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Bambino di 9 mesi: sviluppo motorio e cognitivo

Cosa fa un bambino di 9 mesi: produce suoni ma-ma o pa-pa, si aggrappa per alzarsi in piedi, vuole mangiare da solo, ama giochi ripetitivi, avverte le emozioni della mamma e a sua volta esprime le proprie per comunicare.

di Federica Federico

24 Gennaio 2025

Bambino di 9 mesi: sviluppo motorio e cognitivo

All’età di 9 mesi il bambino è in continuo movimento, questa fase dello sviluppo motorio è, infatti, particolarmente intensa. I bambini di 9 mesi:

  • imparano ad alzarsi in piedi (capacità motoria che comunemente acquisiscono intorno ai 9-10 mesi di vita) e possono muoversi e agitarsi anche durante il sonno
  • provano piacere nel mangiare da soli e farlo con le mani è per loro un modo naturale di relazionarsi al cibo, 
  • aumentano la percezione del mondo circostante e contemporaneamente affinano la relazione con l’adulto di riferimento del quale il bambino dimostra di avvertire anche gli stati d’animo, 
  • sviluppano la percezione della permanenza degli oggetti e delle persone nello spazio, il che spiega il rilievo crescente che viene dato a giochi come nascondino o cucù,
  • dimostrano di apprezzare la ripetizione nei giochi, come nella visone di cartoni animati e di film, come pure nelle letture e, in generale, dimostrano di trovare consolazione nelle routine,
  • sviluppano le capacità imitative e le affinano sempre,
  • si affina la produzione di suoni.
 

Il bambino di 9 mesi (o 10 circa) si alza in piedi e impara a cadere 

In questo momento della sua crescita, il bambino, che già sta seduto da solo, gattona, si rotola e striscia, incomincia ad assecondare il desiderio di alzarsi in piedi e lo fa aggrappandosi a tutto pur di tirarsi sù. Sedie, divani, tavoli, sponde o mobili che siano, il bimbo fa palestra di posizione eretta facendo leva su tutto ciò che può rappresentare un appoggio.

 

Ciò implica, però, che il bambino, incerto nei suoi equilibri, deve anche imparare a cadere. L’osservatore adulto che lo guarda dall’esterno nota che il bimbo tiene le gambe divaricate, sposta il corpo in avanti alla ricerca del baricentro, una volta raggiunto un equilibrio tende a rimanere in quella posizione fino a quando cede e cade. 

 

Anche la caduta è un’esperienza e in quanto tale si affina incertezza dopo incertezza. L’osservazione del corpo del bambino, esattamente come per l’acquisizione della posizione eretta, ci restituisce degli atteggiamenti tipici del bimbo che sta perdendo l’equilibrio e si sente prossimo a una caduta: il piccolo tende spingere il sedere all’infuori per cadere sul culetto. 

 
Bambino di 9 mesi: equilibrio e posizione eretta
Bambino di 9 mesi: equilibrio e posizione eretta

I bambini piccoli sono programmati per cadere

Spesso il pianto del bimbo dopo una caduta è più riferibile alla frustrazione per non aver controllato il corpo che non al dolore. Tuttavia, sebbene il corpo del bambino sia programmato per cadere, è nostro compito di adulti quello di organizzare intorno a lui uno spazio conforme ai suoi bisogni motori e sicuro.

 

Gli esercizi di acquisizione della posizione in piedi dovrebbero essere favoriti:

  • in una zona della casa sicura con ogni spigolo coperto con un paraspigoli efficace;
  • preferibilmente a piedi scalzi o con le calze antiscivolo, ciò per evitare impedimenti sul piedino del bambino o scivolamenti; 
  • nello spazio di un buon tappeto per ammortizzare le cadute.
 

Il tappeto è presidio di sicurezza fisica e abbassa anche l’impatto emotivo della caduta, cadendo sul morbido il bimbo si fa meno male e si spaventa di meno.

 

Il corpo dei bambini è capace di sostenere le cadute

Perché dico esplicitamente che i bambini sono programmati per cadere? A riguardo rimando a “Il bambino da 0 a 3 anni” di T. Berry Brazelton (Pediatra di fama mondiale e Professore di Pediatria presso la Harward Medical School di Boston):  

Nei primi due anni di vita il cranio dei bambini è elastico e cede a ogni colpo. La natura ha previsto tutto. L’avvallamento soffice in cima alla testa, cioè la fontanella, non si chiude e le ossa del cranio non si cementano fino a dopo i diciotto mesi di vita, periodo in cui i bambini hanno raggiunto un equilibrio più sicuro e hanno imparato a camminare bene. Nonostante questa protezione naturale i genitori devono sorvegliare i piccoli con estrema attenzione.” Se il bambino non piange immediatamente dopo una caduta, oppure appare sonnolento, bisogna valutare che non si sia verificato nulla ed è buona norma allertare il Pediatra. “Mi assicurerei – aggiunge Brazelton – di mettere un tappeto nei posti i cui il bambino si esercita a stare in piedi.

 

In questa fase le scarpe non sono necessarie, al contrario a piedi nudi il bambino ha maggiore presa sul suolo e migliori possibilità di gestione del suo stesso equilibrio.

