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Quando i neonati iniziano a sentire i suoni? Le fasi dello sviluppo uditivo

Quando i neonati iniziano a sentire i suoni: lo sviluppo uditivo dalla 23esima settimana di gravidanza ai 12 mesi del bambino.

di Federica Federico

20 Marzo 2025

Quando i bambini iniziano a sentire i suoni

L’ascolto è tra le prime forme relazionali percepite dall’essere umano, infatti, per il neonato i suoni che provengono dall’interno del corpo materno sono i primi indicatori della presenza di qualcosa e di qualcuno altro da sé. Sin dalla vita intrauterina, come esseri umani, nasciamo immersi nel rumore, dolce e musicale qualche volta, forte e disturbante tale altra volta. In certe circostanze il rumore può essere persino spaventoso e inatteso.

 

In ogni caso percepire e decodificare un rumore, ovvero riconoscerlo e qualificarlo, esattamente come tolleralo, è vitale per l’essere umano ed è frutto di un insieme di competenze che si apprendono gradualmente sin dalla vita in utero.

 

Dall’utero alla nascita: quando i neonati iniziano a sentire i suoni del mondo intorno a loro

A partire dalla 23ª settimana di gravidanza l’apparato uditivo del feto lo rende capace di percezioni sonore: inizialmente il bambino percepisce i suoni interni al corpo materno ovvero il battito del cuore della mamma e i rumori intestinali; a mano a mano che l’udito si affina il bebè riesce a distinguere anche i suoni provenienti dal mondo esterno, sebbene questi ultimi arrivano alle sue orecchie alterati e a attutiti dal corpo materno, dalla sacca gestazionale e dal liquido amniotico.

 

Uno dei suoni contemporaneamente interni ed esterni al corpo materno è quello della voce della mamma che alla nascita il bambino saprà già riconoscere, sebbene una volta fuori dal grembo il suono della voce materna perderà ogni interferenza fisica.

 

Come si sviluppa l’udito nei neonati nei primi mesi?

La memoria dei suoni intrauterini è presente e constatabile dopo la nascita. Infatti, così come il bambino riconosce la voce della mamma, è presumibile che riconosca le ninna nanne che gli sono state cantate mentre era in utero e, in parte, è presumibile che riconosca anche i suoni ricorrenti nell’ambiente esterno e presenti già durante la gravidanza. Le capacità di riconoscimento e adattamento ai rumori sono spiccate già nel bambino piccolo, presto il bimbo riconoscerà la voce delle figure di attaccamento a lui più prossime (e ulteriori rispetto alla madre) e i rumori ai quali è regolarmente esposto. 

 

È falso il mito del silenzio prezioso da mantenere a tutti i costi intorno al bambino, un neonato può dormire in condizioni normali di rumore e, anzi, non forzare la soglia di rumore lo aiuterà a stabilizzare i ritmi cicardiani.

 

Le tappe dello sviluppo uditivo: mese per mese

Da un punto di vista di sviluppo cerebrale i 3 mesi rappresentano quel particolare momento in cui il lobo temporale (ovvero la parte del cervello deputata al controllo dell’udito, tra le sue altre funzioni) diventa più ricettivo. La maggiore ricettività del lobo temporale facilita il riconoscimento dei suoni da parte del neonato, tra essi il riconoscimento delle voci. Ricordiamo che l’udito supporta anche la vista che nel neonato e nel bambino molto piccolo è una competenza in veloce accrescimento: quando la vista è ancora immatura, e risulta sfuocata a causa del ridotto spazio di messa a fuoco fisiologico nel neonato, il riconoscimento del suono aiuta l’orientamento del bambino e ne aumenta il senso di sicurezza nonché l’affidamento all’adulto.

 

Tra le 6 e le 8 settimane il bambino sorride, o lo fa dinnanzi al volto felice dei familiari oppure quando la mamma e il papà ritornano a fare capolino nella sua culla o nel suo spazio visivo dopo un’assenza, si forma qui il sorriso sociale”.

 

Va precisato che il sorriso sociale rappresenta sì una risposta al volto e allo sguardo dell’interlocutore ma, rispetto alla sua produzione, ha comunque un ruolo l’udito: ciò che il bambino sente supporta l’espressione di felicità e soddisfazione che genera questo sorriso comunicativo e relazionale.

 

Tra il 6° e 7° mese di vita il bambino dimostra di essere in grado di riconoscere la fonte sonora e la sua collocazione nello spazio; osservandolo infatti è di evidenza che il bimbo è in grado di girare il capo nella direzione della fonte sonora.

 

L’impatto che le percezioni uditive hanno sulla crescita relazionale del bambino tra i 2 e i 12 mesi è enorme, ci basti pensare che a 2 mesi il bambino è rassicurato dalla percezione della voce della mamma, sussulta quando è raggiunto da rumori forti e può agitarsi se intorno a lui si scatenano suoni acuti, allarmanti e improvvisi, come spari o fuochi d’artificio; solo 10 mesi più tardi sarà in grado di apprezzare la musica sviluppare preferenze, addirittura saprà ripetere le sue canzoncine preferite.

 

Neonati e suoni: quando iniziano da imitare il suono?

Intorno ai 3 mesi di vita il bambino emette i suoi primi vocalizzi, lo fa complice una maggiore padronanza della lingua e dei suoi movimenti; già intorno al 5° mese il bambino, particolarmente interessato al suono, dimostra attenzione e capacità di osservazione verso il volto e la bocca degli adulti, li scruta nel tentativo di imitarne i movimenti ai fini della produzione sonora; tra i 7 e gli 8 mesi ha inizio, invece, la lallazione.

 
La lallazione è caratterizzata da vocalizzi distinguibili per la loro struttura sillabica. 
 

L’evoluzione del linguaggio ha a che fare con l’udito perché laddove vi fossero problemi di udito l’evoluzione linguistica del bambino ne sarebbe inficiata. Addirittura condizioni di otiti ricorrenti possono pregiudicare la buona assimilazione dei suoni e di conseguenza una sua buona riproduzione da parte del bambino determinando problemi di pronuncia.

 

Screening audiologico neonatale

È bene sapere che normalmente subito dopo la nascita viene eseguito un test dell’udito screening audiologico neonatale.

Si stima che questo test possa individuare circa il 50% dei disturbi legati alla sordità. È possibile, tuttavia, che problemi di sordità si palesino solo successivamente. Ed è per questo che è importante saper riconoscere i segnali cosiddetti tardivi di problemi uditivi.

 

Come capire se il neonato sente bene? Segnali da osservare ta i 3 e i 9 mesi di vita del bambino

3 mesi – A 3 mesi di vita, un bambino con capacità uditive nella norma: potrebbe scoppiare a piangere per un rumore forte e improvviso; segue la voce della mamma e quella delle figure di riferimento con cui è abituato a relazionarsi; è attratto dai suoni forti.

 

6 mesi – A 6 mesi i bambini sono comunemente capaci di voltarsi verso la fonte del suono, volgono il capo anche verso chi parla  e sono attratti dai giochi musicali. 

 

9 mesi – A 9 mesi la percezione del suono si manifesta nella risposta positiva e di adesione a piccoli “ordini”, come “andiamo”; inoltre un bambino di questa età si gira se viene chiamato per nome manifestando anche di riconoscere il nome comune di mamma e papà, nonna e nonno o quello proprio dei familiari conviventi e a stretto contatto con lui; dimostra piacere e attrazione per la musica. 



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