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Omicidio Loris Stival: gli Elementi Contro Mamma Veronica Panarello e l’Ombra di un Complice

di Federica Federico

16 Dicembre 2014

omicidio loris stival: gli elementi contro mamma Veronica Panarello e l'ombra di un complice

Veronica Panarello, la mamma di Loris, ha assunto, dinanzi alle pesantissime accuse a Lei imputate, una posizione “rigida”:

mamma Veronica, malgrado “l’evidenza” delle telecamere, continua a negare il suo coinvolgimento nell’omicidio del figlio;
continua ad affermare di aver condotto Loris a scuola;
di avere poi accompagnato il secondogenito alla ludoteca;
di essere rientrata a casa (dove Loris non era assolutamente presente);
di essere uscita alle 9:20 e di essersi diretta al castello di Donnafugata passando per la strada provinciale 35 solo per gettare un sacchetto dell’immondizia.

L’evidenza che la Procura oppone a mamma Veronica è quella delle telecamere di Santa Croce Camerina:

mamma Veronica, Loris e il figlio piccolo si vedono uscire da casa Stival alle 8:30 di quel tragico 29 novembre;
50 secondi dopo si vede Loris che risale la strada dirigendosi nuovamente verso il portone di casa.

Le immagini delle telecamere, che sicuramente saranno state perfezionate e rielaborate a computer, mostrano tre sagome avvicinarsi all’auto identificata come la Polo nera di Veronica Panarello. Quelle stesse immagini fanno vedere il bambino più grande che torna indietro e si dirige verso il portone di casa.

Il parde di Loris ha riconosciuto nei frame delle telecamere sagome compatibili con quelle di suo figli, ammettendo dunque che, a fronte delle risultanze video, sarebbe possibile che Loris sia stato ripreso mentre non saliva con la mamma in auto ma, piuttosto, tornava indietro verso l’abitazione degli Stival.

Ed, in merito al rientro a casa di Loris, solo da pochi giorni si sa che il bambino potrebbe avere aperto la porta di casa adoperando un mazzo di chiavi che la mamma abitualmente custodiva nel cruscotto dell’auto.
Questo dettaglio non è irrilevante perché spiegherebbe come mai nessuno ha notato il bambino da solo sotto il portone o nell’androne di casa mentre Veronica accompagnava il bimbo più piccolo in ludoteca (ciò ammettendo sempre che le telecamere stiano consegnando una ricostruzione veritiera degli spostamenti di mamma Veronica).

Durante l’interrogatorio di garanzia, Veronica Panarello ha cambiato un dettaglio della sua ricostruzione dei fatti?

La stampa ha sempre sostenuto che mamma Veronica avrebbe ammesso di aver lasciato Loris a 10\20 metri dai cancelli della scuola.
In fase di interrogatorio Veronica parla di 500 metri, sostiene cioè di aver lasciato che il figlio scendesse dall’auto ad un distanza di 500 metri dal plesso scolastico, una distanza che ovviamente le avrebbe impedito di vedere Loris mentre varcava il cancello della scuola.
La donna sostiene di aver salutato Loris così lontano dai cancelli della scuola solo per ragioni di traffico e di ritardo sulla tabella di marcia.

Ieri sera la nota trasmissione televisiva Porta a Porta si è nuovamente occupata del caso di Loris, l’avvocato di mamma Veronica, ha sostenuto pubblicamente che l’evidenza delle telecamere mancherebbe:

secondo il legale le telecamere cittadine, ovvero quelle che riprendono la Polo della Panarello all’interno di Santa Croce, sono attendibili e rimettono nelle mani degli inquirenti immagini inequivocabili;
diversamente le immagini risultanti dalle telecamere extra-cittadine, quelle riprese sulla strada provinciale e in zona mulino vecchio, non sarebbero nitide e non darebbero nessuna certezza sull’autovettura immortalata nei frame.

Del resto nella stessa ordinanza di fermo la macchina immortalata nell’area cittadina dalle diverse telecamere di sorveglianza viene sempre definita come “l’auto della signora Panarello”; viceversa la vettura immortalata sulla statale viene definita come “un automobile scura compatibile con la Polo nera” di mamma Veronica.

L’avvocato lascia intendere che la compatibilità è diversa dalla certezza, ma ciò può bastare a smontare l’impianto accusatorio prospettato dalla Procura?

Veronica, sulla strada provinciale 35, ove vi sono i cassonetti dell’immondizia, impiega 11 minuti anziché 5 per buttare un sacchetto che, stando al racconto della donna, avrebbe addirittura lanciato dal finestrino della vettura, senza nemmeno scendere dall’auto. L’accusa chiede a Veronica Panarello di spiegare il perché di quei 6 minuti di ritardo.

Veronica Panarello ha perso l’appoggio del marito Davide?

A quanto pare il papà di Loris ritiene di poter riconoscere nei frame delle telecamere delle sagome compatibili a quelle della sua famiglia e, stando alle risultanze degli interrogatori, Davide riconosce la strada percorsa da sua moglie Veronica come non corrispondente con la via abitualmente utilizzata per accompagnare Loris a scuola.

La mattina del 29 novembre Veronivca Panarello avrebbe imboccato una via totalmente diversa da quella che i genitori di Loris abitualmente usavano per portare il piccolo alla scuola elementare, via, invece, perfettamente adatta per raggiungere la ludoteca, ove di fatto mamma Veronica ha lasciato il figlio Diego.

Questa totale e comprovata variazione è considerata dalla Procura come un elemento importante.

Papà Davide smentisce anche che le forbici, sequestrate in casa Stival, potessero essere comunemnente custodite nella stanza dei bambini (ove sono state trovate e repertate), l’uomo sostiene che lquelle forbici comunemente erano custodite in bagno.

L’ipotesi accusatoria è che con quelle forbici l’assassino abbia liberato Loris dalle fascette che da elettricista che lo avevano ucciso (presumendo sempre che il bambino sia morto in casa).

loris stival

Se fosse stata Veronica ad uccidere Loris, avrebbe potuto fare tutto da sola?

Ammettendo che la mamma di Loris sia responsabile del fatto criminoso resta aperta una domanda chiave:
è plausibile che Veronica, considerata la sua stazza e il peso del cadavere di Loris, abbia potuto agire senza la complicità di nessun altro?

Se avesse agito da sola, mamma Veronica avrebbe dovuto prelevare il cadavere da casa (luogo ove avrebbe ucciso il figlio e ove, presumibilmente, lo avrebbe anche cambiato);

portandolo in braccio giù per le scale che conducono al garage (3 piani di scala interna senza ascensore) Veronica avrebbe dovuto occultare il corpicino di Loris in auto in modo che nessuno lo notasse durante il tragitto (nascondendolo presumibilmente nel bagagliaio);

avrebbe dovuto pensare ad un posto ove abbandonarlo e, infine, avrebbe dovuto gettare il corpo nel luogo prescelto;

nella fattispecie per abbandonare il cadavere nel canale di scolo in cui è stato rinvenuto, dopo aver raggiunto il canneto, la donna avrebbe dovuto percorrere, sempre col corpo in braccio, un tratto di strada a piedi inoltrandosi nella campagna.

La Procura indaga sulla possibilità che Veronica abbia goduto del sostegno di qualcuno, se non nella fase omicidiaria quantomeno in quella dell’occultamento del cadavere pare, infatti, difficile che una donna minuta e provata da un evento scioccante possa aver fatto tutto da sola.



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