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Allarme Pianta Pericolosa

di Mamma Licia

23 Novembre 2013

Allarme Pianta Pericolosa

Come ogni annuncio allarmistico che si rispetti, sta circolando in modo virale su Facebook un appello a condividere sulle proprie bacheche un messaggio sulla grave pericolosità di una pianta da appartamento, molto diffusa nelle nostre abitazioni: la Dieffenbachia.

L’appello, malamente tradotto in italiano, recita così (lo riporto con tutti gli errori grammaticali e sintattici):

ATTENZIONE TUTTE LE PERSONE CHE HANNO QUESTA PIANTA …. poiché questa pianta ce ne sono moltisseme nelle nostre case …. un uomo stava sistemando le sue piante di ufficio e si ruppe accidentalmente un piccolo ramo di un diffembachia come la foto . Forse perché aveva le mani piene, da un riflesso ha preso il piccolo ramo di sua bocca e lo ha premuto leggermente tra le labbra per meno di un secondo . Subito si sentì bruciato, corse in bagno e vide il suo volto era terrorizzata nel vedere che era tutto viola. La sua lingua si gonfiava. Un amico che era con lui, lo prese in un taxi per la clinica. La corsa, un po’ più di mezz’ora, è stato reso eterno , perché ogni istante sentì il suo respiro più difficile , mentre il dolore severo nelle vie aeree era insopportabile. Questa bella pianta che vediamo nelle foto, chiamata diffembachia , venduta senza avvertimenti come pianta decorativa è in realtà uno dei veleni più potenti e la natura tossica . Introdotta in Europa alla fine del XIX secolo, ha la sua origine nelle foreste vergini del Centro e Sud America , soprattutto in Brasile . Notevole per le loro foglie sorprendenti, ampie e luminose, in cui si alternano verde e bianco. Egli è stato ricoverato nel reparto di terapia intensiva perché c’era una minaccia di subire un arresto cardiaco. Uno dei polmoni è collassato e l’interno delle vie aeree superiori si è riempito di piaghe, e il dolore era così intenso che neanche la morfina lo sollevò. Può causare la morte di un bambino in meno di dieci minuti può causare asfissia in meno di venti minuti per un adulto. Non lavorare mai senza i guanti di gomma e in ogni caso con estrema cautela. Wikipedia dice che QUESTA PIANTA: Difenbachia (conosciuto in El Salvador e Costa Rica come Lotteria Dollar) Attenzione: la linfa di questa pianta è velenosa . Evitare il contatto con le mucose e della congiuntiva dell’occhio. Tenerla lontana dalla portata dei bambini. Come è così popolare , vale la pena di conoscere alla comunità la sua naturale a noi decidere quanto vale la pena avere come ornamento , un semplice contatto casuale può farci accidentale o causato la morte in pochi istanti . Diffondere questo messaggio a tutti i vostri familiari e amici, vi ringrazio.

L’appello (dall’attraente tono allarmistico) è già stato condiviso più di 40.000 volte. Tra coloro che l’hanno copiaincollato sulle proprie bacheche c’è però (e per fortuna) qualcuno che, cauto e dubbioso, si è chiesto se si tratti di una delle ormai innumerevoli bufale che circolano su Facebook oppure no.

In effetti gli ingredienti per essere considerata una bufala ci sono tutti:

  • allarmismo
  • racconto di una storia personale di un non ben identificato individuo
  • uso del termine (rigorosamente in maiuscolo) “Attenzione!”
  • errori sintattici e grammaticali
  • assenza di una fonte attendibile
  • mancanza di un link ufficiale ad una fonte attendibile
  • richiesta di diffondere il messaggio a tutti

 

Torniamo alla nostra tanto demonizzata Dieffenbachia: davvero questa pianta è uno dei veleni più potenti al mondo e può causare la morte di un bambino in meno di 10 minuti?

Facciamo un po’ di chiarezza e cerchiamo di capire quanto e se la storia dell’uomo raccontata nell’appello sia vera oppure sia stata creata ad arte per ottenere quell’effetto virale tanto desiderato.

  • Questa pianta è molto diffusa nelle nostre case

Notizia vera. Il fogliame molto decorativo della Dieffenbachia e la sua facilità di coltivazione in appartamento la rendono una pianta molto apprezzata e, per questo, molto diffusa nelle nostre abitazioni, come pure negli uffici ed in altri luoghi pubblici. Pochi però ne conoscono il nome e le caratteristiche.

  • L’uomo porta inavvertitamente in bocca un ramo della pianta, staccatosi accidentalmente, lo tiene premuto per meno di un secondo tra le labbra e subito avverte un forte bruciore e vede la sua lingua gonfiarsi

Notizia vera, ma in parte. Non disquisiamo sul perché questo uomo abbia portato alla bocca la foglia della pianta, diciamo però che le conseguenze della sua azione possono essere vere: la Dieffenbachia è provvista di una spiccata azione irritativa e caustica per contatto. Se le foglie sono masticate si determina un’intensa sensazione di bruciore in tutto il cavo orale con possibile edema delle strutture del retro-bocca e possibile difficoltà respiratoria. Se ingerita può provocare soffocamento.

  • “La pianta, venduta senza avvertimenti come pianta decorativa, è in realtà uno dei veleni più potenti ed è tossica

Notizia parzialmente vera. La Dieffenbachia è una pianta tossica (sia la linfa che tutti gli organi di questa pianta lo sono), ma non è specificamente velenosa (o, più correttamente, venefica).

