“Era madre, moglie e donna. Ed alle donne è concesso di compiere miracoli.” (Citazione da “Solo Cinque”, romanzo di Gaia Valeria Patierno).
“Solo Cinque” – dove ci porta questo viaggio?
All’apparenza “Solo Cinque” è un viaggio “irreale” nella cronaca più torbida e feroce del nostro tempo, un percorso intrapreso contro la violenza e la sopraffazione, disegnato e pensato perché prevalga la libertà e la tutela dei bambini.
Ma nel profondo c’è anche di più: questo libro diventa presto un’esperienza introspettiva che mette il lettore in contatto con la sua stessa rabbia. Irene, la protagonista, incarna il male per come appartiene a noi tutti.
La finzione letteraria fa la differenza e le pagine del libro permettono a Irene di plasmare se stessa sull’istinto dando sfogo ai sentimenti più cruenti, quelli che nella vita reale non possono lecitamente emergere.
Non si combattono i mostri e basta, si combatte scaldati dal tepore di quella fiammella buona che supera la paura. E non sempre è banalmente una questione di coraggio.
Raccontare la trama di “Solo Cinque” potrebbe essere persino sminuente, piuttosto è giusto sottolineare che, malgrado una trama complessa, la penna dell’autrice resta sempre riscaldata dalla sua fiammella buona e guida i personaggi verso la salvezza dei bambini indifesi.
“Solo Cinque” è un romanzo vivo che non ha paura di diventare violento quando il sangue versato è quello dei bambini e lo scopo è che non accada mai più, che non si consumino altre sofferenze simili.
Una delle emozioni più vivide che Irene porta con sè sin dalle prime pagine del libro è la condanna sofferta dell’indifferenza del mondo alla violenza contro i bambini: siamo così assuefatti alla cronaca nera da diventare simili agli spettatori di un film, osservatori distaccati e impersonali.
“Solo Cinque” ci riporta alla ribellione sanguigna, al disprezzo e alla percezione del male. Ciò non senza dimostrarci quanto quel male può essere vicino, quanto può lambirci e quanto l’assuefazione può trarci in trappola.
“Solo Cinque”- un buon motivo per leggere questo romanzo.
Questo è un libro per mamme, nel senso che tutte le madri dovrebbero leggerlo. Cercherò di trasmettere brevemente il mio perchè:
Irene è una mamma normale, attenta e premurosa, eppure qualcosa di importante le sfugge, si perdona per questo e pone riparo. Nel riparare alle sua mancanze è però abnorme, in realtà la sua sagoma sta nelle maglie della scrittura e il suo personaggio reagisce alle dinamiche della storia seguendone il filo. Questa mamma riesce a incarnare il bisogno di realizzare un mondo in cui la protezione dei bambini appartenga a tutti.
“Solo Cinque” – dalle parole del libro qualche citazione che ne lascia percepire la bellezza:
“Il male non avvisa, se si sveglia devasta chiunque capiti a tiro.”
“Quando ti nasce un bambino diventi madre di tutti.”
“Solo Cinque” ha un retroscena importante e perfettamente in linea con la morale che il romanzo “urla”, ovvero aiutare i bambini più deboli e vulnerabili.
Grazie alla distribuzione del libro viene sostenuta l’iniziativa “I bambini di Solo Cinque” : tutto il ricavato delle vendite viene devoluto a bambini affetti da gravi disabilità. Ad ora sono stati aiutati quattro bambini, il mese di febbraio è dedicato a Kevin, bimbo di 4 anni affetto da una grave malformazione ad una gamba.
La storia di Kavin e la sua speranza di poter correre libero verso il futuro.
Nota per il lettore: “Solo Cinque” entra direttamente in contatto con le famiglie dei bimbi e li sostiene, la campagna viene promossa sulle pagine Facebook e i profili Instagram in perfetta trasparenza ed i proventi vengono regolarmente versati alle famiglie direttamente da Amazon ove è possibile ACQUISTARE “Solo Cinque” a vantaggio di questi bimbi.
TITOLO: Solo Cinque
AUTORE: Gaia Valeria Patierno
GENERE: Romanzo
EDITORE: Independently Published
ANNO: 2020