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Santo del Giorno 22 Ottobre: San Giovanni Paolo II

Il 22 ottobre è il giorno in cui si celebra Santo Giovanni Paolo II, Karol Józef Wojtyła, nato il 18 maggio del 1920 a Wadowice (Polonia) e morto il 2 aprile 2005 (Città del Vaticano). E’ un papa che è rimasto impresso nella nostra memoria, per il suo lungo, intenso ...

di Chiara Gasperini

22 Ottobre 2014

Santo del Giorno 22 ottobre: San Giovanni Paolo II

Il 22 ottobre è il giorno in cui si celebra Santo Giovanni Paolo II, Karol Józef Wojtyła, nato il 18 maggio del 1920 a Wadowice (Polonia) e morto il 2 aprile 2005 (Città del Vaticano). E’ un papa che è rimasto impresso nella nostra memoria, per il suo lungo, intenso e significativo pontificato.

Karol Wojtyła, la sua vita fu strettamente legata a molteplici eventi storici.

Primo fra tutti l’occupazione nazista, che avvenne mentre egli studiava all’università Jagellónica di Cracovia. Quando le forze naziste entrarono in Polonia nel 1939, Karol e suo padre fuggirono da Cracovia, dove si erano trasferiti l’anno precedente. I nazisti, nel novembre del 1939, arrestarono 184 accademici e chiusero l’università che Wojtyla frequentava. Essi costrinsero tutti i maschi abili a lavorare per evitare la deportazione. Nel primo anno di lavoro forzato, Karol ebbe la fortuna di lavorare come fattorino, cosa che gli permise di continuare gli studi e di mettere in atto la resistenza culturale.

Il giovane Wojtyla lavorò dal 1940 al 1944 in una cava di pietra della fabbrica chimica Solvay che produceva la soda caustica, materia particolarmente importante nel periodo bellico. Questo permise a Karol di salvarsi dalla deportazione in Germania o lungo il fronte orientale per svolgere lavori forzati.

Riuscì inoltre ad entrare come clandestino in seminario nel 1942.

Una volta terminato il lavoro in cava nel febbraio del 1944, fu investito da un camion tedesco e rimase in ospedale per due settimane.

Secondo la biografia scritta da G. Weigel, questo grave incidente e la sopravvivenza furono il segno di conferma per Karol della sua profonda vocazione religiosa.

Egli riuscì inoltre ad sfuggire al rastrellamento nazista di Cracovia, nascondendosi fino alla fine del conflitto in Arcivescovado.

Subito dopo essere ordinato sacerdote, nel novembre del 1946, Karol si trasferì a Roma per terminare i suoi studi teologici.

Rientrato a Cracovia nel 1948 iniziò la sua missione pastorale.

Nel 1961 Karol Wojtyła partecipò al Concilio Vaticano II con un contributo importante all’elaborazione della costituzione “Gaudium et spes”, e nel 1963 Papa Paolo VI lo nominò arcivescovo di Cracovia. Nel 1964 intervenne significativamente nella stesura dello schema preparatorio della costituzione dogmatica Gaudium et Spes. Nel 1967 fu nominato cardinale di Cracovia. Wojtyla si distinse per l’attiva opposizione al regime comunista e dopo la morte di papa Paolo VI, nell’agosto del 1978, partecipò al conclave nel quale fu eletto papa Albino Luciani.

Per l’inaspettata morte di quest’ultimo, a solo un mese e mezzo dalla sua elezione, Wojtyla partecipò al suo secondo conclave nel ottobre dello stesso anno.

Karol Józef Wojtyła fu eletto papa il 16 ottobre del 1978.

Fu il primo Papa non italiano dopo 455 anni, e il suo pontificato durò quasi ventisei anni e mezzo.

E’ stato il terzo pontificato più lungo della storia, dopo quello di Pio IX e quello che tradizionalmente è attribuito a San Pietro apostolo.

Karol Józef Wojtyła,

Tra le sue prime parole inserite nell’ Omelia della messa di inaugurazione del pontificato disse:

« Non abbiate paura! Aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo! Alla sua salvatrice potestà aprite i confini degli stati, i sistemi economici come quelli politici, i vasti campi di cultura, di civiltà, di sviluppo. Non abbiate paura! Cristo sa cosa è dentro l’uomo. Solo lui lo sa! »

Fin dal primo momento Giovanni Paolo II intraprese una forte azione politica e diplomatica contro il comunismo e l’oppressione politica, infatti viene considerato uno degli artefici del crollo dei sistemi del socialismo reale già controllati dall’ex Unione Sovietica. Combatté la Teologia della liberazione , diffusasi in America latina, infatti in uno dei suoi primi viaggi apostolici nel 1979 in Messico, dichiarò che la «concezione di Cristo come politico, rivoluzionario, come il sovversivo di Nazaret, non si compagina con la catechesi della Chiesa.»

