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Il Museo della bambola e del giocattolo di Angera (Va)

di Gioela Saga

14 Maggio 2013

museo per bambiniQuest’anno abbiamo deciso di fare una gita fuori porta diversa dal solito per il primo di maggio.

Con l’incantevole lago Maggiore a farci da sfondo ideale, ci siamo recati alla Rocca Borromeo ad Angera in provincia di Varese.

I bambini ne sono rimasti entusiasti, vi voglio proprio raccontare i motivi che mi portano a consigliare questa esperienza estremamente formativa per loro e per noi genitori.

La Rocca custodisce dal 1988 il Museo della Bambola, allestito nelle tredici sale dell’ala Viscontea e Borromea.

museo per bambiniLa collezione permanente è unica nel suo genere, la prima in Italia e tra le più importanti d’Europa e ci ha fatto vivere un viaggio fatato di due secoli nel mondo delle bambole e del gioco.

Visitando le varie sale si avverte che il giocattolo accomuna le varie epoche ed è un filo invisibile che lega i bimbi di ogni tempo: quel desiderio di miniaturizzare il mondo dei grandi, di farne parte fin da piccoli e quell’incredibile spirito ludico che ritroviamo, a volte un po’ sommerso, anche in noi adulti.

Nel museo è possibile ammirare bambole del ‘700 realizzate in legno, bambole francesi a bocca chiusa, bambole tedesche “bébé-caractères”, di cera, cartapesta, porcellana, di legno dipinto, tessuto, celluloide e materiali plastici che illustrano l’evoluzione storica e culturale di questo straordinario oggetto, da sempre protagonista dell’infanzia.

museo per bambiniLa mia bimba sognava ad occhi aperti mentre scrutava tra le vetrinette e gli allestimenti del museo, sembrava di sentire riecheggiare le risa dei bimbi, le loro carezze e le loro nenie cantante, il loro parlottìo e i loro ricordi in mezzo a questi giochi passati chissà quante volte di mano in mano.

Ogni bambola rappresentava un pezzo a se’, frutto della maestria di sapienti artigiani per i pezzi più antichi ma anche della personalizzazione e dall’uso fatto da parte dei bambini che li avevano posseduti.

Bambole i cui corpi si snodavano e si smontavano per essere pulite ed aggiustate quando, ora, aggiustare un giocattolo o una bambola non si usa più! Vestiti in carta o preziosissimi, di panno o crinoline. Bambole a grandezza naturale o piccole come capocchie di spillo.

Si trovano anche bambolotti che rappresentano tipologie inusuali, come quelli vestiti da suore o preti, posti in vere chiese-teatrini.

La maggior parte di queste bambole vengono posizionate in veri e propri scenari originali: case di bambola arredate, cucine ricche di particolari e miniature realistiche che sembrano messe in opera da sapienti architetti, altro che quelle della Barbie. Troviamo caffè ottocenteschi, camere da gioco e anche aule di scuola.

museo per bambiniPer un’appassionata di storia come sono, la visita mi ha offerto l’impareggiabile fascino di rivivere, nella quotidianità, mille piccoli gesti, abitudini e spaccati di vita vissuta.

 

Vi è poi una collezione aggiunta dedicata agli automi francesi e tedeschi del XIX e XX secolo. I pezzi, meraviglie della meccanica, datati tra il 1870 e il 1920, provengono dal Petit Musée du Costume della città di Tours ed appartenevano alla celebre collezione di Rodert e Gisèle Pesché.

Si tratta proprio di piccoli pupazzi meccanici che si dilettano a fare piroette, linguacce, lavori quotidiani ad azione ripetuta, lenta e ritmata, spesso accompagnati da arie celebri, tratte spesso da repertori operistici e popolari, sono gli antesignani dei nostri robot a batterie.

Vi sono anche molti preziosi e romantici carillon dotati anch’essi di movimenti associati a luna, stelle, ma anche pianoforti, giostre e animaletti di ogni genere e misura, persino dei mostri.

Davvero pregevole la sezione dedicata al circo e quella ai giochi da tavola e all’aria aperta.

museo per bambiniSi ha davvero l’impressione che, per certi versi, nulla è cambiato e i miei figli si trastullavano in continui “ohhh” notando come, in fondo, i bimbi di 200 anni fa avessero, come loro: carte da gioco di ogni tipo, il gioco dell’oca, il domino, le costruzioni, trottole, aerei, macchinine, cavalli, trenini e tricicli con svariati e originali meccanismi di movimento, e ancora palle, corde per saltare, oltre a vari giochi d’azzardo e lotterie per i più grandi, proposte su tavolini improvvisati in strada.

Troviamo anche un’altra sezione dedicata ai giochi di provenienza extraeuropea che ci hanno permesso di avere una visione non solo storica ma anche geografica dell’evoluzione del giocattolo.

Infine la ricostruzione di un tipico salotto francese con ricco materiale iconografico, oggetti curiosi e rari che portano ad un corridoio dove poter ammirare e ripercorrere l’evoluzione e le tendenze dell’abbigliamento dei bambini fino a metà del secolo scorso.

museo per bambiniQuando siamo usciti ho avuto la netta sensazione che i miei bimbi avessero studiato storia più all’interno del museo che sui libri di scuola e avessero fatto un vero viaggio nel tempo attraverso la dimensione che più gli è vicina, cioè quella del gioco.

Inoltre sono stati stimolati da questa visione creativa che gli ha permesso di apprezzare quanto il gioco possa davvero coinvolgere la fantasia a 360 gradi, anche con i materiali che oggi consideriamo più semplici e umili.

I bimbi sono sempre bimbi, non importa quando e dove essi siano, è una visione trasversale la loro, e forse, oggi, andare con lo sguardo indietro nel tempo, li aiuta anche ad apprezzare ciò che ormai ritengono scontato se non, a volte, addirittura superfluo.

Luogo: Museo della Bambola presso la Rocca d’Angera (Varese)

Apertura: dal penultimo sabato di marzo alla penultima domenica di ottobre, tutti i giorni dalle ore 9.00 alle ore 17.30 (ultimo ingresso).

Costi: € 8.50 adulti, € 5.00 bambini (6-15 anni), gratuito sotto i 6 anni. Possibilità audioguide. Caffetteria, libri e materiale informativo.

La visita del castello e dei suoi musei richiede circa un’ora e trenta minuti.

Informazioni: fax (+39) 0331 932 883 – tel. (+39) 0331 931 300 .

 

 

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