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Omicidio Meredith: Amanda Knox non torna in Italia

di Maria Corbisiero

02 Aprile 2013

Omicidio Meredith Lo scorso 26 marzo la Corte di Cassazione di Perugia ha annullato la sentenza di appello che aveva assolto Raffaele Sollecito e Amanda Knox, i due ex fidanzati accusati di aver ucciso la studentessa inglese Meredith Kercher la notte del primo novembre del 2007.

Il processo è dunque da rifare ed un nuovo calvario giudiziario attende Amanda e Raffaele che intanto, dopo l’assoluzione, avevano ripreso la loro vita, seppur separatamente. Sollecito si era infatti trasferito a Verona per proseguire gli studi mentre la Knox aveva fatto ritorno in patria, in America a Seattle.

E proprio dall’altra parte dell’oceano giungono le ultime notizie inerenti la ragazza che, a quanto pare, non ritornerà in Italia, anche in caso di dichiarata colpevolezza.

La sua legale, Anne Bremner, ha infatti reso noto, attraverso la stampa inglese, che la sua assistita, secondo la legge americana, non potrà essere nuovamente processata:

Omicidio Meredith “In America, la sentenza sarà irrilevante – ha detto la Bremner – qui non si può essere processati due volte per la stessa accusa”.

Una questione legale che, nel caso in cui in futuro Amanda venga dichiarata colpevole dell’omicidio di Meredith, impedirà l’estradizione della ragazza, che non potrà quindi scontare un’eventuale pena nelle nostre carceri; un impedimento dovuto alle leggi costituzionali degli Stati Uniti.

“Se in Italia venisse fatta questa richiesta – dichiara la Bremner riferendosi all’estradizione della Knox – non ci sarebbe nessun giudice, con l’unica eccezione del Dipartimento di Stato, che permetterebbe l’estradizione di Amanda. Riconsegnarla agli italiani sarebbe semplicemente incostituzionale. Non è mai successo in precedenza che un cittadino della Confederazione sia stato lasciato partire per una carcerazione in un altro paese dopo essere stato assolto per un crimine. Può succedere in Italia. Qui no”.



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