
Che cos’è il metodo ABA e come funziona? L’ABA è una scienza comportamentale, l’acronimo sta per Analisi Comportamentale Applicata (Applied Behavior Analysis). Il metodo mette in campo un insieme di procedure e tecniche di modifica comportamentale studiate e applicate con lo scopo di disincentivare ed eliminare i comportamenti problema incentivando, all’opposto, i comportamenti funzionali.
Le tecniche ABA puntano a risolvere problemi nell’area della comunicazione, della socializzazione, dell’apprendimento, della memoria e delle autonomie, nonché problemi comportamentali. Con questo scopo, l’analista del comportamento individua degli obiettivi (ovvero i comportamenti desiderati, le autonomie e le competenze sperate) indirizzando il tecnico al lavoro con il diversamente abile, lavoro che può avere luogo a tavolino e-o in ambiente naturale.
Metodo ABA e autismo
I benefici del metodo ABA applicato agli spettri autistici sono stati comprovati fino al punto da riconoscere all’Analisi Comportamentale Applicata un primato rispetto al trattamento dell’autismo.
Ad oggi, il metodo ABA è considerato l’intervento maggiormente efficace nel trattamento dello spettro autistico e lo è tanto di più quando il trattamento è compartecipato dalla famiglia e dalla scuola. Si intende precoce l’approccio ai bambini tra i 3 e i 4 anni circa, è questa l’età in cui il modelling comportamentale può sortire gli effetti migliori.
L’ABA, tuttavia, può trovare spazio applicativo in un’ampia gamma di disabilità, non solo in relazione all’autismo. Il metodo si adatta, per esempio, al trattamento dei disturbi comportamentali e risulta essere un modello anche altamente flessibile capace, cioè, di adattarsi al paziente. Questo a discapito dei delatori dell’ABA intenzionati a descrivere le procedure come rigide e indifferenti alla soggettività dei pazienti.
Terapia ABA e comportamenti problema: esempi pratici
Comunemente, una famiglia decide di intraprendere un percorso ABA con lo scopo di estinguere dei comportamenti problema educando il disabile ad assumere e reiterare, invece, comportamenti funzionali.
L’accesso alla terapia, quindi, parte dall’analisi dei comportamenti disfunzionali cercando di individuare antecedenti e conseguenze.
Cosa si intende per antecedente e cosa per conseguenza e che cos’è, nella pratica, un comportamento problema?
Il comportamento problema è quell’atteggiamento disfunzionale che limita la socialità, le autonomie e gli apprendimenti del paziente
Posto un comportamento problema (per esempio, Mario si rotola a terra e urla perché non vuole indossare i calzini), l’intervento ABA parte dall’osservazione dell’antecedente, inteso come ciò che accade prima del momento in cui il comportamento problema si manifesta (nell’esempio di Mario, l’intervento ABA cercherà di individuare cosa accade al piccolo nel momento in cui il genitore gli infila i calzini).
La conseguenza, come da logica deduzione, altro non è che la reazione del bambino all’antecedente (con i calzini ai piedi Mario si dispera).
L’antecedente rappresenta, quindi, il fattore scatenante, la miccia del comportamento disfunzionale (Mario che si rotola a terra). La natura dell’antecedente non è univoca, può essere: verbale, una richiesta o un comando che il bambino non sostiene; fisica, un suono o un rumore infastidente o intollerabile; percettiva, una sensazione (come può essere la cucitura dei calzini che a Mario può apparire così fastidiosa da risultare per lui intollerabile).
Individuato l’antecedente, il primo lavoro è di resistenza, tolleranza e gestione, di qui un lavoro sulle modalità di reazione-risposta e, in conclusione del processo ABA, una stabile acquisizione di atteggiamenti funzionali.
Il rinforzo nel metodo ABA
Restando fedeli al nostro esempio, possiamo dire che lo scopo ultimo del metodo è che Mario impari a vestirsi da solo tollerando anche i calzini che dovrà infilare sui piedi prima di indossare le scarpe, ciò in adesione alla sequenza di comportamenti necessari alla vestizione completa. Più genericamente lo scopo del metodo è l’acquisizione di competenze e autonomie a vantaggio della vita sociale e di relazione.
In che modo l’esposizione a procedure ABA convince Mario ad assumere un dato comportamento (mettersi i calzini) e a ripeterlo? Alla base c’è la concezione che il comportamento sia influenzato dall’ambiente e che in un ambiente supportivo gli apprendimenti risultino più motivanti, facili e generalizzabili. Qui entra in gioco il sistema dei rinforzi positivi: il paziente viene gratificato, ovvero rinforzato, ogni volta che aderisce e replica il comportamento desiderato, istruito e funzionale.
Il rinforzo aumenta le probabilità che il comportamento si reiteri aumentando, quindi, le ripetizioni di comportamenti funzionali, la loro metabolizzazione ed estensione a ambiti ulteriori e fuori dai confini della terapia (cosiddetta generalizzazione).
Più il comportamento funzionale diviene spontaneo ed esteso più il paziente si avvicina alla estinzione, ovvero allo sradicamento, del comportamento disfunzionale.
Le principali procedure usate dai professionisti ABA
L’ABA è una tecnica Evidence-Based ossia una tecnica caratterizzata da rigore scientifico, fondata sull’evidenza e condotta attraverso protocolli clinici di approccio. Prima di addentrarci nelle principali procedure ABA, a beneficio delle famiglie e della professionalità dei tecnici, va sottolineata l’importanza chiave del Pairing ovvero dell’approccio relazionale paziente-terapista.
La prima fase della terapia è completamente dedicata alla costruzione della relazione, il terapista deve agganciare il bambino, giocare con lui, entrare nel suo mondo, conoscerlo e ciò vale moltissimo anche per l’individuazione dei rinforzi.

Prompt, fading, shaping e Task Analysis sono tra le principali procedure ABA
Prompt
Il tecnico ABA controllerà gli stimoli e i rinforzi, una buona terapia punterà a liberare il comportamento dal rinforzo garantendone la piena acquisizione da parte del paziente. Ma, in fase embrionale, per raggiungere competenze non ancora presenti nel repertorio comportamentale del bambino, il professionista fornirà indizi e aiuti (i cosiddetti prompt).
Fading e Shaping
Dal prompt al fading si passa quando il terapista lavora sulla riduzione degli aiuti verso le autonomie del paziente. In questa fase si rinforzano tutti i comportamenti più prossimi al comportamento obiettivo (in gergo tecnico si fa shaping).
Task Analisis
L’ABA accompagna il paziente anche all’acquisizione di sequenze di comportamenti più o meno lunghe che possono essere presentate al bambino per esempio attraverso Task Analisis (un dettagliato passaggio per passaggio di come lavare i denti o le mani, di come vestirsi, eccetera)
Quanto dura la terapia ABA, quante ore di terapia deve fare un bambino ogni settimana?
Intensità e durata dell’intervento ABA si misurano sulla base dei bisogni individuali de paziente. Si considerano intensivi gli interventi tra le 20 e le 40 ore di terapia a settimana, sotto questa soglia gli interventi sono meno intensivi.
La durata complessiva del trattamento dipende, invece, da una serie di fattori che vanno dall’età alla severità dei sintomi del paziente, dalla risposta ai progressi ottenuti, tenendo sempre conto dell’età.