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Bimbo massacrato di botte dal nonno: ”Non lo posso dire”

Bimbo massacrato di botte dal nonno, ha rischiato la vita a soli 6 anni. I nonni negano tutto, si indaga sui fatti. È accaduto a Ventimiglia.

di Federica Federico

09 Gennaio 2023

bambino massacrato di botte dal nonno

La violenza è una trappola feroce, quando scatta rischia di innescare un processo distruttivo che si auto-alimenta, è per questo che il passo tra la violenza e la morte è breve. Lo sanno i familiari del bimbo massacrato di botte dal nonno lo scorso 19 dicembre, trovato in condizioni critiche ha rischiato la vita in conseguenza delle percosse ricevute.

 

Ventimiglia – bimbo massacrato di botte dal nonno, i fatti 

Rayan ha 6 anni, mamma e papà lavorano e fino a quel maledetto giorno hanno creduto di poter serenamente contare sui nonni. Ma, condotto al Gaslini con un trasferimento in elicottero, il bambino si è presentato dinnanzi ai medici col corpo letteralmente massacrato. Stando alle prime risultanze investigative, la responsabilità sarebbe proprio di chi avrebbe dovuto averne cura e tenerlo al sicuro, ovvero i nonni.

 

Rayan presentava: un ematoma alla testa, una lesione alla milza, la frattura di otto vertebre e tre costole, nonché una frattura a un braccio e la perforazione di un polmone che, in un primo momento ha richiesto un drenaggio polmonare. 

 

Come si è ridotto così? Cosa è successo?

I nonni, più precisamente la nonna paterna e il compagno di lei, hanno portato il bimbo dal padre sostenendo di averlo trovato, nelle tragiche condizioni poc’anzi descritte, nel cortile di casa e attribuendone la responsabilità a un pirata della strada.  

 

Sempre i nonni hanno dichiarato di aver perso di vista il bambino solo per pochi minuti e di essersi subito attivati nelle ricerche. Fino al ritrovamento nel cortile dove Rayan giaceva esanime sull’asfalto.

 

Ma questa versione sembra subito confligere con la risposta che il bambino ha dato ai sanitari. In un momento di lucidità del piccolo, infatti, gli avrebbero chiesto conto dell’accaduto e la risposta ricevuta da Rayan sarebbe stata spiazzante: “Non lo posso dire”.

 

Bimbo massacrato di botte dal nonno, misterioso il movente

I nonni sono entrambi indagati a piede libero, con la pesante accusa di lesioni gravissime; la partecipazione all’accaduto di ciascuno di loro è ancora tutta da chiarire.

 

Ancora diversi aspetti sono oscuri: il bambino potrebbe essere stato percosso prima a mani nude (forse a calci) e poi con qualcosa simile a un bastone. La frattura al braccio potrebbe essere compatibile col tentativo del piccolo di schermare il volto. La perforazione al polmone e i danni alla milza sono, presumibilmente, conseguenze dello spostamento del corpo: i nonni stessi hanno caricato il bimbo in auto per condurlo dal papà.

 

Tuttavia, a fronte delle contrastanti versioni date dai nonni, a causa della confusione in cui versa il bambino che pare cada in frequenti incubi notturni e crisi da flashback, occorre aspettare ulteriori accertamenti, il corso delle indagini e i risultati della consulenza medico-legale. 

 

La stampa nazionale raccoglie le testimonianze di chi si prende cura del bambino ed emerge che la notte si sveglia urlando e spaventato, condizione che ne ha reso necessario l’isolamento, per quanto si trovi in terapia intensiva.  

 

Il nonno si è presentato in commissariato

Il compagno della nonna, in un primo momento, ha confessato di aver percosso il bambino, si è  spontaneamente presentato al commissariato di Ventimiglia accompagnato dal suo avvocato di fiducia e ha rilasciato agli agenti la sua versione dei fatti. Ma il velo del mistero è scivolato nuovamente sulla vicenda quando l’uomo ha ritrattato tutto: “Non l’ho toccato con un dito”, ha detto ribaltando ogni convincimento.

 

Come sta adesso il bimbo 

Ryan ha subito una delicata operazione al braccio e ha dovuto sopportare un drenaggi polmonare, ma fortunatamente il suo stato di salute è in lento e costante miglioramento. 

 

I risvegli notturni e i flashback, però, evidenziano un trauma emotivo e uno stress che non lasciano spazio a dubbi: il bambino ha subito un profondo choc. Si sarebbe persino preoccupato della vita della nonna: “La nonna è morta?”, avrebbe domandato ai parenti che lo assistono. 

 

“Mai prima del 19 dicembre il bimbo aveva manifestato disagi nello stare con la coppia”, lo ha dichiarato l’avvocato dei genitori del piccolo: “Hanno sempre lasciato alla nonna e e al compagno il figlio. Erano tranquilli come lo sono i genitori che sanno di poter contare sui nonni. E non ci sono mai stati segni sul corpo del bambino né altro che potessero far pensare a maltrattamenti”.

 

Cosa trapela dalle indagini 

Quali sono le ipotesi investigative per cui la stampa parla di bambino  massacrato di botte dal nonno? Seguendo i segni di percosse sul suo corpo, Rayan sarebbe stato aggredito in due diversi momenti: prima sarebbe stato preso a calci sulle natiche, forse a casa, ed è possibile che il bambino sia uscito in cortile mettendo in essere un tentativo di fuga; lì avrebbe subito percosse con un oggetto compatibile con un bastone da tenda.



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