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La Grande Bellezza Nasconde un Segreto: ecco qual è

di Federica Federico

06 Marzo 2014

image grande bellezza

“La Grande Bellezza”, mentre va in onda su Canale 5 come programmazione straordinaria e stabilita per render omaggio alla statuetta dell’Oscar vinta da Sorrentino, sul web impazza la polemica e il film conquista nomignoli dispregiativi: “La grande bruttezza” o “La grande lentezza” o, peggio ancora, “La grande vuotezza”.

“La Grande Bellezza”alle 3,45 (ora italiana) del 3 marzo 2014 viene proclamato miglior film straniero e a Paolo Sorrentino viene consegnato l’onore dell’Oscar.
La stessa pellicola aveva già conquistato il premio europeo Efa, il Golden Globe e il Bafta, l’Oscar britannico.

Malgrado ciò i “critici” della rete hanno maltrattato la pellicola … che probabilmente è la più bella degli ultimi 15 anni.

Erano passati esattamente 15 anni dall’ultimo Oscar italiano, quello di “Roberto”, portato in trionfo da una commossa e mai più verace e profonda Sofia Loren.
“La Vita è Bella” e “La Grande Bellezza” sono però due generi completamente differenti di film, rappresentano il risultato di percorsi artistici assolutamente non paragonabili.

la grande bellezza
Il film di Sorrentino nasconde un segreto ed è per questo che non è piaciuto al grande pubblico:

nella pellicola il mistero si svela nelle scene finali, quelle incentrate sulla figura di Suor Maria.

Suor Maria è la vita che per sua natura volge alla morte e nella fine ha il suo momento più dolce dove assomma la nostalgia della giovinezza al senso delle radici:

chi costruisce e genera, figli, cultura, saperi ed emozioni radica qualche cosa di sé, chi non lo fa ha paura della morte perchè si scopre senza radici e quindi già “solitario” nella vita che lascia.

E “la santa suora” che soffia sullo stormo di uccelli in migrazione dimostra che alla vita umana sopravvivono le bellezze dell’uomo: quella Roma magnifica, illustre ed immobile sotto il battito di una moltitudine d’ali è la Bellezza Grande dell’essere umano che diviene eterno nelle tracce che lascia di sé su questo mondo.

SET DEL FILM "LA GRANDE BELLEZZA" DI PAOLO SORRENTINO. NELLA FOTO TONI SERVILLO.santa

Ebbene il mondo moderno è corrotto, sgargiante ma frivolo, come la giacca rossa o gialla di Jep Gambardella, bellissima, posata come una macchia di colore su un quadro grigio e da sola capace di impressionare gli occhi dello spettatore. La Grande Bellezza non è piaciuto a molti e ha fatto inorridire il pubblico del web: ecco perchè

In questa modernità visiva, eccitata, affascinata dall’apparenza, la ricerca della Grande Bellezza è complicata e dolorosa, il senso della propria vita può divenire un’aspirazione che l’uomo stenta faticosamente a raggiungere.
E la morte fa paura, fa paura sopratutto quando la vita non ha dato pace all’animo, quando l’uomo non ha il cuore pregno e pago.

Questo film è il film della morte intesa come parte essenziale della vita ed è il film della vita intesa come aspirazione alla bellezza.
E nessuna bellezza è oggettiva, la bellezza è personale, intima, umana ed a volte essa è anche occasionale.

In questo senso Servillo ha spaventato quel pubblico che non ama pensare alla morte, che non ammette che nella vita tutto ha un tempo, che non capisce che “le radici sono importanti”.



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