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Andare al mare nella fase 2: come sarà l’estate 2020

di Maria Corbisiero

12 Maggio 2020

Archiviata la fase di lockdown, ora sti attende la riapertura graduale di tutte le attività commerciali, non ultimi gli stabilimenti balneari. C’è infatti chi si chiede se si potrà andare al mare nella fase 2 e, pur non essendoci ancora un vero e proprio protocollo e regole, iniziano a diffondersi attraverso il web le prime ipotesi su come saranno le prossime vacanze estive.

 

Andare al mare nella fase 2: come sarà l’estate 2020

Andare al mare nella fase 2: come sarà l’estate 2020 – Fonte immagini 123rf.com con licenza d’uso

 

Andare al mare nella fase 2: come sarà l’estate 2020.

 

“Quest’estate non staremo al balcone e la bellezza dell’Italia non rimarrà in quarantena. Potremo andare al mare, in montagna, godere delle nostre città, anche se lo faremo in modo diverso, con regole e cautele”.

 

Lo ha detto il premier Giuseppe Conte pur precisando che i mesi a venire non saranno sicuramente facili e che si attende l’evoluzione del quadro epidemiologico affinché il governo possa dare indicazioni più dettagliate e precise per l’organizzazione delle vacanze estive.

Andare al mare nella fase 2 per godersi le vacanze estive sarà dunque possibile, in realtà è già consentito raggiungere le rive di mari, fiumi e laghi, così come i percorsi di montagna e collina, ma solo per svolgere attività motoria.

 

Come spiegato tra le FAQ presenti sul sito del Governo, nella sezione spostamenti, è al momento possibile “svolgere l’attività motoria in prossimità della propria abitazione principale, con la conseguenza che è ammesso, per coloro che abitano in luoghi montani, collinari, lacustri, fluviali o marini di effettuare tale attività in detti luoghi (ivi compreso fare il bagno al mare/fiume/lago)”.

Resta comunque l’obbligo di rispettare la distanza di almeno un metro tra una persona ed un’altra mentre tale possibilità viene interdetta a coloro che sono soggetti ad obbligo di quarantena o sono risultati positivi al virus.

 

Andare al mare nella fase 2: come sarà l’estate 2020

Andare al mare nella fase 2: come sarà l’estate 2020 – Fonte immagini 123rf.com con licenza d’uso

 

Andare al mare nella fase 2: l’acqua di mare o della piscina può favorire il contagio?

 

“Non ci sono evidenze né pro né contro sulla presenza di Sars-Cov-2 in mare, ma la quantità di sale molto elevata lo ostacola”.

 

Sono le parole dell’epidemiologo Massimo Ciccozzi, responsabile della unità di Statistica medica ed epidemiologia molecolare del Campus Bio-Medico di Roma, che, intervistato da Adnkronos, non si è detto ottimista riguardo all’ipotesi che il virus possa scomparire con il caldo:

 

“Non sarà il sole a contrastare il coronavirus, ma saremo noi che non lo alimenteremo mantenendo il distanziamento e tutte le precauzioni necessarie”.

 

Anche per la Società Nazionale di Salvamento (SNS), organizzazione non lucrativa di utilità sociale che attualmente collabora con l’Istituto Superiore di Sanità e il Ministero della Salute per stilare un protocollo utile al governo per dettare le regole per la prossima stagione estiva, il mare non rappresenta una fonte di contagio.

 

Sappiamo bene ormai che il Sars-Cov-2, virus respiratorio che viaggia nelle goccioline del respiro (droplet) emesse da un soggetto infetto, si trasmette principalmente attraverso il contatto stretto con una persona positiva al coronavirus. Di recente inoltre sono stati raccolti campioni di RNA virale nelle fogne di Roma e di Milano, segno di un possibile focolaio epidemico che però non rappresenta un rischio per la salute umana.

Per tutti questi motivi, l’SNS non considera l’acqua di mare salata un veicolo di trasmissione o di pericolo, eccezion fatta per le aree marine poste nelle vicinanze di sversamenti o scarichi organici, dove si potrebbe rilevare una più alta concentrazione del virus.

 

Come dovranno comportarsi in acqua coloro che vorranno andare al mare nella fase 2?

 

 

Secondo l’epidemiologo Ciccozzi si potrà andare in spiaggia e in acqua senza mascherina purché si mantenga una distanza interpersonale di almeno 2 metri e mezzo. Concorda l’SNS che punta soprattutto sulle nuotate con ampio distanziamento:

 

“In acqua la trasmissione virale da un individuo portatore a uno sano non avviene attraverso l’acqua stessa ma attraverso l’aria espirata e il contatto umano qualora i due nuotatori si trovassero troppo vicini. Una persona infetta infatti può rilasciare il virus nella fase espiratoria mentre nuota”.

 

Ancor più sicure sarebbero le piscine in quanto contenenti cloro, elemento chimico utilizzato per uccidere agenti patogeni (virus e batteri). L’acqua dunque non rappresenta un pericolo, piuttosto è l’uomo che, in quanto veicolo di trasmissione, deve rispettare il giusto distanziamento, sia fuori che dentro la piscina.

 

Andare al mare nella fase 2: come sarà l’estate 2020

Andare al mare nella fase 2: come sarà l’estate 2020 – Fonte immagini 123rf.com con licenza d’uso

 

Andare al mare nella fase 2: come saranno organizzati gli stabilimenti.

 

Come detto in precedenza, il protocollo per definire le regole per la prossima stagione estiva è ancora in fase di preparazione, atteso soprattutto dai titolari degli stabilimenti balneari che necessitano delle istruzioni inerenti le misure di distanziamento, di protezione e sanificazione dei locali.

Nel frattempo vengono diffuse attraverso la rete idee, ipotesi e previsioni su come verranno attrezzate le spiagge e sui nuovi comportamenti che dovranno adottare i bagnanti, regole che possono variare da regione a regione.

 

In molti sono concordi nell’aumentare il distanziamento degli ombrelloni, nel chiudere gli spazi comuni, promuovere la consegna di cibo e bevande a bordo lettino e nell’effettuare sanificazione di lettini e sdraio ad ogni cambio di persona. Si pensa anche all’installazione di tunnel igienizzanti ed erogatori lungo le pedane con disinfettanti a base di ozono. Il bagnino potrebbe “trasformarsi” in uno steward e avrà il compito di “istruire” i bagnanti. Bocciata invece l’idea di cupole e box in plexiglass.

 

Non manca l’ipotesi dell’entrata scaglionata e del divieto di giocare in spiaggia a palla o con i racchettoni. Da non sottovalutare la possibile chiusura delle aree giochi per bambini, dei campi sportivi posti nelle vicinanze della spiaggia, finanche le piste di bocce e i biliardini.

Data la riduzione dei posti negli stabilimenti balneari, prende sempre più piede l’idea di allungare la stagione e gli orari di apertura, così da poter distribuire ulteriormente gli accessi alle spiagge.

 

Insomma, si potrà andare al mare nella fase 2 continuando comunque a mantenere le distanze e adattandoci ad una nuova vita, anche in spiaggia.

Fonte: Tgcom24CorriereSNSMessaggeroAdnkronosGoverno



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