Network
Deabyday Cure naturali Eticamente Crescita personale Sapere.it

 

Seguici:

Acido folico : perché bisogna assumerlo? La nutrizionista

di Dott.ssa Lucia Auletta

02 Luglio 2010

Il periodo della gravidanza è particolarmente critico dal punto di vista alimentare-dietetico, in quanto la dieta incide in modo fondamentale sulla salute sia della madre sia del bambino. L’acido folico o vitamina del gruppo B è molto importante per l’organismo, in particolare durante il periodo della gravidanza. Questa vitamina contribuisce allo sviluppo della colonna vertebrale del bambino, che comincia la sua formazione subito dopo il concepimento prevenendo lo sviluppo della spina bifida. Durante la gravidanza infatti, il fabbisogno di questa vitamina aumenta notevolmente per tutelare la salute del bimbo e per questo motivo è consigliata una sua assimilazione costante e in misura sufficiente per il benessere di mamma e bebè.

Per ottimizzare lo stato di salute di una donna in gravidanza e per ridurre il rischio di malformazioni o malattie nel nascituro, è fondamentale che la madre assuma le giuste dosi giornaliere di questa vitamina. E stato osservato in molti studi che le future mamme, che durante i nove mesi assumono dosi corrette di acido folico, hanno meno probabilità di avere un bambino con malformazioni del sistema nervoso centrale. In gravidanza l’ apporto giornaliero di acidofolico corrisponde a 400 mcg .

Le principali fonti alimentari sono le carni (soprattutto frattaglie) e i vegetali (soprattutto fagioli, pomodori, arance), il fegato, gli agrumi, e il pane integrale. Per prevenire i difetti neuronali la donna in gravidanza può consumare in aggiunta alla normale dieta, alimenti arricchiti o integratori alimentari contenenti acido folico .

Sugli effetti positivi dell’acido folico è opportuno tenere presente che:

1. l’assunzione deve iniziare 3-4 settimane prima del concepimento;

2. i livelli minimi si raggiungerebbero con un apporto giornaliero di 200 microgrammi

attraverso gli alimenti più una aggiunta di 400 microgrammi attraverso opportuni integratori;

3. nelle donne “a rischio” (precedente gravidanza e/o familiarità per spina bifida, trattamento

concomitante con chemioterapici o farmaci anticonvulsivanti) i livelli efficaci

corrisponderebbero ad una dose giornaliera corrispondente a 4-5 mg di acido folico;

4. l’acido folico sembra ridurre anche il rischio di altre

complicanze gravidiche, malformazioni congenite, in particolare cardiovascolari.



Iscriviti alla newsletter
Riceverai preziosi consigli e informazioni sugli ultimi contenuti, iscriviti alla nostra newsletter.

Seguici