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Bambino di 6 Anni Rapito Fuori Scuola: Arrestate Mamma, Nonna e Zia (VIDEO)

di Federica Federico

08 Febbraio 2015

 

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Un bambino di 6 anni è stato adescato e rapito, un uomo lo ha indotto a seguirlo e sotto la minaccia di un’arma lo ha costretto a salire sulla sua auto.

Il rapimento si è consumato dinnanzi all’istituto scolastico frequentato dal bambino, ed esattamente all’uscita, dopo le lezioni, mentre il piccolo attendeva lo scuolabus per tornare a casa.

Un uomo, un perfetto sconosciuto, ha caricato il piccolo su un’autovettura e lo ha condotto in una cantina dove, sotto la minaccia di un’arma da fuoco, ha indotto il bambino a togliersi i pantaloni promettendogli che sarebbe stato venduto al migliore offerente con scopi crudeli e violenti.

La prigionia del piccolo è durata ben 4ore. Impossibile immaginare quanto possa avere pianto quel bambino, quante e quante volte possa aver chiamato aiuto invocando il nome di sua mamma e quale e quanta paura abbia sofferto.

Dopo 4 lunghissime ore il rapitore, continuando a minacciare la sua piccola vittima con la pistola, ha condotto il bimbo su per le scale, sino al primo piano dell’abitazione in cui lo aveva segregato.

Lì, ad attendere il bambino, c’erano la mamma, la nonna e una zia.

Le tre donne avevano messo in scena l’intero rapimento avvalendosi della complicità dell’uomo.

Il complotto, assolutamente, scioccante sarebbe servito, secondo il piano scellerato delle donne, ad insegnare al bambino la diffidenza verso gli estranei.

La 38enne zia del bambino, avrebbe chiesto l’aiuto di un collega, un 23enne, divenuto, senza alcuno scrupolo il “finto” rapitore. Tutto con la complicità della mamma 23enne e della nonna 58enne. Più generazioni ma un unico stile educativo scellerato.

I fatti sono accaduti in America, in Missouri.

I membri della banda sono stati incastrati dalla disperata confessione del bambino: il piccolo ha raccontato della scioccante esperienza alle sue maestre che, prontamente, hanno allertato la polizia.

Le tre donne e l’uomo sono stati arrestati ed hanno confessato l’accaduto.

La loro giustificazione è stata assolutamente inconcludente: mamma, nonna e zia hanno sostenuto che il bambino avesse bisogno di una simile lezione di vita perché troppo bello, buone e smaliziato.

Ma quale bambino non lo è?

L’accusa che grava sull’intera banda è al momento quella di abusi su minore.

 



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