Oggi è la Festa dei Nonni! Indipendentemente dall’origini e dalla natura di questa ricorrenza, i genitori, in qualità di educatori, sono richiamati ad una riflessione sul senso della vita e della famiglia e lo sono in maniera particolare i genitori figli di nonni difficili, assenti, poco partecipi e scarsamente collaborativi.
Quando il nonno e\0 la nonna partecipano alla vita familiare e sostengono i nipoti tutti i giorni, la celebrazione della festa dei nonni è un felice e naturale ringraziamento. Più difficile è festeggiare se i nonni sono lontani o “estranei” alla vita dei nipoti.
Diventare nonni non è cosa facile.
Nel momento in cui si viene investiti della qualifica di “Nonni” la vita ha già fatto il suo corso, segnato 
una serie di successi e certamente collezionato anche le sue sconfitte.
Essere nonni è diverso dall’essere genitori! I nonni non impartiscono l’educazione ma possono solo supportarla e per farlo in modo proficuo ed armonioso dovrebbero seguire l’impostazione e i principi dei genitori, cercando di non configgere mai con i sistemi educativi di mamma e papà.
I nonni sono vizi e vezzi ma non devono mai esagerare! Hanno il compito di applicare la saggezza con tanta discrezione, per non essere né saccenti, né invadenti.
Inoltre (e questa può essere una dolente nota) i nonni sono “vecchi” o quantomeno si avviamo alla vecchiaia. La vecchiaia è un concetto che la società moderna tende a rifiutare, rifiutandone anche le responsabilità.
Una volta la vecchiaia era un valore, un pozzo a cui attingere l’acqua più dissetante, uno scrigno in cui scavare, ed i vecchi erano riguardosi ed equilibrati saggi.
Una volta l’assetto sociale era orientato alla famiglia molto più di oggi. La vita lavorativa cessava prima a vantaggio di quella parentale, le nonne si mettevano a disposizione delle figlie e dei nipoti e lavoravano per la crescita e l’educazione della nuova prole.
Il baricentro dei tempi moderni si è spostato verso il danaro ed il lavoro, la pensione è una possibilità a cui non tutte le nonne riescono ad accedere. E se la nonna deve ancora lavorare la mamma ricorre al nido o alla tata a discapito di una partecipazione familiare non solo economica ma anche emotivamente rassicurante e gratificante.
In una società eternamente giovane e costantemente impegnata in attività di profitto, sempre più bimbi crescono lontani dai nonni, sempre più mamme non godono della saggezza dei “vecchi” e sempre più saggi grandfather e sagge gran grandmother “rifiutano” di farsi carico di un ruolo che signifa accudimento, sostegno e devozione verso la famiglia.
Oggi va celebrata, dunque, anche la speranza di tornare ad una società più familiare, meno marcatamente consumista, più intima e più capace di riconquistare i valori primari della famiglia?
Sta di fatto che anche i nonni più “moderni” (per non dire meno presenti) oggi meritano il loro riconoscimento, non dimenticando che sono stati genitori, che sovente continuano a sacrificarsi per i figli e che rappresentano le radici della vita dei nipoti.