Espresse apertamente la sua avversione contro il capitalismo e il consumismo considerandoli fonte di ingiustizia sociale e causa di perdita della dignità morale umana.

In campo morale si oppose all’aborto, all’eutanasia e confermò la visione tradizionale della Chiesa sulla sessualità umana, sul celibato dei preti e sul sacerdozio femminile.

Intraprese ben 104 viaggi in tutto il mondo, con lo scopo di creare un ponte di relazioni tra nazioni e religioni diverse e costituì inoltre la Giornata Mondiale della Gioventù, sapendo trascinare in un modo mai visto prima le giovani generazioni.

Giovanni Paolo II

Uno dei fatti che colpi e sconvolse prontamente tutto il mondo fu l’attentato che subì il 13 maggio 1981 in piazza San Pietro da parte di Mehmet Ali Ağca, un killer professionista turco, che gli sparò due colpi di pistola colpendolo all’addome.

Dopo due anni dall’accaduto il papa volle incontrare in prigione il suo attentatore e gli parlò in totale segreto nel carcere romano in cui era detenuto. Disse solamente che l’aveva totalmente perdonato e aveva la sua totale fiducia.

Su questo attentato ci furono due ipotesi, una che fosse stato organizzato da parte del KGB e l’atra che fosse opera della mafia. Queste due ipotesi si basano su dichiarazioni raccolte durante le svariate indagini, ma vanno considerate alla stregua di ipotesi, perché non sono state comprovate le circostanze e le motivazioni dell’attentato.

Un documento della Congregazione per la Dottrina della Fede analizza l’attentato,mettendolo in relazione con l’ultimo dei Segreti di Fatima. L’attentato è avvenuto nel giorno della ricorrenza della prima apparizione della Madonna ai pastorelli di Fatima e Giovanni Paolo II, convinto che fosse stata la mano della Madonna a deviare quel colpo e a salvargli la vita, volle che il bossolo del proiettile fosse incastonato nella corona della statua della Vergine a Fatima.

L’anno successivo ci fu un secondo tentativo di assassinio a Fatima ad opera di un sacerdote spagnolo che si opponeva alle riforme del Concilio Vaticano II e definiva inoltre il papa come “un agente di Mosca”,

Per quanto riguarda il tema della mafia a livello italiano, Giovanni Paolo II nel 1993 visitò la Sicilia, in un periodo profondamente segnato dalle vicende riguardanti la mafia tra le quali i delitti di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. In questa occasione in un discorso tenuto nella valle dei templi accusò severamente la mafia.

Durante il suo pontificato scrisse quattordici encicliche, e ha proclamato 482 santi più di tutto quanto avessero mai fatti altri papi. Anche grazie all’abolizione da parte sua dell’ufficio Promotor Fidei conosciuto anche come avvocato del Diavolo, che rese il processo di santificazione più scorrevole, in totale egli beatificò 1338 persone di cui 482, come detto sopra, sono stati dichiarati santi.

Nel agosto del 2000 tenne la Giornata Mondiale della Gioventù a Roma, quando già si iniziavano a intravedere i segni della vecchiaia, dell’inizio del Parkinson e della grave artrosi, che gli impediva molti movimenti. Durante questo incontro il papa dichiarò tutti i giovani “sentinelle del mattino in questa alba del terzo millennio” , e fu un incontro da lui molto sentito e che commosse tutti i presenti e non solo.

Il motto apostolico del suo pontificato, che è ancora presente in una scultura in piazza San Pietro, è Totus Tuus, il quale significa “tutto tuo”. Questo stava ad indicare la sua grande e forte devozione mariana e la venerazione per san Luigi Maria Grifnion de Montfort.

papa

Di questo moto ne parla ampiamente nel suo libro “Varcare la soglia della speranza” nel quale specifica che non è solamente un’espressione di devozione, ma anche un radicamento profondo nel mistero della Santissima Trinità

Papa Giovanni II morì il 2 aprile del 2005 per una grave infezione all’apparato urinario.

Il suo funerale fu tenuto sei giorni dopo, alla presenza di più di 200 delegazioni ufficiali oltre ai rappresentanti di tutte le religioni.

Più di tre milioni di pellegrini andarono a Roma per rendere omaggio alla sua salma.

E’ stato sepolto nelle Grotte Vaticane e il rito è stato seguito da quasi tutta la popolazione mondiale.

Questo testimonia quanto è stato sentito il suo apostolato e la sua immensa testimonianza di fede cristiana, ma soprattutto è la prova delle sue intenzioni di creare ponti tra le differenti popolazioni e religioni e di risvegliare la fede cristiana.

E’ il papa di intere generazioni, che è rimasto e rimarrà nei cuori e nelle menti di milioni di giovani e non solo, che lo hanno visto per ben ventisei anni e mezzo di intensa testimonianza cristiana.

 



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