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Come faccio a pagare la baby sitter con i buoni lavoro

di Mamma Licia

14 Gennaio 2013

Sarà operativo da maggio 2013 il sistema dei voucher (i “buoni lavoro”) per il baby sitting pagati dallo Stato.

Lo ha annunciato la settimana scorsa a Prima di tutto su Rai Radio 1 il presidente dell’INPS Antonio Mastrapasqua.

«I voucher – ha detto Mastrapasqua -, attraverso 20 buoni dell’Inps, saranno distribuiti sulla base degli Isee delle mamme che ne faranno richiesta: sarà stilata una graduatoria e verranno distribuiti sulla base delle reali esigenze».

Il voucher baby sitter, che sarà effettivo dopo il via libera della Corte dei Conti, sarà operativo da quest’anno fino al 2015. La cifra stanziata (circa 60 milioni di euro presi dal Fondo per l’occupazione femminile e dei giovani) è stata inserita nel decreto ministeriale firmato il 22 dicembre scorso dai ministri Elsa Fornero e Vittorio Grilli (art. 4 e succ.).

Le mamme lavoratrici con un bimbo di età inferiore a un anno che intendono rientrare al lavoro dopo il congedo di maternità obbligatorio potranno richiedere il voucher, tramite richiesta da inoltrare all’Inps, negli undici mesi successivi al congedo, in alternativa alla fruizione del congedo parentale (quello retribuito al 30%).

Per ogni quota mensile richiesta la mamma lavoratrice dovrà scontare una riduzione di un mese del periodo di congedo parentale.

La cifra di cui beneficiare sarà pari a 300 euro netti mensili per sei mesi e potrà essere usata per il pagamento di una baby sitter o per coprire la retta dell’asilo nido pubblico o privato accreditato.

Se si opta per la prima soluzione, sarà l’Inps a stanziare i soldi entro 15 giorni dalla data dell’accettazione della domanda; se la scelta cadrà sull’asilo nido, invece, sarà lo stesso ente di previdenza a bonificare direttamente, ogni mese, la quota prevista alla struttura interessata.

Come specificato dal presidente Mastrapasqua, il beneficio verrà concesso, alle mamme che ne faranno richiesta all’Inps, sulla base di una graduatoria nazionale che terrà conto dell’indicatore di ricchezza Isee e “fino a concorrenza delle risorse disponibili per ciascun anno”. La priorità sarà riconosciuta ai nuclei familiari con l’indicatore della situazione economica equivalente inferiore e, a parità di Isee, secondo l’ordine di presentazione della domande.

Si attende la pubblicazione, da parte dell’Inps, delle modalità per la presentazione delle domande.

 



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