservare la salute dei bambini, delle mamme e del personale medico-infermieristico.
A Genova cuore e tecnologia hanno concorso al superamento di questo grande ostacolo:
a fronte dell’impossibilità del papà di entrare in sale parto, una mamma, Laura, ha partorito in una ristretta e delicata videoconferenza che ha dato modo di ricostruire, fuori dai limiti spaziali, una privatezza e una familiarità di cui il Covi-19 rischiava di privare questa famiglia e molte altre.
Mamma partorisce in videoconferenza dalla sala parto, mentre il papà assiste alla diretta della nascita dall’interno della sua auto.
L’uomo è a un passo dal luogo del parto, nella vettura parcheggiata all’esterno del Padiglione 2 del San Martino di Genova.
La bimba si chiama Emilia, lei e la sua mamma stanno bene e, come assicurano le autorità, al San Martino di Genova, da oggi in poi, tutti i genitori che vorranno, potranno partorire in videoconferenza. Le quattro sale parto di Genova sono state tutte attrezzate con tablet e supporti, tutti donati da benefattori, e il personale è stato specificamente formato per rendere fluida ed efficace la diretta minimizzando il distacco e la lontananza dai papà.