Come si sviluppa il cervello del feto nella pancia della mamma? Questa domanda ricorre spesso tra le donne in dolce attesaFrequentemente le future mamme si interrogano sulla vita emozionale del bambino nel grembo materno:
”I mesi di gestazione ovvero la vita prenatale influisce sul carattere, sull’intelligenza e sulla salute del bambino? ”
La scienza ha dimostrato che la risposta a queste domande non può che essere affermativa. Tutto ciò che accade alla mamma nei mesi precedenti al parto e il parto stesso influiscono sul futuro del bambino.
Affermare questo equivale ad ammettere che il bimbo, mentre cresce nel ventre materno, ci sente e avverte i nostri stati emozionali.
Asserire che il bambino ci ascolta significa anche riconoscere il feto come un essere ‘pensante’ e di fatto il bebè nella pancia della mamma è tale: è un essere vivente dotato di una autonoma attività cerebrale e capace, in base all’epoca gestazionale, di avvertire e manifestare emozioni e sensazioni.
Come si sviluppa il cervello del feto nei 9 mesi di gestazione – ecco da dove nasce l’attività cerebrale.
Il neonato nasce originariamente da un’unica cellula, inizialmente distinguibile solo al microscopio.
In quella cellula già vi è un patrimonio genetico, proveniente in uguale misura da padre e madre (i figli ereditato i loro geni per metà dal papà e per metà dalla mamma).
Le cellule nel pancione della mamma si moltiplicano concorrendo alla ”costruzione del bebè'”.
Ecco come si sviluppa il cervello del bambino nel corso della gravidanza – da una cellula all’attività cerebrale, passando per il tubo neurale.
Il cervello e l’intero sistema nervoso avviano il loro processo di sviluppo già intorno alla terza settimana di gestazione e hanno origine da una fila di cellule che si collocano lungo il dorso del bambino (bambino che nelle prime ecografie ci sembra un girino o un fagiolino).
Le cellule cerebrali e nervose si concentrano lungo una fila che evolvendo si ripiega su se stessa sino a formare un cilindro: il tubo neurale.
La parte superiore del tubo neurale costituirà proprio il cervello, la rimanente porzione dello stesso tubo finirà col divenire il midollo spinale.
Mentre il corredo cellulare del bambino sarà completo intorno alle ventesima settimane di gestazione, lo sviluppo cerebrale procederà anche fuori dal ventre.
Alla nascita ogni bambino possiede circa 200 miliardi di cellule cerebrali, molte muoiono, quelle che sopravvivono, invece, danno il via ai processi cognitivi e di apprendimento.
Il cervello del bambino si sviluppa, quindi, anche attraverso la naturale selezione delle cellule cerebrali.
Movimenti degli arti nella pancia della mamma – ecco come si sviluppa il cervello del feto durante la dolce attesa
Intorno alla ventesima settimana di gestazione il cervello del bambino nel ventre materno manifesta fattivamente le sue prime connessioni “operative”:
il bimbo incomincia a scalciare e la mamma può sentirlo; nella pancia il bebè in miniatura apre e chiude le manine e si succhia il pollice.
Queste azioni di movimento, che attestano una prima coordinazione mente – corpo, sono fattibili perché il cervello del bebè comincia a funzionare coordinando l’azione cerebrale con gli altri elementi del fisico, in questo caso il cervello dimostra di avere raggiunto una autonomia di coordinamento con gli arti.
- Ovviamente ogni parte del corpo del feto segue un suo sviluppo, per esempio, gli arti all’inizio sono solo abbozzati, pian piano braccia e gambe si allungano e a 20 settimane sono ben delineate; si distinguono con nitida evidenza persino le manine e i piedini che nelle prime fasi di sviluppo del feto sono solo imprecisi rigonfiamenti.
Il gusto che il bebè svilupperà nella vita dimostra l’evoluzione cerebrale e l’alimentazione della mamma influenza le funzioni neuronali, la corretta crescita progressiva del cervello e la salute complessiva del bambino.
Ciò attiene al rapporto tra alimentazione e crescita – ecco come si sviluppa il cervello del feto durante la dolce attesa.
Il feto ingerisce il liquido amniotico, siccome tale liquido è pervaso di sostanze nutritive provenienti dalla mamma, il bebè, attraverso questo naturale processo di ingestione, fa le prime esperienze di gusto.
La scienza sostiene che alla nascita il piccolo abbia già archiviato la conoscenza di alcuni gusti, quelli preferiti dalla madre.
L’alimentazione della gestante, durante tutti i 9 mesi di gravidanza, non è solo lo strumento di crescita del bambino in termini di peso e non è neanche una mera faccenda di sapori e gusti da sperimentare. Il regime alimentare della mamma incinta è una cosa serissima: l’alimentazione nei 9 mesi di gravidanza incide sullo sviluppo fisico e neuronale del bambino.
Tutto quello che transita dalla bocca della madre arriva al bebè.
Perciò è indispensabile una sana alimentazione, non si dovrebbe fumare e nemmeno si dovrebbero bere alcolici.
- Il fumo di sigaretta fa male al bambino (nuoce allo sviluppo del feto e quindi anche alla formazione del suo cervello).
La sigaretta della mamma veicola nel ventre monossido di carbonio, sostanza nociva per il feto perché sottrae ossigeno al bambino.
La sigaretta, altresì, conduce nel sacco gestazione nicotina: ad ogni aspirazione di fumo, ovvero ad ogni tiro di sigaretta, aumenta il battito cardiaco del feto perché il bambino reagisce alla sostanza eccitante (cioè alla nicotina).
- L’alcol fa male al feto già in una misura corrispondente a 20 bicchieri piccoli di vino alla settimana o 10 boccali di birra, nel medesimo arco temporale.
Udito e memoria dell’ascolto avvenuto durante la vita intrauterina – ecco come si sviluppa il cervello del feto durante la dolce attesa.
All’età gestazione di sedici settimane spuntano le orecchie e il bebè incomincia a percepire i suoni e le voci provenienti dal mondo esterno, allo stesso modo avverte il cuore e i respiri della madre.
Molti sostengono che il bambino, anche dopo la nascita, possa godere dei benefici della musica classica ascoltata durante a dolce attesa.
Molti, ed anche noi di VitadaMamma, sosteniamo l’importanza del dialogo prenatale e sollecitiamo le mamme a parlare con i figli mentre questi nella pancia viaggiano verso la vita.
Un’accortezza che tutte le madri dovrebbero tenere è quella di allontanare da se stesse fonti estreme o gravose di stress. Il bambino nella pancia avverte e subisce lo stato d’animo della madre, “tremando” quando il cuore che lo culla esplode, soffre o diventa ansioso.
Ogni mamma deve considerare se stessa e il proprio ventre come il prezioso nido che protegge e cura il figlio che cresce nel grembo.
Se vuoi saperne di più sulle tappe della crescita del bambino e se ti chiedi come sviluppare al massimo le potenzialità di tuo figlio, allora ti consigliamo di leggere“L’Intelligenza è un Gioco” di Carlo Cooper – DeAGOSTINI editore
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