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L’inserimento a scuola serve la bambino per riconoscere nella classe (intesa come luogo fisico, ovvero l‘istituto scolastico, e comunitario, ovvero nei compagni e nella maestra) un posto sicuro e per affidarsi all’insegnante.
In questa fase il piccolo vive un importante passaggio dall’ambiente domestico a quello scolastico. Se a casa il piccolo si sente padrone dei suoi spazi a scuola, invece, deve imparare condivisone, socialità e gestione del sé. La libertà emozionale che ha a casa lascerà il passo a un contegno sociale che imparerà a scuola.
Non esiste l’inserimento perfetto, ma, come educatori e genitori, possiamo cogliere eventuali segnali di disagio del bambino, facilitare l’adattamento sereno e graduale e rispondere ai bisogni di un piccolo scolaro che sta facendo il suo ingresso in una nuova comunità: la classe!
Ogni qualvolta il bambino deve affrontare qualcosa di nuovo necessita di un adattamento, più o meno lungo, a seconda della novità, dell’età e del contesto: questo vale per l’inserimento a scuola come per la nascita di un fratellino o per un trasferimento, eccetera.

 

 

Che cos’è l’inserimento a scuola e come si fa

 

L’inserimento a scuola rappresenta il periodo di adattamento entro cui i genitori e gli insegnanti costruiscono intorno al bambino le migliori condizioni di accettazione del nuovo ambiente.
L’inserimento avviene gradualmente e viene modulato sulla personalità e sulle esigenze del bambino. La scuola, a partire dall’asilo nido, ma, di fatto, ad ogni nuovo ciclo (scuola materna ed elementare in modo particolare) pretende dal bambino un adattamento a regole sociali nuove, ad ambienti diversi e un affidamento a figure prima estranee: la maestra diventerà una figura di riferimento ma il bambino deve conoscerla e affidarsi a lei. Per tutto questo il piccolo necessita di comprensione, accoglienza e tempo.
Giocano un ruolo fondamentale le emozioni e la loro interpretazione da parte degli adulti, comprenderle pienamente consente di cogliere i bisogni del bambino. Uno dei momenti più emozionali, e determinanti, è, per esempio, quello dei saluti, ma conta anche l’ingresso a scuola, il pranzo condiviso con i compagni, la routine, la verbalizzazione dei sentimenti e l’atteggiamento emotivo di mamma e papà.

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