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Gravidanza: le sostanze chimiche domestiche pericolose

di Alessandra Albanese

13 Giugno 2013

La rivista “Chemical exposure” ha pubblicato nei giorni scorsi un report messo a punto da ricercatori del del Royal College of Obstetricians and Gynaecologists (Rcog) circa l’assunzione di sostanze chimiche da parte di donne incinta.

Secondo questo report le donne in stato interessante dovrebbero fare uso di molte sostanze chimiche con estrema cautela.

Questo in quanto, sebbene in mancanza di dati certi, alcune sostanze di uso comune in casa o nella vita di tutti i giorni potrebbero rivelarsi tossiche per il feto, o durante l’allattamento.

Queste raccomandazioni hanno però sollevato le critiche di molti medici, che obbiettano che in mancanza di dati certi l’unica cosa che si scatena a seguito di comunicati del genere è ansia e fobie.

Gli esperti invece sostengono che proprio in mancanza di dati certi è importante mantenere una certa cautela per le donne che aspettano un bimbo o che lo allattano.

I medici del Rcog indicano moltissimi prodotti che potrebbero causare parti pre-termine, nascite sotto peso, difetti congeniti e addirittura aborti o sviluppi irregolari del sistema immunitario, fino anche a diminuzione di fertilità. I ricercatori hanno stilato una lista lunghissima di prodotti potenzialmente pericolosi, sostanze chimiche che assorbite quotidianamente, sebbene in piccole dosi potrebbero risultare dannose: cibi, farmaci da banco, articoli per la pulizia della casa, prodotti per il make up e altro.

Purtroppo la legge non obbliga i produttori di solari, bagno schiuma e simili ad elencare in etichetta la presenza di composti potenzialmente nocivi, da qui la prudenza nell’uso anche di prodotti comunemente utilizzati in casa.

Il paracetamolo è controindicato in gravidanza

Un’altra fetta imponente di medici critica questo allarme:

al contrario di alcuni farmaci come il paracetamolo, o pesticidi per i quali fonti certe hanno determinato la tossicità, la pericolosità delle sostanze indicate nel report del Rcog non è provata.

Alastair Hay, tossicologo alla Leeds University pubblica la sua opinione sul Guardian: “Non ci sono prove sugli effettivi rischi, a cosa serve dire alle donne di ridurli se non sono certi? L’effetto sicuro è invece quello di provocare ansia e paure eccessive alle donne, vietando loro perfino il piacere di spalmare una crema idratante”.



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