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Abuso di tamponi: “Non possiamo sottoporre i bambini a continui tamponi …”

di Federica Federico

30 Settembre 2020

Dicono della scuola che sia iniziata da poco per tirare già delle somme, lo dicono in particolare le mamme e soprattutto quelle che senza scuola perdono il substrato di supporto a cui si lega tutta l’organizzazione familiare, dal loro lavoro alla gestione del quotidiano. Prima ancora di introdurre il discorso dell’ abuso di tamponi, è doveroso sottolineare subito che di queste madri lo Stato si dimentica spesso e le ha ignorate quando ha pensato a una scuola misurata “a rime buccali” opponendo a questa solo la DaD.

 

Vale la pena ricordare che, per come è stata impostata, più sono piccoli i bambini più la DaD implica un accompagnamento che grava sui genitori. La stima delle mamme lavorativamente in pericolo non può non preoccupare lo Stato.

 

Pericolo DaD a parte, sta di fatto che l’esiguità dei giorni di scuola svolti sino ad oggi non toglie valore ai dati:

30.257 i tamponi effettuati su bambini e ragazzi in Lombardia, 439 dei quali risultati positivi, di fatto il tasso di positività è dell’1,45%.

 

Reggerà il sistema sanitario? E reggerà anche la pazienza di famiglie e studenti, per esempio costretti a tamponi NO-Covi per la certificazione del rientro scuola anche dopo un banale raffreddore? Si potrà, nel lungo termine, sopportare un così protocollare e cospicuo ricorso a detti test?

 

abuso di tamponi

Abuso di tamponi, quanti se ne dovranno fare in corrispondenza col picco di influenza e sindromi parainfluenzali?
Fonte immagine 123RF.com con licenza d’uso.

Abuso di tamponi si oppure no?

Il primato dei contagi spetta alle scuole superiori (141 dei 439 tamponi positivi in Lombardia vengono dalla scuola secondaria di secondo grado), per la grande maggioranza si tratta di ragazzi già rientrati a scuola infetti (praticamente il Covid del vacanziero ha colpito ancora).

 

Vitadamamma lo ha già riportato in un altro blog post sul tema:

le scuole superiori contano circa il 32% del totale dei contagi, seguono le scuole primarie, con il 25% e quelle dell’infanzia con in 21% per cento. In queste realtà è assai difficile mantenere il distanziamento sociale tra i bambini, più facile da sostenere alle medie dove i ragazzi hanno già un bagaglio esperienziale valido per gestire autonomamente se stessi e controllare, nei limiti del possibile, le proprie emozioni. Le scuole medie contano il 15% dei contagi.

 

Dati alla mano, la questione centrale concerne la valutazione di un eventuale abuso di tamponi:

questi test rappresentano o meno una pratica corretta da effettuare al primo sintomo?

E’ altresì corretto metterli in pratica in assenza di sintomi al momento del test e col solo scopo di riammettere il bambino o il ragazzo a scuola? Ovvero vale sempre la pena effettuare un tampone No-Covid per la certificazione di riammissione in aula?

 

Volendo tornare alle mamme lavoratrici, non dimentichiamo che questa attività di screening, così compiuta e pensata, coinvolge non solo i bambini piccoli ma anche le loro famiglie. Oggi ci sono mamme che non riescono ad ottenere il tampone prescritto per il rientro a scuola dopo un raffreddore, intanto la febbre è già un vecchio ricordo da 48 e più ore e il moccio al naso è solo indice che c’è un moccioso, appunto, che sta crescendo con le sue influenze, con i suoi starnuti e con le sue febbri passeggere.

 

Vincenzo Zuccotti, del Dipartimento di Scienze Biomediche e Cliniche Sacco e direttore della Clinica pediatrica dell’ospedale Buzzi, ha ribadito la necessità che i pediatri e i medici di base agiscano da filtro:

In questa fase è necessario che si passi sempre dal pediatra. C’è bisogno di un filtro, altrimenti rischiamo di mandare i bambini in processione senza motivo. Da venerdì a lunedì in 12 ore al drive-in del Buzzi abbiamo fatto 300 tamponi. Solo uno era positivo.”

 

I dati di Milano legati ai tamponi scolastici parlano di 33 positivi (27 studenti e 6 operatori) con 435 persone isolate precauzionalmente per contatti diretti.

Questo spiega perché in questa fase epidemiologica è sbagliato costringere i ragazzi a così tanti test. Cosa faremo fra qualche mese quando aumenteranno i sintomi influenzali e parainfluenzali?”, afferma lo stesso Zuccotti.

 

abuso di tampini

Abuso di tamponi, più fiducia a pediatri e ai dirigenti scolastici con un minore carico di insostenibili responsabilità.
Fonte immagine 123RF.com con licenza d’uso.

 

Va data fiducia ai pediatri come ai dirigenti scolastici ed entrambe le figure, diversamente chiave in questa emergenza, vanno spogliate di responsabilità oltremodo gravose: se ora al primo colpo di tosse, gli uni e gli altri, chiedono una certificazione che finisce nel tampone è colpa di un sistema che si accanisce sulla responsabilità piuttosto che sulla ricerca di soluzioni più solidamente sicure e durature.

 

E’ lo stesso Gian Vincenzo Zuccotti a riportare i risultati di un progetto sperimentale di Sorveglianza sierologica dell’infezione da Sars-Cov-2 mediante test pungidito agli alunni delle scuole di Milano prima dell’inizio delle lezioni.

Abbiamo consegnato 6 mila kit a bambini e ragazzi dai 3 ai 18 anni di 14 scuole cittadine. Ce ne sono stati restituiti 3 mila. Il 3,2% dei giovani che hanno effettuato il test è risultato positivo agli anticorpi, quindi ha avuto il Covid. Di questi 91 bambini e ragazzi, però, nessuno è risultato ancora positivo al virus, i tamponi hanno avuto esito negativo. Il risultato, dunque, dimostra che coloro che sono stati infettati di più tra i minorenni sono i più piccoli. A dicembre e poi a marzo rifaremo i test per capire se la presenza a scuola dei ragazzi incide sull’andamento dei contagi.”

 

La sostenibilità economica di una indagine del genere è fuori di dubbio: il costo di un kit è di 9 euro e rappresenta una mappatura certa dell’utenza scolastica, altresì capace di cristallizzare un dato sicuro.

 

A fronte della possibilità di operare indagini su larga scala e senza trascurare l’importanza di avere una scuola sicura, Zuccotti sottolinea: “Siamo solo a settembre e ciò a cui stiamo assistendo, lo dico da pediatra, è un abuso di tamponi naso-faringei, tanto che gli otorini stanno già segnalando lesioni in naso e gola. Non possiamo sottoporre i bambini a continui tamponi per far stare tranquilli noi adulti. Li stiamo traumatizzando” (Citazione da IlGiorno.it).



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