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Genitori positivi Covid: come accudire i bambini in isolamento e quarantena

di Federica Federico

31 Dicembre 2021

L’isolamento domiciliare è uno degli aspetti più difficili da gestire nella pandemia da Covid-19, soprattutto quando l’ambiente domestico è condiviso con dei bambini. Una delle condizioni più delicate riguarda la convivenza di genitori positivi con figli negativi. A fronte della positività dei genitori, quando i bambini sono negativi la gestione degli spazi e dei contatti va misurata in ragione della salute dei piccoli e in considerazione della tutelata degli stessi dal contagio.

 

Genitori positivi al Covid, bambini No

Genitori positivi al Covid, bambini No. Come gestire gli spazi di casa
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nadezhda1906 ©123RF.com con licenza d’uso

Genitori positivi al Covid: come accudire i bambini negativi e tutelarli dal rischio di contagio

La letteratura scientifica sul Covid-19 è, sotto molti aspetti, ancora immatura, tuttavia i termini del contagio sono chiari: il virus si propaga per via aerea e usa come vettori i fluidi corporei infetti.

Il contagio è reso possibile dai droplet, le minuscole goccioline di saliva e muchi infetti che si propagano nell’aria; e questa propagazione avviene non solo quando il paziente infetto starnutisce o tossisce, ma anche quando parla. Ciò posto, è possibile circoscrivere le condizioni di contagio e mettere in pratica comportamenti accorti a tutela della salute familiare.

 

12 regole anti-contagio in famiglia quando i genitori sono positivi e i bambini negativi:

  1. Indossare sempre la mascherina FFP2 riservandosi di toglierla solo negli ambienti domestici a cui abbiano accesso unicamente i genitori positivi. Il consiglio è quello di riservare la camera da letto solo agli adulti positivi e di concentrare lì anche il pranzo dei positivi stessi, il pranzo, infatti, è un’azione ad alto rischio di trasmissione del virus.
  2. Cambiare la mascherina secondo le indicazioni d’uso in etichetta.
  3. Lavare le mani con frequenza e prima di ogni contatto col bambino, fosse anche un contatto indiretto. Quindi bisogna lavare le mani prima di cucinare; prima di cambiare il bambino che porta il pannolino e prima di aiutarlo in ogni azione di igiene e pulizia della persona; in generale prima di ogni attività di cura destinata al figlio.
  4. Durante le operazioni domestiche ad alto contatto col bambino o durante la preparazione dei pasti sarebbe preferibile adoperare anche una visiera e dei guanti monouso.
  5. I genitori positivi non dovrebbero condividere con i bambini negativi nè la camera da lettoil bagno, ove possibile.
  6. Arieggiare gli ambienti con frequenza, all’incirca 10 minuti ogni ora evitando sempre di esporre i bambini a correnti d’aria.
  7. Fare attenzione a non scambiarsi oggetti o biancheria, prestando particolare cura anche a non riposare sugli stessi cuscini e sulla stessa fodera di divani e poltrone.
  8. Lavare separatamente i vestiti e la biancheria di chi è positivo adoperando sempre un disinfettante per bucato.
  9. Mangiare separatamente, il pasto resta un momento ad alto rischio contagio per il fatto stesso che le vie aeree sono esposte e più facilmente i droplet possono diffondersi.
  10. Lavare separatamente piatti, bicchieri e forchette usando un disinfettante diluito in acqua e specifico.
  11. Disinfettare il tavolo da pranzo dopo ogni pasto e disinfettare con frequenza gli oggetti e le superfici degli spazi condivisi.
  12. Se si possiede un apparecchio a vapore per la pulizia domestica farne uso può essere buona norma.

 

La positività di Chiara Ferragni e Fedez, complice la loro popolarità, ha imposto una riflessione su questo tema: sono tantissimi genitori positivi che condividono gli spazi delle proprie abitazioni con bambini negativi, tutti si preoccupano di mantenere i bambini in salute, ma non tutti possono godere di case con spazi generosi.

 

Come comportarsi quando la casa è piccola e gli spazi a disposizione non consentono l’isolamento dei genitori positivi

Anche quando l’abitazione non è abbastanza grande da isolare i positivi, in determinati ambienti resta importante differenziare il più possibile gli spazi abitativi rispettando l’uso delle mascherine, l’areazione dei locali (consigliata per 10 minuti ogni ora, evitando di esporre i bambini a correnti d’aria e sbalzi di temperatura) e l’igenizzazione delle superfici delle are della casa condivise, per esempio il tavolo da cucina, il lavabo del bagno, eccetera.

 

Come comportarsi nella gestione dei locali da pranzo

Se i genitori sono positivi e i bambini no (o in ogni altro caso di condivisione di spazi abitativi tra contagiati e non contagiati), è estremamente importante non mangiare insieme, ciò vale anche se si dispone di un solo contesto logistico in cui consumare il pranzo.