 
Bambino di 9 mesi in pieno sviluppo motorio e riposo notturno
Bambino di 9 mesi in pieno sviluppo motorio e riposo notturno

Quando tra i 9 e i 12 mesi circa il bambino si agita durante la notte

Nelle fasi di sonno leggero (in ogni fase di ciclo REM) le memorie motorie riaffiorano per consolidarsi ed è per questo che i bambini che stanno sperimentando nuove acquisizioni motorie tendono a muoversi di più nel sonno. Di fatto, il corpo segue i pensieri ad occhi chiusi che sollecitano la mente, ma chi si trova accanto al bambino ha l’impressione che si agiti nel sonno.

 

Senza considerare che, nel momento dell’addormentamento, le spondine della culletta possono diventare un’attrazione per il bambino che sta imparando ad alzarsi in piedi, quando ciò accade il genitore osserva il figlio più impegnato a sollevarsi che non ad addormentarsi. Per convincere il bambino ad addormentarsi, è molto importante stabilire una routine del sonno.

Sono la carezza dell’adulto e la sua voce (che diventa voce narrante ogni volta che al bambino viene raccontata una fiaba) ad aiutare il bimbo a rilassarsi. Pertanto, piuttosto che sgridare il bambino che si arrampica sulle spondine, abbiate cura di organizzare una routine del sonno in cui la prossimità col genitore, il trasporto della sua voce e le sue carezze aiutino il bambino a prediligere il riposo rispetto all’allenamento ad alzarsi in piedi.

 

Cellulari, tablet e Tv prima di dormire: NO

Vale la pena ricordare che l’esposizione del bambino a schermi elettronici (anche senza emissioni sonore) interferisce col buon sonno, per questo i rituali della buona notte non devono mai contemplare l’uso di cellulari, tablet e TV. La Dottoressa Francesta Falino, firma di Amico Pediatra, chiarisce che il cellulare andrebbe spento già nel temp che precede il sonno: “Evitate di far usare strumenti tecnologici nell’ora precedente il sonno notturno“. Personalmente, come Pedagogista e come mamme, estendo questo tempo ai 90-120 minuti prima della ninna.

 

L’agitazione nel sonno non va comunque confusa con i risvegli notturni, questi ultimi sono fisiologici e l’idea che un bimbo debba dormire tutta la notte è un pregiudizio degli adulti che si scontra con la fisiologia del risvegli. Nei bambini di età superiore ai 3 anni e negli adulti un risveglio a notte si considera comune e non lesivo del buon sonno.

 

Relazione tra genitore e bambino di 9 mesi

Molti studi hanno dimostrato che i bambini sono fortemente influenzati dall’approvazione o dalla disapprovazione del genitore (per come da loro percepita), ne avvertono stati d’animo, tensioni, paure ma anche slanci positivi e ne restano condizionati.

 

Se la mamma ha paura dei cani, per esempio, è facile che il bambino respiri questa paura e la faccia propria; allo stesso modo se la mamma trasmette discredito, intolleranza o rabbia per un dato comportamento è facile che il bambino si blocchi; al contrario, lo stesso bimbo potenzia i comportamenti premiati e sostenuti dagli atteggiamenti positivi dei genitori

 

Tutto ciò non implica necessariamente una espressione verbale dei sentimenti, più spesso di quanto non si possa comunemente immaginare, noi adulti determiniamo le condizioni ambientali in cui crescono i bambini e lo facciamo con i comportamenti, ovvero con l’esempio, con il tono di voce e attraverso la relazione fisica con loro.

 

Le emozioni rappresentano la naturale forma di comunicazione non verbale del bambino.

 
Sviluppo del linguaggio nei bambini di 9 mesi
Sviluppo del linguaggio nei bambini di 9 mesi

Sviluppo linguistico del bambino di 9 mesi

A 9 mesi un bimbo non dice né papà né mamma ma pa-pa o ma-ma, esattamente come ga-ga, ovvero il suo esercizio è rivolto alla produzione del suono e non c’è associazione suono-significato. Questo malgrado il fatto che ai genitori piace pensare di essere stati chiamati dal bambino e quindi riconosciuti come mamma o papà. 

 

A questa età il bambino usa la produzione sonora per farsi notare dagli adulti e per richiamarli a sè, è finita l’epoca della vita in cui i bambini sanno solo piangere!

 

Lallazione

La produzione verbale del bambino caratterizzata dall’abbinamento a coppia di vocali e consonanti parte dal 6° mese circa, è questa la cosiddetta lallazione.

Come si riconosce la lallazione? Si distingue facilmente dai vagiti e dai vocalizzi del neonato per la presenza di coppie di vocali e consonanti prodotte dal bambino in modo riconoscibile e ben definito, il bimbo riesce anche a generare toni diversi. 

 

Come in ogni fase della crescita, anche lo sviluppo del bambino di 9 mesi va potenziato e sostenuto perchè un bambino limitato, arginato da troppi no o dalle incertezze dei genitori e dalle loro premure, rischia di assumere un atteggiamento timoroso o fallimentare verso l’esplorazione del mondo e, quindi, verso la crescita.



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