
Il livello di sviluppo di un neonato di 1 mese d’età è ancora embrionale; a così poca distanza dalla nascita, il bambino ha assoluto bisogno dell’adulto per la sua stessa sopravvivenza, tant’è che nelle prime settimane di vita genitore e neonato sono simbiotici. Il rapporto di simbiosi è particolarmente intenso con la mamma il cui corpo è luogo di nutrimento fisico ed emotivo per il bebè.
Il bambino, tuttavia, viene al mondo dotato di un potenziale comunicativo che gli consente di attrarre l’attenzione del genitore quando ha fame, quando ha sonno, quando ha bisogno di rassicurazione o quando avverte un disagio: comunemente il neonato piange, si esprime con la mimica facciale e con il linguaggio del corpo.
La risposta dell’adulto al pianto del bambino influenza la relazione genitore-figlio e quella bambino-ambiente. Più il neonato otterrà pacifica soddisfazione dei suoi bisogni attraverso positive esperienze di relazione (sia col mondo che con le persone) più la sua abitudine alla vita extra-uterina sarà veloce ed efficace. Ciò anche a beneficio del esaurimento del periodo simbiotico.
È essenziale, a questo stesso scopo, che il papà prenda attivamente parte alla cura del neonato, la sua presenza argina il prolungarsi del periodo di simbiosi con la mamma e favorisce l’apertura del bimbo al mondo e la sua propensione a fare nuove esperienze.
Come comunica un neonato di 1 mese
A 1 mese di vita il neonato esprime i suoi bisogni prevalentemente col pianto, ma anche i movimenti degli arti e la mimica facciale sono canali di comunicazione efficaci: movimenti calmi e ritmici sono specchio di interazioni serene, movimenti veloci e intensi, invece, sono specchio di interazioni animate.
Può accadere che la mimica facciale di un neonato, insieme alle sue gambine e alle braccia diano segnali di interazioni animate quando, per esempio, il papà rientra a casa dopo alcune ore di assenza e si pone dinnanzi al bimbo con un fare gioioso. Ciò lascia intendere che sin dalla nascita il bambino progredisce nello sviluppo emozionale esattamente come progredisce nella crescita fisica.
Il modo in cui il bambino interagisce con i genitori rivela molto del suo temperamento:
- un linguaggio del corpo cadenzato e pacato lascia pensare a un temperamento calmo,
- all’opposto un linguaggio del corpo attivo, una maggiore difficoltà nell’addormentamento e una spiccata tendenza all’auto-consolazione lasciano pensare ad un temperamento più frizzante.
I movimenti e le abilità motorie
Un neonato di 1 mese ancora non ha sviluppato una buona tonicità muscolare anche il controllo della testa è in work in progress.
A questa età, il bambino sta prevalentemente in posizione supina e il capo va adeguatamente sorretto quando il neonato viene preso in braccio, a beneficio del suo comfort vanno gestite con attenzione anche le posizioni dell’allattamento.

Quando preoccuparsi: segnali da monitorare
Il bambino nasce con una dotazione di movimenti involontari la cui assenza va segnalata al pediatra:
- Se gli appoggiamo un dito nel palmo, per esempio, il bimbo tenderà istintivamente ad afferrarlo e stringerlo.
- Nel neonato si nota l’istinto alla suzione, con le labbra tenderà a produrre il movimento del ciucciare anche a vuoto. Questo movimento non indica la richiesta del ciuccio che non andrebbe introdotto prima di aver stabilizzato l’allattamento.
- Il neonato nasce dotato del cosiddetto riflesso di estrusione ovvero un movimento involontario della lingua che spinge verso l’esterno sporgendo dalle labbra. Si tratta di un riflesso arcaico a tutela dell’allattamento come unica forma di alimentazione e di sopravvivenza, infatti scatta nel bambino ogni qual volta viene raggiunto da uno stimolo esterno incidente sulla sua bocca. Il piccolo tende istintivamente a spingere via con la lingua qualsiasi corpo estraneo che, per fisiologica immaturità del cavo orale e di tutto il corpo del bambino, non potrebbe essere nè introdotto nè gestito in bocca.
