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Come togliere il pannolino, consigli pratici

di Gioela Saga

09 Luglio 2013

pannolinoLa tarda primavera e l’estate sono i momenti più adatti per varcare un grande traguardo nell’autonomia del vostro bambino: togliere il pannolino.

Come per ogni progresso fatto dai bambini, è assolutamente individuale il momento preciso di inizio ma, gli esperti sentenziano con sicurezza che, dopo i due anni, il bambino sarebbe perfettamente in grado di controllare gli sfinteri da un punto di vista fisiologico e neurologico, non resta che il compito di far scoprire ai nostri cuccioli questa loro abilità e fargliela gestire.

Il periodo caldo è quello più comodo per motivi di praticità: spesso probabilmente, i primi tempi, si bagnerà, dunque con le temperature più alte si evitano malanni, potete lavare più velocemente i panni e si asciugheranno prima, inoltre è più pratico mettere e togliere pantaloncini e t-shirt rispetto a maglioni, golfini, giacche, calzamaglie, ecc….

Inoltre, un altro fattore da non sottovalutare, è l’incombere dell’asilo al compimento dei tre anni che prevede l’inserimento del bambino senza pannolino.

Da mamma di tre figli posso assicurarvi che ogni bambino è un mondo a parte ma, se non ci sono patologie, alla fine, da un minimo di una settimana circa a 2-3 mesi nei casi più ostinati, sono sufficienti per acquisire la capacità di non usare più il pannolino.

Se non è un figlio unico naturalmente l’esempio dei fratelli e delle sorelle più grandi è molto importante e agevola assolutamente il lavoro in modo naturale, non tanto per fare scomodi confronti ma perché il bimbo si sentirà istintivamente portato ad imitare il fratello più grande un po’ in tutto, compreso il fatto di potere andare in bagno da solo.

dal pannolino al vasino

In un primo tempo, anche quando avrà capito il tutto, sarà forse necessario mettergli il pannolino almeno di notte, per sicurezza, ed è molto probabile che per un primo periodo lo troverete bagnato al mattino, è normale, perché di notte alcuni meccanismi sono ovviamente molto più lenti e, in qualche modo, incontrollabili. Quando durante il più breve sonnellino pomeridiano non si bagnerà più, potete magari cimentarvi con la notte. Naturalmente prima di dormire dovrete fargli sempre fare pipì e magari i primi tempi cercate di non farlo bere eccessivamente a ridosso del riposo, senza estremismi, regolatevi a seconda delle sue necessità.

Come iniziare?

Un ottimo approccio potrebbe essere quello di andare insieme a comprare un vasino e delle belle mutandine, magari con di bei pannolinodisegnini, il personaggio preferito, sottolineiamo che sarà proprio come un “grande” così!

Con pazienza e dolcezza è bene andare per tentativi, dovete iniziare in un giorno in cui comunque il bimbo sia ben disposto, non sia nervoso per altri motivi o non ci siano altri cambiamenti in corso, altrimenti sarà già confuso per altro a cui doversi adattare.

Regole fondamentali: non abbiate fretta e non stressatevi, non dovete dimostrare niente a nessuno, solo accompagnare il bimbo in questa fase e… lavare un po’ più spesso i panni…

Ogni paio d’ore al massimo, anche se lui non ve lo dice, accompagnatelo ed invitatelo ad usare il vasino.

Mentre sta facendo la pipì, come un gioco, fategli scoprire che può fermare “il treno” con i suoi muscoli e poidal pannolino al vasino ricominciare. Servirà a fargli prendere coscienza dei suoi sfinteri, vedrete che anche lui non sarà contento di sentirsi bagnato e frustrato e inizierà a conoscersi.

Più avanti potrete usare un riduttore per il water o una piccola pedanina da posizionare davanti al water per i maschietti. Questi sono già passi successivi.

Ripeto, non fatevi scoraggiare dai primi inevitabili insuccessi o, anche dopo una settimana o due di routine, può capitare che il bambino non riesca a trattenere la pipì per più episodi. Può essere che sia distratto da qualcosa, emozionato, abbia sentito un po’ di freddo improvviso o semplicemente voglia mettersi anche alla prova per vedere quanto riesce a trattenersi…

Per quanto riguarda le feci è un discorso un po’ diverso, dovreste individuare i ritmi del bambino e, rispetto alle sue abitudini, mattino o sera, proporre il vasino, magari dandogli un libricino da leggere o un pupazzetto, invitandolo a stare lì qualche minuto. Diventerà una specie di rito quotidiano.

pannolinoPer incitarlo ad evacuare potere raccontare delle storie inventate, magari facendo finta di bussare al pancino per far uscire chi c’è… Se il bimbo prova a fare la cacca già sul water con il riduttore, mettete un appoggio sotto i piedi, in modo che possa aiutarsi a spingere e non si addormentino i piedi.

Una cosa spesso sottovalutata, ma che io ritengo personalmente essenziale, è che al bambino non manchi il vostro contatto. Mi spiego meglio:

il cambio del pannolino è, a volte, un momento di scambio di coccole, cremine, solletico e massaggi ed è bellissimo, il bambino potrebbe, anche inconsciamente o in pratica, vedersi privato di questi preziosi attimi e, di riflesso, non accettare di buon grado questo cambiamento evolutivo. Ecco perché, magari, proprio dopo aver usato il vasino con successo, regalategli comunque questi momenti delicati e intimi.



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