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Madre non vaccinata si ammala di Covid: muore la neonata

di Federica Federico

11 Novembre 2021

Una neonata di 9 giorni è morta di Covid dopo aver contratto l’infezione dalla madre non vaccinata. La notizia arriva dall’Inghilterra e ha fatto presto il giro del mondo in un clima di rinnovata attenzione verso la Sars-CoV-2, già in piena quarta ondata.

 

Madre non vaccinata si ammala di covid

Madre non vaccinata si ammala di covid, la neonata muore.
Immagine di repertorio,Diritto d’autore:
hayatikayhan
©123RF.com con licenza d’uso

Madre non vaccinata si ammala di covid e la sua creatura muore

Ivy-Rose è venuta alla luce nell’unità neonatale del Royal Preston Hospital, la mamma, Katie Leeming, 22 anni, ha dovuto affrontare un parto prematuro con 14 settimane di anticipo sulla DPP (data presunta del parto). Quando la donna è risultata positiva al Covid-19 la gravidanza procedeva bene e nulla lasciava pensare a complicazioni, l’aggressione dell’infezione, però, ha cambiato tutto mettendo lo stato di salute della mamma e della bambina così a rischio da rendere necessaria una nascita pretermine.

Ivy-Rose è risultata positiva al Covid-19 poco dopo la nascita questo vuol dire che il suo piccolo corpicino ha probabilmente contratto l’infezione nel ventre materno se non nell’imminenza del parto. L’immaturità della piccola, il peso sotto il chilo e le settimane di anticipo rispetto alla fine della gestazione, hanno giocato un ruolo gravoso, sta di fatto che non è riuscita a resistere alla malattia.

 

Il prossimo giovedì, 18 novembre, sarà celebrato l’ultimo addio a Ivy-Rose

La mamma Kate Leeming è intorpidita dal dolore, mentre non riesce a guardare i vestitini che stava apparecchiando per la sua principessa, sente il dovere di dare un senso al dolore che la sta colpendo:

Voglio che le persone sappiano che il Covid è ancora là fuori ed è pericoloso. Ci sono molte persone che sembrano pensare che il Coronavirus sia sparito e non si vede quasi più nessuno che indossa una mascherina.

 

Madre non vaccinata costretta a un parto pretermine, ma la bimba non ce la fa. È tempo di alzare nuovamente la guardia?

Complice la diffusione dei vaccini che, anche grazie alla stagionalità, ha garantito, almeno in Europa, un contenimento del virus, le misure precauzionali sono state notevolmente allentate. Ma, a quanto pare, la curva dei contagi non promette un’ulteriore tregua. Ivy-Rose, la più piccola vittima del Covid-19 in Gran Bretagna, dimostra che il livello di allerta non si può abbassare.

 

Katie Leeming, la mamma di Ivy-Rose si dice convinta che la figlia oggi sarebbe viva se lei non fosse stata così male da dover partorire con 14 settimane di anticipo. E non nasconde che l’assenza del vaccino ha avuto conseguenze sulle scelte dei medici e sul bisogno di portare la piccina alla luce. All’inizio sembrava solo un raffreddore, era il principio di Ottobre, i tamponi, prima il rapido e poi il molecolare, hanno svelato la verità: il Covid era entrato nella sua famiglia. Positivi il più piccolo dei due figli di Katie, un bimbo di 3 anni, il compagno e lei incinta.

 

In 7 giorni quello che sembrava un raffreddore è diventato il Covid come viene descritto nella sua sintomatologia meno blanda: malessere diffuso, febbre alta, tosse, dolori e Katie non sentiva più Ivy Rose muoversi nella pancia. Da lì al ricovero in ospedale il passo è stato breve ed è bastato il monitoraggio fetale a confermare la sensazione della madre: il battito cardiaco del feto suggeriva ai medici un parto prematuro, il cuoricino della piccina dimostrava una sofferenza non tollerabile.

 

Mamma Katie era convinta di essere abbastanza al sicuro, il papà della bimba aveva ricevuto la doppia dose vaccinale, ma questo non è bastato a proteggere la bimba in arrivo.

Se non avessi avuto il Covid e non avessi avuto una febbre così alta onestamente non credo che Ivy-Rose sarebbe nata prematura, la gravidanza stava andando bene. La gente è convinta che i bambini raramente si ammalano di Covid e che i neonati non ne siano colpiti, ma la nostra piccola è risultata positiva dopo la nascita ed è stata molto male prima di morire a soli 9 giorni. Senza Covid, penso che Ivy-Rose sarebbe ancora qui. Voglio che tutti sappiano che il Covid esiste ed è pericoloso.

 

Le parole di questa mamma meritano di essere condivise.

 

Ivy-Rose è nata con un parto operatorio il 13 ottobre, il suo peso alla nascita non raggiungeva il chilo, pesava solo 990 grammi. La positività all’infezione da Sars-Cov-2 è stata presto riscontrata e a soli 9 giorni dalla nascita, nel cuore della notte, i medici hanno allertato la mamma, in quarantena domiciliare, la presenza dei genitori in ospedale si rendeva indispensabile perché quel corpicino fragile si stava già spegnendo.

Abbiamo ricevuto una telefonata la sera dell’ottavo giorno che diceva che dovevamo andare in ospedale perché non pensavano che Ivy-Rose sarebbe riuscita a superare la notte.

 

Il racconto della mamma dà di che riflettere. Molto spesso la rete diventa il luogo del dibattito sul vaccino anti-covid, in questa sede non possiamo esimerci dal fare delle precisazioni importanti in merito:

  • rivolgete le vostre domande solo ai medici, anche sulla community Facebook di Vita da Mamma arrivano richieste in merito, domande sulla sicurezza o sull’opportunità della vaccinazione che, per coerenza e sicurezza sociale, abbiamo deciso di non pubblicare rinviando le mamme al confronto col medico di fiducia;
  • gli studi più recenti hanno dimostrato che contrarre il Covid durante la gravidanza aumenta le probabilità di parto prematuro;
  • in relazione alla tragica morte di Ivy- Rose, è emerso che nel Regno Unito una donna incinta su 10 ricoverata per Covid necessita di cure in terapia intensiva;
  • nel nostro Paese il Ministero della Sanità ha emanato una circolare che raccomanda il vaccino alle gestanti, ma solo dal secondo trimestre in poi e anche durante l’allattamento.

 

Abbiate cura di considerare che distanziamento, uso delle mascherine e igiene delle mani sono accorgimenti necessari e indispensabili per tenere infezione sotto controllo. Il Covid è ancora una realtà che va valutata momento per momento tenendo conto della curva dei contagi e del tasso di contagiosità del virus. Se aspettate un bambino o se allattate valutate col medico, e solo col medico, qual è la scelta migliore da compiere tenuto conto della vostra oggettività, del vostro standard di vita e dalla condizione di propagazione del virus che, come abbiamo potuto constatare, cambia di momento in momento.



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