- Il pediatra controllerà il riflesso di Moro. In risposta ad una sensazione di perdita di sostegno il bambino prima allarga gli arti superiori (come reagendo ad un sussulto) e immediatamente dopo li richiude in adduzione (come a volere trovare un sostegno).
Motricità, vista e udito a 1 mese di vita
Già a una o due settimane di vita il bambino orienta la mano verso l’oggetto che gli viene mostrato a breve distanza dal volto. Inoltre, tende a fissare lo sguardo su ciò che cattura la sua attenzione. A questa età, per quanto piccolo, il bambino è già capace di concentrarsi, lo fa, per esempio, sulle giostrine da culla ed è particolarmente attratto dal volto umano.
Complice la grande sensibilità tattile e il ridotto campo visivo, i neonati amano essere stimolati dall’adulto con i giochi di espressione facciale a distanza ravvicinata.
Vista: come vede un neonato di 1 mese di vita
Alla nascita, la vista è il senso meno sviluppato, infatti il bambino appena nato distingue oscurità e buio ma presenta una capacità visiva embrionale e ha una visone annebbiata in un campo estremamente ristretto.
Solo intorno alle 3 settimane di vita riesce a seguire un oggetto in movimento davanti a lui.
Nello specifico, il bambino così piccolo segue con efficacia il solo il movimento orizzontale, compatibilmente con lo sviluppo della gestione di capo e collo.
Comunemente, invece, il neonato perde di vista un oggetto mosso in verticale o in profondità quando si estingue il campo visivo o la distanza dagli occhi diventa ampia.
Mediamente il campo visivo del neonato non supera i 30 cm oltre i quali la nitidezza della percezione si perde.
Per stimolare la vista del bambino, considerando la sua naturale attrazione per i contrasti netti di colore, si consiglia l’uso di immagini in bianco e nero. Via libera, quindi ai visual book a contrasto in bianco e nero, anche quelli tattili.
Udito: come sente un neonato a 1 mese di vita
Alla nascita, l’udito è il senso più sviluppato poiché sin dalla pancia della mamma il bambino si è esercitato all’ascolto. Ci basti pensare che il feto è in grado di riconoscere la voce della mamma già tra il 5° e il 6° mese di gestazione, ovviamente alla nascita i suoni gli appaiono mutati poiché non saranno più mediati dal corpo, dalla sacca gestazione e dall’acqua in cui il bimbo è immerso durante la gestazione. Tuttavia a 1 mese di vita il neonato riconosce le voci, in particolare quella materna e discrimina rumori e voci umane dimostrandosi molto ricettivo ai suoni.
Gusto, olfatto e tatto a 1 mese di vita
Il latte della mamma ha mille sapori e il bambino ha già il senso del gusto. L’olfatto è altrettanto sviluppato e importante, nella canguro terapia ha un ruolo chiave a beneficio pure dei nati prematuri.
Il senso del tatto, per parte sua, è determinante sin dai primi minuti della nascita, ha un peso importantissimo soprattutto in relazione al fatto che il bambino esce da una condizione di libertà, avvolto nel liquido amniotico, e deve imparare subito a fare i conti con i tessuti, gli indumenti e il tocco umano.
Il massaggio è un efficace modo per stimolare il bambino sin dalla nascita. Allo stesso tempo una buona stimolazione viene dalla routine del bagnetto.
Il sonno a 1 mese di vita
Il sonno è vitale per il neonato, mediamente i neonati dormono tra le 14 e le 18 ore al giorno ad intervalli irregolari e non prevedibili, spesso sono svegliati da bisogni primari, come la fame.
Lo sviluppo cognitivo del bambino avviene attraverso le esperienze sensoriali che fa in veglia, le carezza, l’allattamento, l’interazione con l’adulto ne sono la parte determinante. Durante il riposo il cervello del bambino rielabora i vissuti e cresce in connessioni neurali. Già questo dovrebbe bastare a imporre una regola d’oro: mai svegliare il bambino mentre dorme. Non svegliare il bambino contribuisce al rispetto dei suoi ritmi di auto-regolazione fisiologica.
Non svegliare il neonato mentre dorme
Perché svegliare il neonato che sta dormendo è sbagliato