  • Alternatevi in cucina,
  • fate sì che i bambini negativi consumino il pranzo per primi,
  • igienizzate il tavolo prima e dopo ogni pasto,
  • durante il pasto dei genitori positivi è bene che i bambini non entrino in cucina e prima che ritornino a frequentare questo ambiente è opportuno arieggiarlo a sufficienza e disinfettare la superficie del tavolo.

 

Come comportarsi nella gestione delle camere da letto

È opportuno non condividere lo stesso ambiente durante il sonno, riposo e pasto sono quelle condizioni in cui i genitori positivi si liberano della mascherina e, quindi, sono le circostanze a più alto rischio contagio.

 

Come comportarsi nella gestione dei locali da bagno

Se avete un apparecchio per l’igienizzazione a vapore usatelo! Vaporizzare il lavandino, il bidè, il water o la doccia dopo ogni uso minimizza la possibilità di sopravvivenza del virus sulle superfici.

  • Utilizzate il sapone liquido in dispenser e non la saponetta,
  • igienizzate, anche solo con un panno imbevuto di alcol, la maniglia della porta del bagno e lo scarico del WC, qui vale lo stesso discorso della vaporizzazione degli igienici;
  • conservate gli spazzolini separatamente, se potete riponeteli in appositi contenitori in modo da tenerli isolati dagli altri e gettateli dopo la negativizzazione,
  • adoperare asciugamani personali.

 

Genitori positivi e bambini negativi, come gestire il gioco e le dimostrazioni di affetto

I bambini hanno bisogno di affetto, ne sono parte le coccole e la vicinanza, tuttavia se i genitori sono stati contagiati è un dovere verso i figli quello di mantenere il più possibile una distanza di sicurezza, pertanto, anche nel gioco, nell’addormentamento, al momento della pappa, abbiate cura di limitare il contatto fisico. La parola, il canto, la condivisione di una atmosfera rilassante, come leggere una favola, possono essere compensativi.

 

Indossare la mascherina FFP2 sempre minimizza il rischio di contagio, aiuta lavarsi frequentemente le mani, arieggiare gli ambienti e mantenere le distanze il più possibile.

 

Parlare con i bambini, chiarire loro le circostanze a cui partecipano e assistono, è di fondamentale importanza (anche vedere i genitori che indossano la mascherina è una circostanza a cui i bimbi assistono, è diversa dalla normalità e va loro chiarita). Se i bambini sono sufficientemente grandi per metabolizzare le regole, a partire dai 6-7 anni o più, è consigliabile che le applichino a loro volta proteggendosi con l’uso della mascherina negli ambienti condivisi con i genitori positivi, lavandosi spesso le mani e collaborando nella gestione del distanziamento, per quanto possibile.

Se sono più piccolini è corretto non stimolare in loro ansie e paure; onde evitare di farne dei bimbi germofobici, cercate di non presentare loro il Covid come un nemico invisibile, microscopico o onnipresente.

 

Allattamento durante la positività al Covid, genitori positivi e neonato negativo

Genitori positivi al Covid, mamme in allattamento, che fare?
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evso ©123RF.com con licenza d’uso.

Genitori positivi e neonato negativo: allattamento sì oppure no?

I benefici dell’allattamento al seno superano anche i pericoli e le ansie pandemiche.

Pediatri, virologi e con loro il Ministero della Salute, raccomandano che la mamma positiva al Covid non smetta di allattare, ovviamente eccetto ragioni legate all’assunzione di farmaci e attenzionate dal medico curante o sintomatologia vistosa e importante.

 

Allattare al seno il proprio bambino non è fonte di contagio in caso di mamme asintomatiche o paucisintomatiche, come non lo è il contatto pelle a pelle mamma bebè. Però è fondamentale che la mamma indossi la mascherina FFP2 e possibilmente una visiera per limitare al massimo il rischio che il bimbo sia raggiunto da droplet durante la poppata.

 

Se siete positive potete, di norma, continuare ad allattare, abbiate cura di:

  • Indossare la mascherina, e possibilmente una visiera, durante le poppate;
  • Lavare la mani prima di prendere il neonato in braccio,
  • Se decidete di usare latte materno spremuto con tiralatte manuale o elettrico, lavate sempre le mani prima di ogni operazione di raccolta e anche durante le poppate col biberon indossate mascherina e, possibilmente, visiera.

Se la madre è sintomatica e presenta un’infezione respiratoria con febbre, tosse e secrezioni respiratorie, mal di testa, mal di gola, senso di affaticamento, nausea o vomito, resta, invece, consigliabile un isolamento rispetto al neonato o al bambino.

 

Qui, eccetto l’assunzione di farmaci a limitazione dell’allattamento e su indicazione esclusiva del medico, caso per caso, andrebbe tutelata la futura prosecuzione dell’allattamento optando per la spremitura del latte materno, con tiralatte elettrica o manuale. Senza dimenticare che la mamma positiva e in difficoltà fisica può chiedere al pediatra e al medico curante di aiutarla nella ricerca e nel ricorso alla banca del latte umano donato.



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