C’è differenza tra tossico e velenoso. Una sostanza è tossica quando può provocare gravi danni all’organismo, ma non la morte immediata; è velenosa invece quando, penetrata nell’organismo, può avere effetti molto gravi e letali anche se assunta a dosi molto basse.

Vero è, comunque, che anche una sostanza tossica può diventare letale, ma questo dipende dalla dose e dalla quantità di sostanza tossica ingerita. E molte piante, inclusa la Dieffenbachia, pur possedendo principi tossici, non sempre si rivelano effettivamente dannose perché raramente se ne assumono quantità così elevate da risultare nocive.

La velenosità di una pianta viene classificata sia in base al suo grado di pericolosità (da tossicità lieve a moderata a grave) sia in base al tipo di conseguenze che provoca nell’organismo.

La Dieffenbachia, in particolare, “contiene nel suo tessuto delle cellule denominate ‘esplosive’ che sono ricche di ossalato di calcio. Tale sostanza all’interno di queste cellule cristallizza sotto forma di minuscoli ‘aghi’ che vengono chiamati rafidi. Una leggera pressione sulla pianta è sufficiente alla rapida espulsione verso l’esterno dei rafidi che possono penetrare nella pelle provocandone l’infiammazione” (fonte: A.Fi.S.Na. – Accademia di Fitomedicina e Scienze Naturali).

“A contatto con l’epidermide e con le mucose, i cristalli di ossalato (rafidi) producono irritazioni, dermatiti, edemi o, per ingestione, gastroenteriti e ulcere” (fonte: Le piante tossiche e velenose – G. Bulgarelli e S. Flamigni).

E ancora, per quanto riguarda la Dieffenbachia e le sue potenziali manifestazioni cutanee:

“Un contatto con la pelle o le mucose provoca una sensazione di bruciore immediata. A livello locale la salivazione diviene molto abbondante e la mucosa si gonfia immobilizzando quasi la lingua. Questo edema localizzato, responsabile di dolori di deglutizione e impossibilità a parlare, può anche ostacolare la respirazione. 24 ore dopo si ha una desquamazione delle zone toccate, la cicatrizzazione è piuttosto lenta ma l’episodio non avrà alcun seguito. A livello cutaneo si osservano dei sintomi assolutamente simili: sensazione di bruciore e gonfiore seguiti da desquamazione superficiale della zona di contatto. A livello dell’occhio, il succo della pianta provoca dolore acuto accompagnato da fotofobia ed emorragia congiuntivale. Queste manifestazioni sono reversibili, ma inducono un calo momentaneo della vista” (fonte: Piante irritanti e allergizzanti, F. Engel – Dottore in farmacia – e J, Guillemain – Facoltà di farmacia di Tours).

  • Un semplice contatto casuale con questa pianta può causare la morte in pochi istanti” .

Notizia errata. La Dieffenbachia, così come la maggior parte delle piante tossiche che – pur non sapendolo – teniamo in casa, non può provocare la morte in pochi istanti.

L’intossicazione da Dieffenbachia provoca arrossamenti, irritazione, bruciore e gonfiore delle mucose. Conseguenze che, se trattate adeguatamente, scompaiono in poco tempo. In rari casi, questa pianta può provocare gonfiore abbastanza grave da bloccare le vie respiratorie.

In ogni caso è importante valutare la quantità di parti della pianta che sono state ingerite: infatti, solo con l’ingestione di una discreta quantità si incorre nel pericolo di rigonfiamento della gola.

In conclusione, e tornando all’appello che sta circolando su Facebook, il mio consiglio è sempre e comunque quello di informarsi bene prima di condividere passivamente certi appelli che hanno come obiettivo principale il creare terrore ed esagerati allarmismi.

La Dieffenbachia è, sì, una pianta che contiene sostanze tossiche, ma lo sono pure la Stella di Natale, l’Azalea, il Gelsomino, il Ciclamino, l’Oleandro, il Filodendro… piante che molto spesso sono presenti nelle nostre abitazioni o nei nostri giardini. Si tratta però di piante che se tenute con le dovute precauzioni possono tranquillamente convivere con noi nei nostri appartamenti.

Naturalmente una particolare attenzione dovrà essere rivolta ai nostri bambini, i soggetti più a rischio poiché tendono a portare in bocca tutto ciò che è alla loro portata. Ma piuttosto che disfarvi subito di queste piante o di rinunciare ad averne una (così come invita a fare l’allarmante appello che circola su Facebook), prestate attenzione ad esse così come fate con tutti gli altri pericoli nascosti nelle nostre case (ad esempio i detersivi, i farmaci, le vernici etc.).

Imparate a conoscerle e seguite quelle piccole norme che possono aiutare ad evitare spiacevoli situazioni, come ad esempio insegnare ai bambini a non mettere mai in bocca foglie o altre parti di qualsiasi specie vegetale oppure sistemare in posizione difficile da raggiungere quelle piante che possono avere proprietà tossiche o irritanti o, ancora, lavare sempre le mani dopo aver maneggiato le piante ed usare sempre i guanti nei lavori di giardinaggio.

E soprattutto, se volete contribuire alla diffusione di notizie importanti ed utili, fatelo condividendo articoli che abbiamo un’impostazione diversa dai messaggi di queste moderne catene di Sant’Antonio che circolano con molta facilità sui social network e che sono quasi sempre privi di attendibilità e comunque fonti di inesattezze ed inutili allarmismi.

 

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