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Pippi Calzelunghe: perché leggere il libro ai bambini della scuola primaria

Leggere Pippi Calzelunghe ai bambini 10 motivi: inno alla libertà; anticonformista e femminista, questo libro sostiene coraggio e autonomie.

di Federica Federico

06 Settembre 2024

Pippi Calzelunghe -  Foto di Jeanette Atherton da Pixabay

Pippi Calzelunghe apparve per la prima volta in TV il 6 settembre del 1970. Inger Nilsson vestiva i panni dell’eccentrica protagonista: 

 

Pippi, per gli amici, è una bambina dalle trecce rosse, con due occhi azzurri curiosi e impertinenti su un viso lentigginoso. Il personaggio si caratterizza per la proverbiale intolleranza alle regole, esattamente come tratteggiato nel romanzo di Astrid Lindgren da cui trasse la sua ispirazione la stessa serie TV del 1970.

 

Libro e serie TV Pippi Calzelunghe

Complice il potere diffusivo dell’allora tubo catodico, la TV permise a tutti di affezionarsi a questa creatura letteraria, Pippi. A distanza di 54 anni dall’esordio televisivo, il libro dell’autrice svedese merita di essere recuperato nella veste di testo da leggere ai bambini della scuola primaria.

 

Troppo spesso Pippi resta intrappolata nel personaggio interpretato di Inger Nilsson a discapito di una lettura del libro che in origine l’ha partorita.

Com’è diventata Inger Nilsson e come vive la sua relazione con Pippi

È la stessa attrice, oggi 65enne, a dichiarare che non si possono avere 10 anni per sempre, anche se il resto del mondo continua ad identificarla con forza nel personaggio di Pippi, intrappolandola, così, in un ruolo e in un’età trascorsi. 

 

La Nilsson non ha mai sfondato nel mondo del cinema, il solo film in cui ha vestito i panni della protagonista è stato “Gripsholm” del regista svizzero Xavier Koller; tra il 2006 e il 2008 ha recitato in delle serie TV tedesche e svedesi; per il resto la maggior parte delle sue partecipazioni televisive si legano a Pippi, si pensi alla prima ospitata italiana nel 1997 da Fabio Fazio nel programma “Anima Mia” e successivamente nelle ospitate da Carlo Conti, in tre edizioni dei “Migliori Anni”.

 

A questa attrice, però, si deve il successo su larga scala di un personaggio letterario che può essere di grande insegnamento per i giovanissimi

 

10 buoni motivi per leggere il libro di Pippi Calzelunghe ai bambini della scuola primaria

  1. Pippi è un personaggio femminista;
  2. È un inno all’accoglienza delle diversità e all’amicizia come luogo di incontro;
  3. È un manifesto di libertà;
  4. Legittima la cura del fanciullo interiore;
  5. valore all’autostima e all’auto-efficacia, da un lato sostenendola nei giovani, dall’altro ricordandone il valore educativo fondamentale agli adulti;
  6. Educa alla parità di genere;
  7. Esorcizza le paure dei bambini;
  8. Sospinge al coraggio;
  9. È un libro anticonformista che, a discapito di qualsivoglia interpretazione superficiale, conduce alla comprensione dell’importanza delle regole;
  10. Insegna ai bambini che, di tanto in tanto, lasciare andare fa bene all’animo!
 

La rivoluzione culturale di Pippi Calzelunghe

Pippi Calzelunghe ha 79 anni d’età, infatti il libro è datato 1945. Nacque in un’epoca diversa culturalmente e socialmente, le donne di allora non avevano da adulte le autonomie e la libertà che la piccola Pippi esercitava tra le pagine stampate del romanzo per bambini. E questa non può essere interpretata solo come una fantasia letteraria o una scelta di trama, l’autrice stava partorendo già una rivoluzione culturale da imprimere nelle menti dei più piccoli. 

 

Senza considerare che nel sodalizio con gli amici, per primi i fratelli Tommy e Annika Settergren, nonché nella gestione del suo quotidiano in Villa VillaColle, dove Pippi abita da sola, tutto inneggia alla parità di genere, come se questa piccola peste fosse già parte delle più mature battaglie femministe.

 

Pippi segna subito lo stacco tra se stessa e i bambini “comuni”, lo fa sin dal suo ingresso in scena, in groppa a Zietto (il suo cavallo) e col Signor Nilsson in spalla (la sua scimmietta): vive da sola, racconta impunemente bugie, non conosce regole e limiti sociali, trasforma con lo sguardo bambino ciò che dovrebbe essere responsabilità di un adulto e affronta il quotidiano sorretta da un fantasioso potere di esemplificazione delle cose. Soprattutto non le manca mai il coraggio, anche quando è camuffato da irresponsabilità o goliardia. Questa visione della vita e questo modo di affrontarla può apparire complesso agli adulti ma i bambini non percepiscono la stessa inapproriatezza, loro colgono la fantasia.

 

Pippi e le regole, cosa insegna ai bambini

Pippi rompe ogni regola, si scontra col mondo adulto ed è sfuggente, ma quel caos e quel disordine che porta con sé insegnano al bambino due strategie dell’esistere sociale:

  • le regole sono importanti, senza di esse tutto si stravolgerebbe;
  • rompere le regole, uscire dalla rigidità è, di tanto in tanto, una concessione che possiamo farci per lasciare andare il peso del quotidiano e “prendere fiato”.
 

Una buona immedesimazione in Pippi trasforma, così, la fantasia id un esempio sgangherato e caotico, in un’esperienza attraverso la quale il bambino può raggiungere il pieno e migliore assorbimento dei congrui limiti socio-relazionali. Di fatto, leggendo Pippi Calzelunghe è come se il bimbo passasse attraverso il disordine, toccandolo con le mani della mente, per arrivare ad apprezzare l’ordine. Ciò senza dimenticare mai che niente può restare rigido e immutato e, di tanto intanto, una fuga verso il proibito serve a sorridere e serve a tutti!

 


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