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Il bambino non parla: ritardo evolutivo semplice del linguaggio, la logopedista

di Dott.ssa Michela Del Prete

17 Settembre 2010

<< Il tuo bimbo ha incominciato a lallare tardi o le sue prime paroline si sono fatte attendere? Il piccolo è in età da asilo, ma non si esprime con sufficiente chiarezza? Ti rendi conto di essere la sola a capire tuo figlio, perchè le sue capacità linguistiche sono, malgrado l’età, immature? Insomma sei preoccupata perchè il bimbo parla poco o male? Ecco l’analisi del problema ed i consigli della nostra logopedista>>

Il ritardo evolutivo semplice del linguaggio (R.S.L) è un rallentamento nell’evoluzione delle fasi dello sviluppo nel linguaggio stesso.

È un disturbo che fa parte di una patologia di facile inquadramento che prevede sempre una soluzione positiva dopo un periodo relativamente breve di intervento; ciò è dovuto soprattutto al fatto che tale ritardo non ha una causa organica ma bensì carenziale di tipo affettivo-ambientale.

Tale ritardo colpisce, per la maggior parte, il linguaggio in espressione, ma può interessare anche la comprensione linguistica.

In questi bambini la comparsa del linguaggio è più tardiva e si sviluppa più lentamente rispetto ad un bambino della stessa età.

Si deve sottolineare che tale disfunzione non ha nessuna relazione con la capacità intellettuale del bambino, né con le alterazioni motorie o sensoriali.

La diagnosi di questa disfunzione si deve effettuare tra i 2 e i 6 anni dato che è a questa età quando il bambino ha già iniziato l’apprendimento.

Il bambino che presenti un ritardo evolutivo semplice del linguaggio, R.S.L, si comporta normalmente in tutte le sue attività, è un soggetto intelligente con buona comprensione del linguaggio, ma che ha iniziato a parlare tardi; la lallazione è apparsa dopo i 6-8 mesi di vita; le prime parole a 18 mesi circa.

Questo bambino a 2- 3 anni sa pronunciare un certo numero di parole, ma non struttura la frase, è compreso generalmente solo dalla madre e si aiuta con gesti per comunicare.

Con il tempo il bambino strutturerà sempre di più un “SUO” linguaggio, favorito dalla comprensione materna, non farà alcuno sforzo per adeguarsi ai coetanei, soddisfatto di essere compreso in famiglia.

Generalmente i bambini affetti da questa alterazione del linguaggio vengono segnalati dalla scuola materna, oppure dagli stessi genitori ,che preoccupati dal ritardo del linguaggio, conducono i bambini a visite specialistiche.

Lo specialista, prima di intraprendere un intervento riabilitativo, deve escludere qualsiasi danno organico, mediante esami specifici.

Molte volte prima di intervenire con un intervento riabilitativo logopedico è sufficiente modificare l’ambiente che circonda il bambino.

In tali circostanze, io logopedista, spiego come sia importante stimolare il bambino in modo globale; essenziali risultano esperienze giornaliere, nelle quali, la madre passa del tempo a giocare con il proprio bambino condividendo esperienze comunicative/affettive.

Un altro elemento determinante è l’inserimento del piccolo nella scuola materna, che è di grande aiuto e frequentemente risolve questo disturbo del linguaggio: imparare a giocare in gruppo, ascoltare i compagni, rispondere loro, essere stimolato a chiedere, sono tutti fattori che aiutano il bambino a parlare e a farsi comprendere dai coetanei.

Qualora dopo 4-5 mesi dall’inserimento nella scuola materna non si notasse un sensibile miglioramento, è necessario effettuare un controllo del bambino per iniziare eventualmente il trattamento rieducativo.



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