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Riapertura delle scuole e nuovi contagi da Covid-19

di Federica Federico

21 Aprile 2020

La riapertura delle scuole rischia di favorire una seconda ondata di contagi, sono i pediatri a chiarire il probabile rapporto tra riapertura delle scuole e nuovi contagi da Covid-19:

si stima che la popolazione in età pediatrica italiana possa contare mediamente un 47% di bimbi infettati ma asintomatici o paucisintomatici e, senza le giuste misure di distanziamento sociale, questi piccoli infetti potrebbero rappresentare il maggior rischio potenziale per il prossimo settembre.

All’atto della riapertura delle scuole, gli istituti potrebbero diventare piccoli e concentrati focolai di contagio, causa la logistica e la promiscuità, considerata anche la difficoltà dei bambini nella gestione del distanziamento sociale e dei presidi di sicurezza (mascherine e guanti).

 

Riapertura delle scuole e nuovi contagi.

Riapertura delle scuole e nuovi contagi. Pericoli e accortezze.
Fonte immagine 123RF.com con licenza d’uso.

 

Riapertura delle scuole e nuovi contagi.

 

I bimbi asintomatici o paucisintomatici rappresentano un rischio potenziale per il prossimo settembre, laddove si ritornasse a scuola in condizioni “normali”, ovvero senza un maggiorato distanziamento sociale e precauzioni limitative della promiscuità.

 

I pediatri basano questa previsione, relativa alla riapertura delle scuole e nuovi contagi o contagi da seconda ondata, su un dato statistico presunto: nelle more di uno screening sierologico sulla popolazione, si stima che la percentuale di bambini e preadolescenti infetti, ma a sintomatici o modestamente sintomatici, oscilli tra il 42% e il 47% un simile range potrebbe essere il bacino in cui un nuovo contagio potrà proliferare in fase 3.

 

Riapertura delle scuole e nuovi contagi in fase 3 – per evitare che in terza fase (presumibilmente da settembre in poi) la riapertura delle scuole vada di pari passo con una nuova ondata epidemica saranno necessari nuovi interventi specifici.

 

“Saranno dunque i bambini i veri ‘untori’ da coronavirus, e quindi sarà fondamentale non solo riorganizzare gli spazi comuni e le classi, ma anche fornire ai pediatri del territorio, ai pediatri di famiglia, strumenti e presidi fondamentali nella ricerca di Covid-19 nell’infanzia e nell’adolescenza”, sottolinea la Società italiana di medici pediatri (Simpe).

Rispetto alla riapertura delle scuole in fase 3, quindi non prima di settembre, per arginare il pericolo Covid-19, i pediatri chiedono uno screening sierologico per un’analisi certa della copertura immunologica, e una vaccinazione antinfluenzale di massa per i bambini da 6 mesi a 14 anni.

 

Se i test sierologici potranno indicare a che punto è l’immunità sociale nella popolazione nazionale in età pediatrica, la vaccinazione di massa, invece, limiterà la confondibilità tra sintomi influenzali e sintomi modesti da Covid-19, in autunno, infatti, principia la diffusione delle normali patologie infettive stagionali.

 

La Simpe, Società italiana di medici pediatri, ritiene che con la riapertura delle scuole potrebbe esserci “una vera e propria rivoluzione nei contagi da Covid-19“, il bambino incubatore potrebbe portare i contagi a casa e statisticamente, considerata l’ampiezza della popolazione scolastica, questo dato non è trascurabile.



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