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Sport per bambini

di Mamma Simona

13 Settembre 2010

Parlando di sport e bambini facciamo un elenco degli sport più frequentati e le loro caratteristiche di massima. Ovviamente esistono tantissimi altri sport altrettanto validi che per motivi di spazio non trattiamo.

Arti marziali: sono discipline sportive che sviluppano la coordinazione dei movimenti, la mobilità muscolare, canalizzano la “sana aggressività” riconoscendola, controllandola e gestendola. Sono sport che si compongono di molte regole anche comportamentali e dunque sono un ottimo insegnamento anche di vita: imparare a rispettare le regole è un motto con cui i bambini si troveranno a fare i conti quotidianamente e anche da adulti. Il raggiungimento dell’equilibrio fisico ma anche mentale è una meta prefissa.

Prendendo coscienza delle proprie capacità fisiche, il bambino vince le proprie insicurezze.

Atletica leggera: si pratica all’aria aperta e prevede di base un lavoro sulle qualità individuali fisiche e di coordinamento del movimento. Si impara a correre in velocità o in resistenza, con ostacoli; a saltare in lungo e in alto o in corsa; a lanciare. Insomma uno sport che mette molto alla prova le proprie doti fisiche.

Danza: la danza si fonda sul movimento armonico del corpo basato su schemi motori. A ritmo di musica si impara a muoversi da soli o con altri. I movimenti vengono aggraziati. La danza è un linguaggio, un’espressione; tramite la danza il bambino prende coscienza del proprio corpo, del proprio equilibrio, della propria armonia. E’ uno sport maggiormente praticato dalle femmine piuttosto che dai maschi.

Baseball: sport di squadra, praticato all’aria aperta sul “diamante”, il terreno tipico del baseball. Ricco di esperienze motorie, di coordinazione, di precisione, si cominciano a sperimentare i primi lanci con la pallina già verso i 5 anni.

Calcio: è lo sport più seguito in Italia. Si basa sulla corsa, sul salto in coordinazione con gli altri elementi della squadra in uno spazio delimitato, il “campo”, seguendo la vera protagonista, la palla. In questo sport si coinvolgono di più gli arti inferiori, le gambe, rispetto a quelli superiori. E’ uno sport di squadra anche se l’individuo può mostrare il proprio talento e la propria tecnica all’interno del gioco-team. Esistono vari ruoli; ma inizialmente è bene che il bimbo li passi tutti, senza specializzarsi per avere un’idea generale del gioco.

Equitazione: il contatto con un animale tanto intelligente come il cavallo e l’ambiente campestre, sono senza dubbio valori appaganti. Il bambino viene responsabilizzato poichè si trova a dover “governare” un animale tanto imponente quale è il cavallo. Si acquisiscono doti di fermezza ma al tempo stesso sensibilità. L’attenzione verso l’animale si tramuterà in società in attenzione verso gli altri. Uno sport dunque di grande insegnamento.

Rugby: è uno sport che si stà imponendo negli ultimi anni anche in Italia, ricchissimo di esperienze motorie. Si impara a correre, saltare, lanciare, afferrare, cadere, rotolarsi,a coordinarsi con i compagni, ad affrontare gli avversari. La grinta e lo spirito di squadra sono elementi alla base di questo sport. E’ uno sport di contatto, per questo è previsto l’utilizzo di protezioni: paraspalle, paradenti, casco ecc…

Ginnastica artistica e ritmica: si sperimentano tutti i movimenti che il corpo possa fare, incrementando le proprie doti fisiche. Forza, elasticità, acrobazia ed equilibrio sono elementi su cui ci si allena con costanza per la buona riuscita degli esercizi.

Hockey: il movimento e l’equilibrio sono alla base di questo sport. Il coordinamento avviene con i compagni e nello spazio. Si può iniziare presto, già a 6 anni; è previsto contatto fisico, benchè l’attrezzatura preveda paracolpi e imbottiture per protezione. E’ uno sport molto tecnico, fondamentale è avere equilibrio sui pattini.

Nuoto: i primissimi corsi prevedono acquaticità, ovvero lo stimolo alla capacità istintiva del bambino di muoversi nell’acqua a proprio agio. Quando il bambino cresce viene inserito in gruppi di livello paritetico cui vengono insegnati i vari stili, lo scopo è il miglioramento della tecnica. Quando il bambino ha raggiunto un buon livello di confidenza con l’acqua può anche scegliere di praticare una disciplina affine al nuoto tra: nuoto sincronizzato, pallanuoto o tuffi.

Pallacanestro: oltre ad imparare a correre, saltare e lanciare la palla, il bambino deve imparare a muoversi, prendere decisioni veloci per coordinarsi con i compagni. Inizialmente il gioco si sviluppa in percorsi, gare di tiro a canestro, passaggi e palleggi, dopo di che quando i bimbi diventano più esperti si passa ad un gioco di squadra basato su schemi provati e suggeriti dall’allenatore.

Pallavolo: sport di squadra praticato tanto dai maschi quanto dalle femmine, anche per questo sport esistono gruppi propedeutici, il gioco-volley, il mini volley che insegnano le basi della pallavolo. Vengono usate protezioni per le ginocchia in quanto si scivola, si rulla e si cade. I passaggi di palla favoriscono la socializzazione dei compagni di squadra e la responsabilità verso gli altri.

Pattinaggio: esiste quello a rotelle o sul ghiaccio. Quando la tecnica viene affinata, si può decidere una specializzazione tra l’artistico e la velocità. Oltre all’agilità e coordinazione neuromuscolare, è richiesta anche molta forza nelle gambe, per permettere una velocità di eseguzione delle figure.pp

Scherma: rapidità e capacità di resistenza sono elementi basilari per la scherma, come anche la lucidità mentale, una giusta dose di aggressività, autocontrollo e padronanza nella gestione dei riflessi. E’ uno sport che ha caratteristiche di asimmetria per cui, praticato a livelli agonistici, si può decidere di affiancare un’attività per compensare; gli allenamenti devono sopperire a questa caratteristica lavorando per uno sviluppo corporeo equilibrato per evitare l’insorgere di paramorfismi e disformismi.

Sci e snowboard: disciplina ricca di stimoli, all’aria aperta e in quota. La neve poi per i bambini è sinonimo di divertimento. I gruppi formati per l’insegnamento di questi sport sono omogenei per età e livello e sono “intensi”. L’attività si svolge per la durata di qualche ora per permettere l’esercizio e la pratica, sperimentando gli insegnamenti. L’elemento costante è il divertimento. I maestri oltre a curare la parte “tecnica” favoriscono l’aspetto ludico proponendo piccole gare, escursioni in baita a mangiare cioccolata, il tutto in un clima allegro e scherzoso. E’ uno sport un pò costoso, benchè l’attrezzatura si possa noleggiare visto anche la velocità di crescita dei bambini, ma rimane un’esperienza veramente unica.

Tennis: è uno sport indirizzato ai più “grandicelli” ma nulla toglie che i più piccoli possano svolgere corsi di propedeutica. Da piccoli i bambini iniziano a giocare con una palla di spugna per prendere confidenza, si deve imparare a riconoscere e segnare il punteggio, dopo di chè si continuerà con una racchetta adeguata al bimbo. Il tennis aiuta i bimbi particolarmente emotivi ad esprimere il meglio di sè, rafforzandone il carattere. Si impara a gareggiare, a socializzare, a rispettare le regole, ad essere leali.



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