
Comunemente la paura di fare la cacca subentra nel bambino dopo un’esperienza dolorosa, per esempio una stipsi seria.
Quando il bimbo è in fase di spannolinamento la stipsi può dipendere da una inconsapevole tendenza a procrastinare l’evacuazione, il piccolo comprende di non essere più “libero di farla ovunque” ma gli risulta difficile rinunciare a questa libertà.
In altre parole, quando il bambino lascia il pannolino non può più svuotare vescica e intestino dove vuole e in qualunque momento. La nuova consuetudine igienica gli impone di raggiungere il vaso, spogliarsi e sedersi prima di fare la pipì e la cacca, solo così non si bagnerà e non si sporcherà. Ci sono bambini più reticenti a spendere parte del loro tempo per compiere queste operazioni, qualche volta capita che per non staccarsi dai giochi in corso il bambino non vada a fare la cacca o la pipì.
Con l’urina è più facile che scappi, senza altra conseguenza che quella di fare l’esperienza di bagnarsi, per la cacca, invece, le cose sono un po’ più complicate: trattenerla troppo le feci, infatti, può dare il via ad esperienze di costipazione e a successivo dolore nel defecare.
Il dolore spaventa il bambino e nell’immaturità logico-deduttiva del piccolo può anche essere associato al vasino o alla sedia sul WC.

Perché i bambini possono avere paura di fare la cacca
Le cause più comuni della paura di fare la cacca sono:
- Esperienza dolorosa;
- Seduta scomoda;
- Paura del buco nero del WC;
- Eccessiva pressione da parte degli adulti di riferimento.
L’esperienza dolorosa è certamente la più importante e ricorrente causa di paura di fare la cacca nei bambini tra i 18-24 mesi e i 3 anni. Una dieta ricca di acqua e fibre aiuta la buona motilità intestinale, in caso di stipsi chiedere sempre al Pediatra consigli nutrizionali per coadiuvare la risoluzione del disturbo.
Ma vi sono anche altre ragioni di disagio e timore, guardiamole singolarmente.
Seduta scomoda
Quando la seduta non è confortevole sarà difficile per il bambino fare la cacca senza sforzo. L’evacuazione delle feci non è favorita, per esempio, da una seduta in bilico sul gabinetto col culetto adagiato su un riduttore traballante e con le gambe penzoloni.
Il bimbo ha spesso paura della precarietà e insicurezza della seduta.
Come aiutare il bambino a superare questa paura
Da Pedagogista che si occupa di training allo spannolinamento, consiglio sempre di utilizzare il vasino prima del WC, proprio perchè garantisce al bambino un accesso facile, diretto e autonomo.
Tuttavia, se la vostra scelta cadrà sull’uso del WC, è importante selezionare un riduttore adatto alla vostra tazza, ovvero che si poggi stabilmente e senza oscillazioni, che sia morbido e confortevole; davanti al WC ponete una scaletta affinché il bambino possa accedere al water da solo e affinché possa poggiare i piedi con tutta la pianta. Se la vostra scelta cadrà su uno sgabello ne va valutata l’accessibilità, l’uso autonomo da parte del bambino e la possibilità di poggiare la pianta del piede con facilità.
Una corretta seduta favorisce l’evacuazione: i piedi devono essere ben appoggiati a terra o su una base orizzontale piana e stabile; la gamba deve formare un angolo a 90° tra coscia – ginocchio e caviglia.
Paura del buco nero del WC
Molti bambini hanno paura del vuoto in cui si “affacciano” sporgendosi nel WC oppure hanno paura dello sciacquone, che spesso temono anche percé non capiscono dove l’acqua porti le loro feci.
Come aiutare il bambino a superare la paura de WC
Ricorda che il bambino considera urina e feci, queste ultime in modo particolare, come una sua appartenenza e per distaccarsene ha bisogno di maturare una consapevolezza e una volontà di distacco. Pertanto, se constatate che questo è il disagio che affligge ilbimbo. valutate di utilizzare il vasino come primo step dello spannolinamento. Il bambino vede quello che finisce nel vasino, lo “valuta” e decide da sè quando lasciarlo andare. In questo senso il vasetto, diversamente da WC, garantisce una prossimità del piccolo alle sue feci tale da farlo sentire decisore per se stesso e per i proprio corpo.
Il vasino permette al bambino di esercitare un controllo, sullo spazio, sulle feci e sull’urina di cui si libera, ciò va a vantaggio di un senso di controllo e sicurezza che potrà agevolare una buona riuscita dello spannolinamento.
In alternativa provate a spiegargli, anche attraverso i disegni, come funziona il WC, dove porta il “buco nero” e come funziona lo sciacquone.
Segnali che indicano disagio nel bambino
Un bambino che si rifiuta di fare la cacca e la pipì trattenendole fino a manifestare difficoltà, fastidio, se non dolore, è un bimbo a disagio. Uno dei fattori da esaminare è l’atteggiamento degli adulti e dobbiamo chiederci se non abbiamo messo troppa pressione al piccolo.
È un indicatore di disagio anche il disgusto verso la cacca.
Come adulti dobbiamo fare attenzione a non alimentare, nè con parole nè con atteggiamento fisici, sentimenti di repulsione verso le feci.
Anche la perdita di interesse verso le abitudini igieniche degli adulti può rappresentare un segnale di disagio del bambino. In consulenza mi capita spesso di trovarmi a supportare mamme e papà di bimbi che non vogliono più entrare in bagno mentre qualche tempo prima si dimostravano curiosi ed entusiasti di imparare a farla come mamma e papà.
Quando consultare un pediatra o uno specialista
Consultate il Pediatra o un Pedagogista quando il bambino trattiene la cacca fino a incorrere in episodi di stipsi dolorosa, quando notate regressi importanti o quando la frustrazione da “cacca spaventosa” e trattenuta dà luogo a crisi emotive serie e comportamenti disfunzionali. Spesso la paura della cacca si risolve semplicemente lavorando sull’ambiente. Ove necessario saranno il Pediatra o il Pedagogista a rinviare a un intervento Psicologico.