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La Trasmissione Televisiva SOS Tata Denunciata: ecco da chi e perché

di Federica Federico

24 Settembre 2013

I Pediatri puntano il dito contro le Tate della tv italiana.I Pediatri puntano il dito contro le Tate della TV italiana

Sono una mamma blogger da 4 anni, ovvero dalla nascita della mia secondogenita. Le mamme blogger, come me, sono madri in contatto con altre madri, sono canali di comunicazione che nella rete tessono tele rosa fatte di “vita da mamme”, “storie di figli” ed “esperienze”.

Questa mattina, aprendo il mio fedele amico ovvero il PC, non senza stupore, ho constato che la notizia della viva critica mossa a SOS Tata dall’Associazione Culturale Pediatri sta scuotendo tutte le mie amiche mamme. Il mio profilo Facebook si è riempito di messaggi privati curiosi ed incuriositi.

Finalmente posso dirlo: anche io (e questa resta un’opinione del tutto personale ed esclusiva) trovo che SOS Tata sia poco rispettoso della delicatezza, della singolarità e dell’intimità dei bambini che vengono “adoperati” all’interno della trasmissione televisiva.

L’Associazione Culturale Pediatri, ponendo il suo punto di vista al Garante per la protezione dell’infanzia e dell’adolescenza, Vincenzo Spadafora, denuncia in particolare la “promozione” che SOS Tata da sempre fa della tecnica dell’estinzione graduale del pianto nell’educazione al sonno dei bambini.

  • Tecnica dell’estinzione graduale del pianto nell’educazione al sonno dei bambini, che significa questo?

Nelletecnica dell’estinzione graduale del pianto  trasmissioni di SOS TATA è spesso capitato di osservare mamme “indotte” a lasciare da soli i bambini nelle culle o nei lettini (luoghi oggettivamente deputati al sonno); al buio (o quasi), queste creature rimangono senza il conforto della madre in camere vuote e con la telecamera puntata addosso; quasi sempre sprofondano nel panico e rimangono per molti minuti in preda a più o meno forti crisi di pianto.

A parer mio la ninna arriva solo per sfinimento.

Secondo la teoria promossa dai fautori di questa tecnica i bambini si abituano a dormire da soli abbandonando gradatamente il pianto, così a mano a mano non dovrebbero più lamentarsi né piangere quando vengono lasciti nei luoghi deputati alla ninna.

Secondo la mia “ignorantissima” opinione di madre questi bimbi si arrendono alla solitudine di un sonno senza coccole.

Io sono stata una mamma canguro; sono una mamma chioccia che però lavora su se stessa, libera i figli alle loro esperienze, ne promuove l’impegno sportivo, la socialità e la cultura … ma dormo spesso in un letto familiare!

  • Che cos’è il letto familiare (per dirlo all’italiana)?

Il letto familiare è il letto condiviso dove si dorme abbracciati, dove ci si racconta la propria giornata, dove si prega, dove si legge la storia della buona notte e si canta la canzone degli angioletti, dove si fa l’abbraccio a 4, dove la famiglia è corpo, carezza, odori, anima e sostanza.

Ebbene sì, noi ci addormentiamo tutti insieme e ci facciamo le coccole. E i bambini, dopo l’addormentamento, vengono spostati dal papà nei loro lettini, nella stanza accanto alla nostra. Da qualche mese a questa parte molte sono le notti in cui … tutto beatamente tace. Capitano poi gli incubi, i pianti, le pipì, la sete e le irruzioni nel lettone del bimbo grande che oramai si muove quatto quatto da solo, senza chiamare e senza paura, “trasloca” dalla sua alla nostra stanza in totale e serena autonomia!

I miei bambini sono sereni, felici, bene educati, senza problemi relazionali, socievoli , temerari, aperti alle nuove esperienze, allegri …e nessuno piange prima della ninna!

Forse io sarò una mamma “carnale”, fisica e appassionata ma faccio pienamente mia l’aperta critica alla tecnica dell’estinzione graduale del pianto nell’educazione del bambino al sonno.

Il bambino piccolissimo e piccolo ha (o può avere) una più o meno spiccata paura a lasciarsi andare al sonno perché dormire è un abbandono totale, una totale perdita di controllo che può generare nel piccolo un’intima, istintuale ed innata inquietudine.tecnica dell’estinzione graduale del pianto nell’educazione al sonno dei bambini

L’adulto amorevole, attento, empatico deve rappresentare per il bambino un aiuto concreto. In questo senso le carezze, l’abbraccio, l’odore sono ponti verso il sonno sereno.

L’Associazione Culturale Pediatri, insieme ad altre associazioni, ha sottoscritto una lettera aperta al Garante per la protezione dell’infanzia e dell’adolescenza, eccone un significativo stralcio:

<< Esprimiamo ancora una volta il nostro dissenso per i metodi per `educare i bambini piccoli a dormire´ che si basano sull’estinzione graduale del pianto. Sappiamo ormai dalla ricerca scientifica, se non bastasse il buon senso, che la fisiologia dell’essere umano prevede che riceva delle cure di tipo prossimale da parte della madre e degli adulti che se ne prendono cura, e che la pretesa che un bambino piccolo si addormenti da solo e dorma per tutta la notte senza richiedere la presenza e il contatto dell’adulto, oltre ad essere anti-fisiologica ed irrealistica, può provocare confusione nei genitori e grande stress nei bambini. Questi metodi possono minare fin dalla primissima infanzia la fiducia negli adulti e quindi in se stessi e interferire con lo stabilirsi di una sana relazione genitori-figli, oltre ad interferire (se il bambino è piccolo) con l’allattamento al seno. […] Riteniamo che sia pericoloso e fuorviante promuovere in tv il ricorso a questi sistemi, senza che ai genitori vengano date informazioni complete e coerenti, affinché possano compiere decisioni informate. Chiediamo quindi -prosegue l’Associazione Culturale Pediatri- che le redazioni televisive si facciano carico di questa responsabilità.>>

Per completezza di informazione va aggiunto un dato non trascurabile: la denuncia dei pediatri italiani si estende al generico uso dei bambini in televisione. In relazione alla tecnica dell’estinzione graduale del pianto nell’educazione al sonno dei bambinisuddetta trasmissioni i minori sono esposti al pubblico in condizioni umilianti e mortificanti, ciò non è rispettoso della privacy dei bambini e rischia di ingenerare avvilimento, sconcerto e paura anche nei piccoli telespettatori al di là del video.

Sta di fatto, ed anche questo va detto, che alcuni spunti suggeriti da SOS Tata sono validi. Infatti dalla trasmissione si possono trarre anche ottimi consigli: questa mattina un’amica mamma sottolineava che alcune regole familiari (come quella della TV spenta durante i pasti) sono “sacrosante”.

Di fatto l’educazione non è cristallizzabile, non è ammissibile dettare un decalogo di regole rigide. Nè è ammissibile esporre al pubblico bambini disperati che stentano ad accettare l’imposizione nuova, subitanea e imponente di una nuova vita “infiocchettata” per la TV nazionalpopolare.

I latini usavano dire “Melius abundare quam deficere” tale massima non è mai trascurabile quando si parla d’Amore specie se si considera debitamente che l’Amore aiuta il benessere fisico e mentale mentre il pianto e la sua disperazione rende l’individuo più esposto a tutti i mali della vita, sia quelli del corpo che quelli dell’animo.

 



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